Disturbo d'ansia
Sono una ragazza di 25 anni.
Laureata.
Ad ogni esame finivo per vomitare a causa dell'ansia.
Al termine della triennale ho deciso di continuare gli studi perché avevo ed ho paura di cominciare a lavorare.
Non mi sento capace, mi sento una fallita, sento di essere una delusione per i miei genitori.
Vedo gli altri che ottengono piccole vittore passo passo nella loro vita ed io rimango indietro.
Ho l'ansia per ogni cosa che devo fare, dal mattino fino a sera.
Sto male se esco con gente nuova, non ho molte amicizie, sono fidanzata e amo il mio compagno ma quando usciamo e sono circondata da troppa gente sto male.
Vomito.
Fiato corto.
Paranoie.
Non smetto mai di criticare me stessa.
Ho paura del mondo là fuori, di essere giudicata.
E non riesco a mettermi in gioco.
Sono immobilizzata.
Non ho voglia di fare nulla.
Non ho motivazioni.
Quando c'è l'occasione di iniziare un lavoro, rifiuto.
E poi sto male, perché sento di essere sbagliata.
Diversa.
Cosa c'è di sbagliato in me e perché?
Ho l'ansia quando vado in un posto nuovo, ho l'ansia anche quando devo viaggiare per svago.
In più sono molto molto timida, introversa, parlo poco.
Non trovo la via di uscita...
Laureata.
Ad ogni esame finivo per vomitare a causa dell'ansia.
Al termine della triennale ho deciso di continuare gli studi perché avevo ed ho paura di cominciare a lavorare.
Non mi sento capace, mi sento una fallita, sento di essere una delusione per i miei genitori.
Vedo gli altri che ottengono piccole vittore passo passo nella loro vita ed io rimango indietro.
Ho l'ansia per ogni cosa che devo fare, dal mattino fino a sera.
Sto male se esco con gente nuova, non ho molte amicizie, sono fidanzata e amo il mio compagno ma quando usciamo e sono circondata da troppa gente sto male.
Vomito.
Fiato corto.
Paranoie.
Non smetto mai di criticare me stessa.
Ho paura del mondo là fuori, di essere giudicata.
E non riesco a mettermi in gioco.
Sono immobilizzata.
Non ho voglia di fare nulla.
Non ho motivazioni.
Quando c'è l'occasione di iniziare un lavoro, rifiuto.
E poi sto male, perché sento di essere sbagliata.
Diversa.
Cosa c'è di sbagliato in me e perché?
Ho l'ansia quando vado in un posto nuovo, ho l'ansia anche quando devo viaggiare per svago.
In più sono molto molto timida, introversa, parlo poco.
Non trovo la via di uscita...
[#1]
"Non trovo la via di uscita... "
Gentile Ragazza,
non solo il contenuto, ma anche la forma del suo scritto rendono molto bene l'idea dello stato d'animo in cui trascorre le sue giornate.
Considerato tutto quello che ci ha raccontato, fino ad ora quali sono stati i suoi tentativi di modificare la situazione?
Quali le potenziali vie d'uscita già sperimentate per uscire dal labirinto in cui pare rinchiusa?
Cordialità.
Gentile Ragazza,
non solo il contenuto, ma anche la forma del suo scritto rendono molto bene l'idea dello stato d'animo in cui trascorre le sue giornate.
Considerato tutto quello che ci ha raccontato, fino ad ora quali sono stati i suoi tentativi di modificare la situazione?
Quali le potenziali vie d'uscita già sperimentate per uscire dal labirinto in cui pare rinchiusa?
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Gentilissima dottoressa... innanzitutto La ringrazio per la sua risposta...
