Psicosomatizzo?
Salve,
sono una ragazza di 29 anni. Il mio problema ha avuto inizio il 9 dicembre scorso, quando dopo aver preso una ginocchiata sul gluteo destro, camminando e dopo soli due minuti, mi è mancata la forza alle gambe (non ricordo bene se solo ad una gamba, ma comunque mi sono di non reggermi in piedi). Poi, dopo oltre un mese, ovvero il 12 gennaio 2009, scendendo dalla macchina avverto nuovamente la sensazione della perdita di forza alle gambe e alla quale si aggiunge un fortissimo bruciore che mi parte dal gluteo destro fino ad arrivare alla punta del piede… un dolore lancinante durato almeno 40 secondi... La stessa cosa si è ripetuta il 5 febbraio 2009 e poi sempre più frequentemente, sempre a seguito di un movimento, a distanza di 10, 8, 5, 2 giorni… (ricordo tutte le date perché legate ad un evento lavorativo, tranne quella del 9 febbraio legata invece all’operazione all’anca di mia madre). Molto spesso succede di notte, mentre dormo.
Ho iniziato quindi a fare diversi esami: risonanza con e senza contrasto all’encefalo e alla colonna in toto, analisi del sangue, ecografia al gluteo e ad altri organi (stomaco, reni, etc.), transvaginale, elettromiografia arti inferiori. Tutti gli esami effettuati sono risultati assolutamente negativi e non hanno riscontrato alcunché di anormale. Nel frattempo ho consultato vari specialisti (poiché lavoro in campo ortopedico) e mi sono affidata ad un fisiatra che mi ha dato una cura di cortisone, poi ad un neurochirurgo che mi ha prescritto il gabapentin con un po’ di valium e ora ad una neurologa che mi ha dato il lyrica 75 (2 volte al dì). Tutti i dottori consultati mi hanno comunque definito come la “malata più sana del mondo”. Ma io sto ancora male. Tra l’altro da un paio di mesi ho le stesse sensazioni (non di dolore ma continue scossette e brevi bruciori) anche alla gamba sinistra e, inoltre, quando piego la testa in avanti verso destra mi si infiamma la coscia interna della gamba destra, proprio sopra il ginocchio.
Ad oggi, e sono passati 5 mesi, me ne sono fatta un’ossessione… ho paura di provare dolore e trascorro la giornata pensando a come muovermi e a dove non andare per evitare che mi venga la “scossa”. Soprattutto la sera, ma anche durante la giornata, mi viene la tachicardia e a volte mi tremano i muscoli.
Una settimana fa ho deciso di andare dalla psicologa che tra l’altro mi teneva già in cura da un anno e mezzo (e che ho lasciato quando sono iniziate le prime scosse) per problemi legati alla vita sociale, alla mia autostima e con la quale, comunque, pensavo di chiudere a breve perché mi sentivo molto meglio, come se il problema fosse sparito.Dopo il mio sfogo iniziale, lei mi ha subito detto che praticamente gli stavo riferendo gli stessi problemi che le avevo già detto la prima volta che ci siamo viste, cambiano soltanto i sintomi. E’ convinta che io abbia psicosomatizzato un problema che è ancora in me. Voi cosa ne pensate? Cosa mi consigliate di fare per uscirne quanto prima?Grazie.
sono una ragazza di 29 anni. Il mio problema ha avuto inizio il 9 dicembre scorso, quando dopo aver preso una ginocchiata sul gluteo destro, camminando e dopo soli due minuti, mi è mancata la forza alle gambe (non ricordo bene se solo ad una gamba, ma comunque mi sono di non reggermi in piedi). Poi, dopo oltre un mese, ovvero il 12 gennaio 2009, scendendo dalla macchina avverto nuovamente la sensazione della perdita di forza alle gambe e alla quale si aggiunge un fortissimo bruciore che mi parte dal gluteo destro fino ad arrivare alla punta del piede… un dolore lancinante durato almeno 40 secondi... La stessa cosa si è ripetuta il 5 febbraio 2009 e poi sempre più frequentemente, sempre a seguito di un movimento, a distanza di 10, 8, 5, 2 giorni… (ricordo tutte le date perché legate ad un evento lavorativo, tranne quella del 9 febbraio legata invece all’operazione all’anca di mia madre). Molto spesso succede di notte, mentre dormo.
