Ansia nel lavorare lontano da casa
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni laureata in ingegneria con il massimo dei voti.
Da quando ho 22 anni vivo lontano da casa, ho fatto diverse esperienze all’estero e a parte i primi periodi sono riuscita sempre ad ambientarmi e trovare il mio equilibrio nelle diverse città.
Ora che ho terminato gli studi, sono ossessionata dal pensiero di dover vivere a Milano per lavoro.
Sono sempre stata molto ambiziosa ma da 2/3 mesi a questa parte il mio unico pensiero fisso è la costante paura di non riuscire in futuro a vivere bene a Milano perché troppo cara e quindi non avere la possibilità di comprare una casa e così via.
Inoltre, il pensiero di dover per sempre vivere lontano da mio padre mi angoscia ulteriormente.
Ad agosto ho rifiutato un ottimo lavoro in Calabria (ad un’ora da casa mia) perché credevo che non fosse il momento giusto per ritornare, ma oggi me ne pento amaramente e non riesco a superare questa scelta.
Questi pensieri non mi fanno dormire la notte e rifiuto opportunità di lavoro perché magari mi impediscono di tornare più spesso a casa.
Da quando ho 22 anni vivo lontano da casa, ho fatto diverse esperienze all’estero e a parte i primi periodi sono riuscita sempre ad ambientarmi e trovare il mio equilibrio nelle diverse città.
Ora che ho terminato gli studi, sono ossessionata dal pensiero di dover vivere a Milano per lavoro.
Sono sempre stata molto ambiziosa ma da 2/3 mesi a questa parte il mio unico pensiero fisso è la costante paura di non riuscire in futuro a vivere bene a Milano perché troppo cara e quindi non avere la possibilità di comprare una casa e così via.
Inoltre, il pensiero di dover per sempre vivere lontano da mio padre mi angoscia ulteriormente.
Ad agosto ho rifiutato un ottimo lavoro in Calabria (ad un’ora da casa mia) perché credevo che non fosse il momento giusto per ritornare, ma oggi me ne pento amaramente e non riesco a superare questa scelta.
Questi pensieri non mi fanno dormire la notte e rifiuto opportunità di lavoro perché magari mi impediscono di tornare più spesso a casa.
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Dr.ssa Federica Tittarelli
Psicologo
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Ipotizzo che fino a questo momento ha accettato di buon grado tutte le opportunità che le si sono presentate fuori casa perché aveva comunque l'opportunità prima o poi di tornare; sapeva fin dall'inizio che sarebbe stato limitato nel tempo. Questo le permetteva di viverle con più serenità d'animo. Ora, rifiutando l'opportunità vicino casa, sente che forse è l'unica e ultima, ma non è una conclusione corretta e certa. Sente anche che Milano sembra ormai l'unica scelta e che il lavoro che troverà sarà per sempre; sono conclusioni certe anche queste? probabili ma non certe. A volte ci focalizziamo su alcuni aspetti senza valutare a fondo tante altre possibili alternative che possono presentarsi.
Oltre a valutare bene le future opportunità lavorative, le consiglio un percorso con un bravo psicoterapeuta che saprà aiutarla a districare il profondo legame che la lega a suo padre e trovi il modo più consono per non ostacolare la sua carriera, proprio come faceva in passato, per tornare a costruire la sua vita lavorativa e cogliere tutte le opportunità con animo rasserenato e felice. Le auguro il meglio
Oltre a valutare bene le future opportunità lavorative, le consiglio un percorso con un bravo psicoterapeuta che saprà aiutarla a districare il profondo legame che la lega a suo padre e trovi il modo più consono per non ostacolare la sua carriera, proprio come faceva in passato, per tornare a costruire la sua vita lavorativa e cogliere tutte le opportunità con animo rasserenato e felice. Le auguro il meglio
Dr.ssa Federica Tittarelli
Psicologa - Psicodiagnosta
371-4815740 Teramo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.3k visite dal 01/10/2021.
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