Per rispondere al suo quesito, mi sono fermata un attimo a pensare.. cosa ho fatto in realtà, di concreto, per uscire da questo limbo? Ben poco a dire il vero. Ed è con tanto dispiacere che glielo sto dicendo. Si, ho lavorato una sola volta, nei mesi estivi. Un'attività lavorativa che si discostava dal mio percorso di studi, poco gratificante anche a livello salariale. Ma ci ho provato per incoraggiare me stessa, per poter dire "Guarda, sei capace di farcela se solo ci provassi". Ma poi in realtà vivevo così male,un tale malessere psicofisico,che ho deciso di licenziarmi seppur consapevole del mio fallimento. Ogni volta, scappo. Scappo dalle mie responsabilità. E quell'esperienza mi ha segnato negativamente. Perché ho percepito ancora una volta di essere sbagliata. Mi guardo allo specchio ed odio la persona che vedo. Mi sento spenta. Tutto è piatto. E temo veramente che con il tempo possa tutto solo peggiorare.
Per rispondere al suo quesito, mi sono fermata un attimo a pensare.. cosa ho fatto in realtà, di concreto, per uscire da questo limbo? Ben poco a dire il vero. Ed è con tanto dispiacere che glielo sto dicendo. Si, ho lavorato una sola volta, nei mesi estivi. Un'attività lavorativa che si discostava dal mio percorso di studi, poco gratificante anche a livello salariale. Ma ci ho provato per incoraggiare me stessa, per poter dire "Guarda, sei capace di farcela se solo ci provassi". Ma poi in realtà vivevo così male,un tale malessere psicofisico,che ho deciso di licenziarmi seppur consapevole del mio fallimento. Ogni volta, scappo. Scappo dalle mie responsabilità. E quell'esperienza mi ha segnato negativamente. Perché ho percepito ancora una volta di essere sbagliata. Mi guardo allo specchio ed odio la persona che vedo. Mi sento spenta. Tutto è piatto. E temo veramente che con il tempo possa tutto solo peggiorare.
[#3]
A dispetto di quanto dice il proverbio, il tempo non sempre è guaritore.
Anzi, come Lei teme, a volte peggiora le cose, in una spirale che si autoalimenta diventando un vortice che ci avvolge.
Prima che tutto ciò accada, credo sia importante per Lei non farsi sfuggire questo momento di consapevolezza della pesantezza della situazione, non solo per il presente, ma anche per il futuro che rischia di essere compromesso.
A quanto pare, da sola non riesce ad "attivare" le risorse necessarie a dare una svolta alla sua vita, non certo per incapacità, ma proprio in virtù del malessere che prova. Perciò, credo sia fondamentale richiedere un aiuto concreto in modo da essere accompagnata in questo percorso.
Le suggerisco di contattare il Consultorio della sua ASL di appartenenza per richiedere una consulenza psicologica gratuita che l'aiuti a definire meglio quanto le sta accadendo, per poter così capire quali possano essere le strade da percorrere alla ricerca di quella via d'uscita che tanto desidera.
Trova qui indirizzi e numeri telefonici: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_913_listaFile_itemName_19_file.pdf
Saluti.
Anzi, come Lei teme, a volte peggiora le cose, in una spirale che si autoalimenta diventando un vortice che ci avvolge.
Prima che tutto ciò accada, credo sia importante per Lei non farsi sfuggire questo momento di consapevolezza della pesantezza della situazione, non solo per il presente, ma anche per il futuro che rischia di essere compromesso.
A quanto pare, da sola non riesce ad "attivare" le risorse necessarie a dare una svolta alla sua vita, non certo per incapacità, ma proprio in virtù del malessere che prova. Perciò, credo sia fondamentale richiedere un aiuto concreto in modo da essere accompagnata in questo percorso.
Le suggerisco di contattare il Consultorio della sua ASL di appartenenza per richiedere una consulenza psicologica gratuita che l'aiuti a definire meglio quanto le sta accadendo, per poter così capire quali possano essere le strade da percorrere alla ricerca di quella via d'uscita che tanto desidera.
Trova qui indirizzi e numeri telefonici: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_913_listaFile_itemName_19_file.pdf
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1k visite dal 27/09/2021.
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