Temo che questa relazione possa nuocermi

Buonasera, frequento una donna da molto tempo, prima da amici, con la quale ci siamo supportati nei nostri matrimoni falliti.

Lei mi ha aiutato durante il mio periodo della separazione che è stato molto breve in quanto concordato.

Abbiamo iniziato poi a frequentarci intimamente e poi è nato un legame sentimentale.
Ora lei è in attesa di separazione.

Purtroppo però la sua separazione come capita spesso è stata burrascosa per problemi economici e lei ha iniziato a trovare dei lavori che la impegnano sia fisicamente che psicologicamente.
In più ha iniziato ad avere problemi fisici che la assillano e la preoccupano.
Ovviamente io sono il suo punto di riferimento e questo credo che sia normale data la nuova situazione.
Purtroppo però lei passa da un problema all'altro di continuo e non fa altro che scaricare su di me le sue preoccupazioni presenti nonché quelle future relative ad ogni sfera.
Familiare, lavorativa e di salute.
Ad ogni telefonata, ad ogni incontro.
Ogni giorno, a tutte le ore.
Io onestamente non ne posso più perché sono una persona molto sensibile e mi faccio carico in modo pesante delle sue problematiche e questo mi comporta disturbi.
In più sento di non riuscirà ad aiutare più di quello che posso e quando non ci riesco mi sento come impotente e cerco di farglielo capire ma lei si dispiace e mi chiede scusa ma a quel punto è troppo tardi ed io mi sento ancora peggio.
Come posso risolvere questa situazione?
Devo lavorare su me stesso?
Dove sbaglio?
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
sorgono spesso delle delusioni quando si intraprende una seconda relazione dopo la fine della prima, e ciò soprattutto se la prima è stata un matrimonio nel quale ci si è impegnati profondamente, con figli, sentimenti intensi, progetti comuni.
Una serie di disagi deriva dagli strascichi emotivi e perfino giudiziari della prima relazione, dalle resistenze degli ex, dei figli, a volte degli altri parenti.
I disagi vengono ancora peggiorati se i nuovi partner hanno una situazione economica dispari o se addirittura uno dei due -spesso la donna- è privo di redditi.
Spesso ci si mette insieme senza avere elaborato il lutto della fine della relazione precedente, anzi proprio per eludere la sofferenza della solitudine e del fallimento, per evitare di fare i conti con la realtà delle proprie carenze come moglie o come marito, e senza scoprire quali aspettative non più eludibili la precedente relazione ha frustrato.
Ci si aspetta, contraddittoriamente, di trovare il miracolo della storia d'amore perfetta, senza scoprire e senza correggere ciò che ha minato alla base la storia precedente.
In pratica si sceglie un nuovo amore -o lo si accetta senza andare troppo per il sottile- con l'illusione che riparerà tutti i mali che abbiamo subito. Va da sé che si verifica il contrario: le ferite, i rimpianti, le amarezze sono una zavorra pesante, e per iniziare una storia d'amore su una precedente ferita occorre più consapevolezza e più realismo di quando si era giovani e disposti a dare alla persona amata tanto di noi.
Provi a confrontare, nel suo nuovo legame, il lato positivo -il piacere fisico, l’affetto dato e ricevuto- con l’ansia e l’angoscia che l’esistenza al suo fianco di questa nuova compagna le provoca. Valuti e ne discuta con lei, considerando il problema sotto il profilo dei desideri e dei bisogni di tutti e due, per cercare una via d’uscita assieme.
Forse passare dal ruolo di consolatori a quello di partner è stato un passo azzardato? In questo caso, tornare al rapporto di amici che di tanto in tanto si consolano a vicenda non sarebbe preferibile?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta molto dettagliata e che ha centrato il punto.
Io sono molto legato a questa donna ma.penso che nei suoi confronti non sia scattato l'amore. Almeno non della sua stessa entità e questa cosa fa si che io soffra questa situazione.
A volte sento di essere ripiombato nella.stessa situazione del.mio legame precedente nel quale faticavo a prendere una decisione. In quel caso perché rappresentava un legame di anni, in questo caso invece perché so quanto farei del male. Questo però comporta che io nn riesco a godermi questo legame e di conseguenza nn do il meglio di me. Mi rendo conto di essere in una situazione bloccata in cui servirebbe coraggio ma quando ci provo vengo bloccato dal senso di colpa. Dovrò lavorarci su.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
le esperienze dolorose dovrebbero servire a non sbagliare di nuovo; invece le relazioni poco meditate che seguono la fine di un legame importante mostrano spesso la caratteristica opposta: sembrano scelte per metterci definitivamente in trappola.
Lei suppone che l'amore della sua attuale compagna sia maggiore del suo, e questo la frena dal porre in atto l'opportuna tutela di sé stesso.
Purtroppo l'amore, vero e spesso recitato, è un sentimento egoistico: vogliamo molto dall'altro, spesso senza dare altrettanto. Tuttavia, se anziché il sereno desiderio della reciproca compagnia creiamo nell'altro ansia e sensi di colpa, il nostro amore non solo è egoista: manca di lungimiranza, diciamo pure di intelligenza.
Ottima la sua decisione di lavorarci su. Provi a fare esercizi di Scrittura Espressiva (meglio se in un gruppo terapeutico, meno bene da solo) per elaborare i nodi irrisolti che nella mia precedente risposta esprimevo con le parole: "Spesso ci si mette insieme senza avere elaborato il lutto della fine della relazione precedente, anzi proprio per eludere la sofferenza della solitudine e del fallimento, per evitare di fare i conti con la realtà delle proprie carenze come moglie o come marito, e senza scoprire quali aspettative non più eludibili la precedente relazione ha frustrato".
Può partire proprio dall'ultimo punto: cosa non andava nel suo precedente legame? E nel presente? Tra le tante trappole degli "amori secondi" c'è anche quello di tornare a recitare il proprio copione.