Ho 23 anni e a volte ho difficoltà nel rapporto con i miei genitori
Buongiorno,
Ho 23 anni e a volte mi trovo in difficoltà con i miei genitori nel poter scegliere come gestire il mio tempo libero.
Premetto che sono una studentessa universitaria e con una buona media, do tutti i giorni (anche nel weekend) una mano ai miei genitori nella bottega di famiglia e questo molto spesso mi crea ''problemi'' per le mie uscite perchè non ho quasi mai pomeriggi liberi oppure alla sera in settimana non posso tornare tardi perchè al mattino presto devo lavorare.
Ho messo la parola problemi tra virgolette perchè non lo reputo un sacrificio o appunto un problema per me, lo faccio volentieri, mi piace dare a loro una mano ma vorrei che loro capissero che anche io a volte ho bisogno dei miei spazzi.
Questo non accade sempre, spesso mi trovo a discutere con loro perchè magari dico che una sera invece che restare in bottega fino a tardi esco fuori a cena con il mio ragazzo (e lo dico sempre con il giusto preavviso) ecco, in questo caso discussioni oppure me la fanno pesare.
La cosa che però mi fa stare più male riguarda il rapporto con il mio ragazzo.
anche lui ha la mia età, stiamo insieme da quasi un anno (che effettivamente può sembrare poco) però anche loro lo reputano un bravo ragazzo, intelligente, diligente e quasi tutti i giorni ci vediamo e mi da anche lui una mano in bottega.
l'altro giorno però ho discusso con i miei perchè, siccome i genitori del mio ragazzo andavano via per qualche giorno, lui mi aveva chiesto di dormire da lui una notte.
Io non ci vedevo nulla di male visto il bel rapporto che c'è, invece nel momemnto in cui ho chiesto ai miei di andarci me lo hanno negato tassativamente.
il mio ragazzo ero anche disposto a svegliarsi molto presto al mattino per riportarmi a casa, ma niente da fare.
mi pesa molto questa situazione perchè io ho una vita sempre molto di corsa (come anche i miei) tra università e bottega anche quando esco di sera con il mio ragazzo riusciammo a vederci giusto un paio di ore anche nel fine settimana perchè poi devo svegliarmi presto (perchè comunque non torno mai dopo le 23 perchè se no mi dicono che non ''capisco le situazioni'' e mi tengono il muso tutto il giorno come se avessi fatto chissà che serata) quindi dormire da lui sarebbe semplicemente stato un modo per passare la serata più tranquillamente.
Oppure questa estate, volevamo organizzare qualche giorno al mare e nel momento in cui l'ho detto ai miei loro mi hanno risposto ''ma no, venite con noi che è meglio'', alla fine non siamo andati da nessuna parte.
Ora, prima dell'inizio dell'università (anche lui studia), avevamo deciso di farci un weekend fuori porta io e lui e dopo discussioni hanno ''accettato'' ma comunque nei discorsi capita che loro dicono che per colpa mia che vado via quei due giorni non possono organizzarsi come volevano
Vorrei semplicemnte godermi i miei 23 anni, poter godermi la mia relazione con serenità e non aver paura ogni volta che dovrei/vorrei uscire di chiederlo ai miei genitori.
che fare?
Ho 23 anni e a volte mi trovo in difficoltà con i miei genitori nel poter scegliere come gestire il mio tempo libero.
Premetto che sono una studentessa universitaria e con una buona media, do tutti i giorni (anche nel weekend) una mano ai miei genitori nella bottega di famiglia e questo molto spesso mi crea ''problemi'' per le mie uscite perchè non ho quasi mai pomeriggi liberi oppure alla sera in settimana non posso tornare tardi perchè al mattino presto devo lavorare.
Ho messo la parola problemi tra virgolette perchè non lo reputo un sacrificio o appunto un problema per me, lo faccio volentieri, mi piace dare a loro una mano ma vorrei che loro capissero che anche io a volte ho bisogno dei miei spazzi.
Questo non accade sempre, spesso mi trovo a discutere con loro perchè magari dico che una sera invece che restare in bottega fino a tardi esco fuori a cena con il mio ragazzo (e lo dico sempre con il giusto preavviso) ecco, in questo caso discussioni oppure me la fanno pesare.
La cosa che però mi fa stare più male riguarda il rapporto con il mio ragazzo.
anche lui ha la mia età, stiamo insieme da quasi un anno (che effettivamente può sembrare poco) però anche loro lo reputano un bravo ragazzo, intelligente, diligente e quasi tutti i giorni ci vediamo e mi da anche lui una mano in bottega.
l'altro giorno però ho discusso con i miei perchè, siccome i genitori del mio ragazzo andavano via per qualche giorno, lui mi aveva chiesto di dormire da lui una notte.
