Dolore psicologico e paura di ricominciare dopo essere stata lasciata a 3 giorni dal matrimonio

Sono stata lasciata a distanza di 3 giorni dal matrimonio.
La nostra era una storia iniziata quando eravamo più piccoli, ci siamo lasciati e poi rincontrati con una diversa maturità e da lì e ricominciata la nostra storia di amore che andava avanti da 7 anni.
Eravamo felici, andavamo d'accordo e non c'è mai stato un vero litigio, abbiamo comprato casa insieme e l'abbiamo arredata insieme con entusiasmo, lui ha sempre avuto ansia del matrimonio ma sapendo che io avevo piacere mi ha fatto la proposta.
Siamo andati avanti in tutti i preparativi, sempre felici e complici.
Da qualche mese per problemi di stress lavorativo e familiari lui ha iniziato ad avere forti crisi di ansia ed attacchi di panico tanto da aver deciso di intraprendere un percorso che purtroppo però non ha avuto modo di iniziare prima del matrimonio, io gli sono stata vicina molto ed anche la sua famiglia.
Lui da sempre ha una paura del distacco e ha una grande apprensione nei confronti dei genitori che a loro volta lo tengono molto ovattato anche con raccomandazioni continue nonostante ormai adulto.
Ga sempre avuto problemi di gestione dell'ansia pensando alla morte per ogni piccola cosa (anche in matrimonio innquesti gg ha detto che lo associava alla crescita ed alla morte dunque).
A pochi giorni dal matrimonio nel buio che vedeva ha visto il buio anche su noi mettendoci per la prima volta in discussione.
Dicendo però cose che si racchiudono in ho paura che non siamo compatibili al 100 perché su alcune cose abbiamo interessi diversi (lui musei, io mare ed avevamo il compromesso che facevano entrambi con gioia e curiosità) diciamo tutte cose normali e che denotano una diversitàtra persone che però si compensavano (niente famiglia mulino bianco insomma).
Oggi dopo alcuni giorni da incubo, dove lui mi vedeva e diceva ti amo, non voglio perderti prima e poi nuovamente ho troppa paura del matrimonio andiamo a convivere e facciamo un figlio, ho messo il punto perché non è riuscito a superare per me questa paura e mi ha spezzato.
il cuore a soli 3 giorni con tutto pronto.

Adesso ho paura, perché mi manca ma non posso tornare ed ho paura di non sapere e riuscire a ricominciare a riprendere la mia vita in mano, a fidarmi di nuovo, mi sento svuotata e non mi sento abbastanza, penso forse nessuno più si innamorerà di me perché forse sono sbagliata, non sono abbastanza bella?
Ho paura del mio futuro che vedevo solo con lui.
Non riesco a darmi una spiegazione e non riesco ad odiarlo abbastanza per dirgli dentro me V...
Come devo fare per andare avanti e superare questo lutto interiore?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
lei scrive: "ho paura di non sapere e riuscire a ricominciare a riprendere la mia vita in mano, a fidarmi di nuovo, mi sento svuotata e non mi sento abbastanza, penso forse nessuno più si innamorerà di me perché forse sono sbagliata, non sono abbastanza bella?"
Queste paure, anche quelle più infantili e immotivate, trovano una spiegazione nel trauma causato dalla brusca interruzione del suo progetto matrimoniale. Questo però le impedisce di vedere con chiarezza i veri ostacoli che vi hanno precluso un rapporto di coppia: l'ansia patologica di lui, unita alla rigidità di lei, cara utente.
Lei parla di un percorso psicologico "che purtroppo però non ha avuto modo di iniziare prima del matrimonio"- Ma stiamo scherzando? La data del matrimonio chi l'ha decisa? E se invece dell'ansia, palesata addirittura da attacchi di panico, si fosse evidenziato un tumore, avreste rimandato o no il matrimonio?
Ma lei pretendeva che una paura patologica venisse superata per amore.
Chiederebbe la stessa cosa se al suo partner venisse diagnosticata una malattia? "Guarisci, sennò vuol dire che non mi vuoi bene"?
Eppure lei ha scritto che ancora oggi "lui mi vedeva e diceva ti amo, non voglio perderti"; "ho troppa paura del matrimonio andiamo a convivere e facciamo un figlio".
Ma lei non si è sentita di concedere ad un uomo spaventato -e a sé stessa- la prova della convivenza, che ormai fanno tutti.
Si è chiesta come mai? E' sicura di amare il suo partner, di accettare la sua famiglia "ovattante", o vuole solo esercitare il suo potere?
Si interroghi sinceramente su questo.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com