Ho iniziato quindi a fare diversi esami: risonanza con e senza contrasto all’encefalo e alla colonna in toto, analisi del sangue, ecografia al gluteo e ad altri organi (stomaco, reni, etc.), transvaginale, elettromiografia arti inferiori. Tutti gli esami effettuati sono risultati assolutamente negativi e non hanno riscontrato alcunché di anormale. Nel frattempo ho consultato vari specialisti (poiché lavoro in campo ortopedico) e mi sono affidata ad un fisiatra che mi ha dato una cura di cortisone, poi ad un neurochirurgo che mi ha prescritto il gabapentin con un po’ di valium e ora ad una neurologa che mi ha dato il lyrica 75 (2 volte al dì). Tutti i dottori consultati mi hanno comunque definito come la “malata più sana del mondo”. Ma io sto ancora male. Tra l’altro da un paio di mesi ho le stesse sensazioni (non di dolore ma continue scossette e brevi bruciori) anche alla gamba sinistra e, inoltre, quando piego la testa in avanti verso destra mi si infiamma la coscia interna della gamba destra, proprio sopra il ginocchio.
Ad oggi, e sono passati 5 mesi, me ne sono fatta un’ossessione… ho paura di provare dolore e trascorro la giornata pensando a come muovermi e a dove non andare per evitare che mi venga la “scossa”. Soprattutto la sera, ma anche durante la giornata, mi viene la tachicardia e a volte mi tremano i muscoli.
Una settimana fa ho deciso di andare dalla psicologa che tra l’altro mi teneva già in cura da un anno e mezzo (e che ho lasciato quando sono iniziate le prime scosse) per problemi legati alla vita sociale, alla mia autostima e con la quale, comunque, pensavo di chiudere a breve perché mi sentivo molto meglio, come se il problema fosse sparito.Dopo il mio sfogo iniziale, lei mi ha subito detto che praticamente gli stavo riferendo gli stessi problemi che le avevo già detto la prima volta che ci siamo viste, cambiano soltanto i sintomi. E’ convinta che io abbia psicosomatizzato un problema che è ancora in me. Voi cosa ne pensate? Cosa mi consigliate di fare per uscirne quanto prima?Grazie.
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Gentile ragazza, sono certo che comprenderà come sia difficile da qui capire che cosa abbia. E di conseguenza è impossibile suggerirle come uscirne. La mia impressione è che il suo disturbo potrebbe avere una causa organica, ma che lei ne stia forse esagerando l'importanza. Se fosse così, vorrebbe dire che forse c'è ancora da "completare il lavoro" per la parte psicologica.
Quindi, per quanto riguarda il punto di vista medico posso solo invitarla a far riferimento allo specialista che più le dà fiducia. Riguardo alla sua psicologa, che la conosce bene, forse è la persona più adatta a dirle se nel suo caso si possa parlare di somoatizzazione o meno. E quindi, se il disagio lo giusitifica, potrebbe valere la pena continuare ancora i consulti con lei. Specialmente se fino a qui è riuscita ad essere efficace nell'aiutarla.
Cordiali saluti
Quindi, per quanto riguarda il punto di vista medico posso solo invitarla a far riferimento allo specialista che più le dà fiducia. Riguardo alla sua psicologa, che la conosce bene, forse è la persona più adatta a dirle se nel suo caso si possa parlare di somoatizzazione o meno. E quindi, se il disagio lo giusitifica, potrebbe valere la pena continuare ancora i consulti con lei. Specialmente se fino a qui è riuscita ad essere efficace nell'aiutarla.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 27/05/2009.
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