Io non ci vedevo nulla di male visto il bel rapporto che c'è, invece nel momemnto in cui ho chiesto ai miei di andarci me lo hanno negato tassativamente.
il mio ragazzo ero anche disposto a svegliarsi molto presto al mattino per riportarmi a casa, ma niente da fare.
mi pesa molto questa situazione perchè io ho una vita sempre molto di corsa (come anche i miei) tra università e bottega anche quando esco di sera con il mio ragazzo riusciammo a vederci giusto un paio di ore anche nel fine settimana perchè poi devo svegliarmi presto (perchè comunque non torno mai dopo le 23 perchè se no mi dicono che non ''capisco le situazioni'' e mi tengono il muso tutto il giorno come se avessi fatto chissà che serata) quindi dormire da lui sarebbe semplicemente stato un modo per passare la serata più tranquillamente.
Oppure questa estate, volevamo organizzare qualche giorno al mare e nel momento in cui l'ho detto ai miei loro mi hanno risposto ''ma no, venite con noi che è meglio'', alla fine non siamo andati da nessuna parte.
Ora, prima dell'inizio dell'università (anche lui studia), avevamo deciso di farci un weekend fuori porta io e lui e dopo discussioni hanno ''accettato'' ma comunque nei discorsi capita che loro dicono che per colpa mia che vado via quei due giorni non possono organizzarsi come volevano
Vorrei semplicemnte godermi i miei 23 anni, poter godermi la mia relazione con serenità e non aver paura ogni volta che dovrei/vorrei uscire di chiederlo ai miei genitori.
che fare?
[#1]
Gentile utente,
da quello che racconta sembra vi sia una problematica ascrivibile alla relazione con i suoi genitori i quali tendono a limitarla nell'autonomia che dovrebbe caratterizzare un giovane adulto o che almeno lei desidererebbe.
Le relazioni spesso anche per chi ne fa parte sono complesse ma la soluzione è nella maggior parte dei casi da individuare nella reciprocità. Provo a spiegarmi meglio: se ogni volta che chiede ai suoi genitori di uscire o passare la notte fuori si pone in modo che questi possano convincerla a desistere, magari poggiando su sensi di colpa, tale situazione si verificherà. A volte basta mettere un "paletto" in più e aumentare le distanze, che non vuol dire allontanarsi fisicamente e/o emotivamente, ma semplicemente ascoltare i propri bisogni e soddisfarli prima di soddisfare i bisogni degli altri.
Dalla mia esperienza clinica posso dirle che tali situazioni si verificano spesso tra genitori e figli, soprattutto quando questi ultimi iniziano a desiderare una maggiore autonomia.
Provi a modificare il modo in cui si relaziona a loro pensando a quanto le dicevo prima, ascolti i suoi bisogni e non li lasci da parte.
Saluti
da quello che racconta sembra vi sia una problematica ascrivibile alla relazione con i suoi genitori i quali tendono a limitarla nell'autonomia che dovrebbe caratterizzare un giovane adulto o che almeno lei desidererebbe.
Le relazioni spesso anche per chi ne fa parte sono complesse ma la soluzione è nella maggior parte dei casi da individuare nella reciprocità. Provo a spiegarmi meglio: se ogni volta che chiede ai suoi genitori di uscire o passare la notte fuori si pone in modo che questi possano convincerla a desistere, magari poggiando su sensi di colpa, tale situazione si verificherà. A volte basta mettere un "paletto" in più e aumentare le distanze, che non vuol dire allontanarsi fisicamente e/o emotivamente, ma semplicemente ascoltare i propri bisogni e soddisfarli prima di soddisfare i bisogni degli altri.
Dalla mia esperienza clinica posso dirle che tali situazioni si verificano spesso tra genitori e figli, soprattutto quando questi ultimi iniziano a desiderare una maggiore autonomia.
Provi a modificare il modo in cui si relaziona a loro pensando a quanto le dicevo prima, ascolti i suoi bisogni e non li lasci da parte.
Saluti
Dott.ssa Diletta De Toma
Psicologa, Psicoterapeuta
Mail: diletta.detoma@gmail.com
[#2]
Cara utente,
da quello che scrive si può ben comprendere il suo disagio in questo momento.
È assolutamente normale voler vivere i propri spazi e soprattutto è un suo diritto.
È evidente che il rapporto con i suoi genitori sia particolarmente opprimente e disfunzionale per lei.
Un percorso psicologico potrebbe essere il primo passo per iniziare a prendersi un po' di tempo per sé ma anche per aiutarla a individuare le strategie di comunicazione più efficaci con i propri genitori.
Concordo con quanto scritto dalla collega qui sopra, molto spesso le difficoltà relazionali tra genitori e figli sono dovute ad una confusione dei confini.
Resto a disposizione
Un caro saluto
da quello che scrive si può ben comprendere il suo disagio in questo momento.
È assolutamente normale voler vivere i propri spazi e soprattutto è un suo diritto.
È evidente che il rapporto con i suoi genitori sia particolarmente opprimente e disfunzionale per lei.
Un percorso psicologico potrebbe essere il primo passo per iniziare a prendersi un po' di tempo per sé ma anche per aiutarla a individuare le strategie di comunicazione più efficaci con i propri genitori.
Concordo con quanto scritto dalla collega qui sopra, molto spesso le difficoltà relazionali tra genitori e figli sono dovute ad una confusione dei confini.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto - Psicologa
Tel 340 7343735
Ricevo su appuntamento ad Alessandria e Online
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 25/09/2021.
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