Impossibilità di accettare una diagnosi medica
Buonasera chiedo un parere.
Circa 10 anni or sono è mancato improvvisamente mio padre nel sonno.
Soffriva di Ipertensione essenziale e nella famiglia sono mancati tutti improvvisamente per la patologia a parte due-tre eccezioni.
Da qualche anno sono iperteso e lo specialista prima di mettermi in cura ha pensato di provare con la dieta che dà scarsi risultati (non assumo terapia).
Nello stesso tempo mi chiedo perché io non riesca ad accettare la diagnosi e perché vivo malissimo a causa di ciò.
Leggo pure che l'aspettativa di vita degli ipertesi si riduce di parecchio.
Cosa potrei fare?
So che un consulto a distanza è inutile, ma vorrei capire prima di decidere se contattare uno psicoterapeuta.
Circa 10 anni or sono è mancato improvvisamente mio padre nel sonno.
Soffriva di Ipertensione essenziale e nella famiglia sono mancati tutti improvvisamente per la patologia a parte due-tre eccezioni.
Da qualche anno sono iperteso e lo specialista prima di mettermi in cura ha pensato di provare con la dieta che dà scarsi risultati (non assumo terapia).
Nello stesso tempo mi chiedo perché io non riesca ad accettare la diagnosi e perché vivo malissimo a causa di ciò.
Leggo pure che l'aspettativa di vita degli ipertesi si riduce di parecchio.
Cosa potrei fare?
So che un consulto a distanza è inutile, ma vorrei capire prima di decidere se contattare uno psicoterapeuta.
[#1]
Gentile utente,
Se Lei vuole "..capire PRIMA di decidere se contattare uno psicoterapeuta",
a che Le servirà POI "contattare lo psicoterapeuta", quando ha già capito?
Non scambi questa risposta per una battuta,
oppure per un gioco di parole,
è proprio una risposta.
Del resto a Lei probabilmente non serve capire, bensì accettare, e lavorare sull'adattamento.
E inoltre Lei NON è un iperteso, bensì un ex-iperteso stabilizzato attraverso la terapia farmacologica;
che rischia però il pensiero ossessivo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Se Lei vuole "..capire PRIMA di decidere se contattare uno psicoterapeuta",
a che Le servirà POI "contattare lo psicoterapeuta", quando ha già capito?
Non scambi questa risposta per una battuta,
oppure per un gioco di parole,
è proprio una risposta.
Del resto a Lei probabilmente non serve capire, bensì accettare, e lavorare sull'adattamento.
E inoltre Lei NON è un iperteso, bensì un ex-iperteso stabilizzato attraverso la terapia farmacologica;
che rischia però il pensiero ossessivo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Sinceramente ancora sono in attesa di terapia farmacologica e comunque l'aspettativa di vita si riduce parecchio. Nel mio caso poi avendo familiarità..
In parte ha ragione e la ringrazio,ma non riesco a capire come eleborare ciò: la psiche non era creata appositamente per superare le difficoltà?
In parte ha ragione e la ringrazio,ma non riesco a capire come eleborare ciò: la psiche non era creata appositamente per superare le difficoltà?
[#3]
La psiche ha molte risorse e proprio per questo è in grado di costruirsi parecchie .. trappole; quelle che fanno rimanere immobili le persone dentro situazioni in cui "vivono malissimo", utilizzando Sue parole.
Lei ci ha chiesto un parere clinico e noi glielo abbiamo fornito: si rivolga di persona ad uno/a Psicologo che sia anche Psicoterapeuta, con l'obiettivo di "accettare e lavorare sull'adattamento", come dicevo in #1. Ne trarrà un notevole beneficio la stessa compliance.
Dott. Brunialti
Lei ci ha chiesto un parere clinico e noi glielo abbiamo fornito: si rivolga di persona ad uno/a Psicologo che sia anche Psicoterapeuta, con l'obiettivo di "accettare e lavorare sull'adattamento", come dicevo in #1. Ne trarrà un notevole beneficio la stessa compliance.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 940 visite dal 25/09/2021.
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