Mancanza di voglia di vivere

Salve. Ho 24 anni e vi scrivo dopo aver girato per ore, fino adesso, nel bosco vicino casa, piangendo e parlando da sola. Meglio però partire dall'inizio. Fin dalla nascita non ho mai avverito l'affetto dei miei genitori, sia perchè mio padre era sempre a lavoro e quando tornava a casa mi picchiava, sia perchè mia madre mi definiva spesso il suo più grande errore. Come se non bastasse a 7 anni ho subito molestie sessuali da un amico di famiglia: quando lo dissi ai miei non mi credettero e archiviarono alla svelta la questione. Ho 24 anni e sto facendo l'università: mi mancano 2 anni alla laurea in legge.. eppure i mie continuano a chiamarmi fallita. Ed è così che mi sento: una inutile fallita... e più mi sento così e peggio proseguono gli studi. Infatti ho perso la passione per lo studio, non mi importa più del mio futuro e non c'è niente che voglia fare nella vita: continuo a studiare solo per abitudine praticamente. Ho inoltre sofferto di anoressia, bulimia, attacchi di panico ed autolesionismo.

In tutto questo una nota positiva: sono innamorata di un bravo ragazzo che mi ama e che si prende molta cura di me. So che dovrei essere felice, eppure non ci riesco: ho sempre terrore che mi tradisca o che mi abbandoni. Di notte faccio continuamente incubi da quando stiamo insieme (10 mesi) e mi sveglio piangendo. Inoltre quando va a lavoro vado in crisi: piango, mi sento sola ed abbandonata... rimango davanti alla tv a fare niente, aspettando solo che le ore passino e che lui torni a casa. Quando stasera mi ha detto che inaspettatamente domani dovrà lavorare, seppure fosse il suo giorno libero, ho avuto una vera e propria crisi isterica: ho cominciato a piangere, urlare, prendere a pugni i muri. Gli ho persino detto che era finita e sono uscita da sola di notte a camminare nel bosco vicino casa, al buio. Devo inoltre ammettere che ho pensato seriamente al suicidio stasera: ho persino scritto una lettere d'addio, carica di odio, ai miei genitori.

Tutto questo perchè non riesco a sopportare la solitudine: stare sola è la mia più grande fobia, seconda solamente ad una sete smisurata di amore ed attenzioni.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, forse è arrivato il momento di farsi aiutare da uno specialista non crede? Se ha la fortuna di avere un ragazzo che possa attutire la sua condizione emotiva ne approfitti e non rischi di perdere anche questo. Il suo atteggiamento da lei stessa definito "isterico" non la aiuta affatto ma contribuisce a peggiorare il suo stato. Questo dovrebbe farle capire che il supporto di un terapeuta si è fatto urgente.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta e si confronti con lui.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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