Penso di soffrire di penterafobia, aiuto!!!
Salve, penso di avere ormai un problema serio e credo di aver bisogno di aiuto.
Mia suocera è il mio problema, negli ultimi tempi il solo pensiero di doverla vedere mi provoca stati d'ansia, tremori, sensazione di calore, nausea, diarrea e mal di pancia.
Ne ho parlato con mio marito, lui sembra molto comprensivo (riconosce che sua madre sia una persona"impegnativa") però per ovvie ragioni non posso evitare di incontrarla pur avendo diminuito le occasioni di incontro.
È una persona invadente, fa molte domande, vuol sapere ogni dettaglio della nostra giornata, in più occasioni ha commentato il mio ruolo di madre e da quando è rimasta vedova è diventata presuntuosa ai livelli massimi, tutti devono stare dietro a ogni suo capriccio.
Il mio disagio si è manifestato circa quattro anni fa, piano piano è cresciuto fino ad arrivare ad avere effetti sul mio corpo.
Non riesco più a gestire il mio corpo, nonostante mi sforzi e cerchi razionalmente di convincermi che dovrei essere più forte non riesco.
Quando telefona a mio marito e capisco che c'è il "pericolo" di un incontro comincio a stare malissimo.
Quando capita che Passi la notte a casa nostra io vado in una sofferenza fisica che non posso descrivere.
Ogni suo gesto, parola, movimento, risata, suono della sua voce mi irrita fino a portare disagi fisici.
Ho sempre detto a mio marito che lui è libero di vedere e stare con sua madre quando vuole, lo stesso vale per il nostro bambino ma io sono giunta a un punto disperato.
Non riesco nemmeno a guardarla in faccia quelle rare volte che sono costretta a parlare.
Non riesco ad avere controllo del mio corpo e mi rendo conto di risultare maleducata ma cosa posso fare?
Chiedo a voi...come posso gestire questa cosa?
Io sto veramente male.
Mia suocera è il mio problema, negli ultimi tempi il solo pensiero di doverla vedere mi provoca stati d'ansia, tremori, sensazione di calore, nausea, diarrea e mal di pancia.
Ne ho parlato con mio marito, lui sembra molto comprensivo (riconosce che sua madre sia una persona"impegnativa") però per ovvie ragioni non posso evitare di incontrarla pur avendo diminuito le occasioni di incontro.
È una persona invadente, fa molte domande, vuol sapere ogni dettaglio della nostra giornata, in più occasioni ha commentato il mio ruolo di madre e da quando è rimasta vedova è diventata presuntuosa ai livelli massimi, tutti devono stare dietro a ogni suo capriccio.
Il mio disagio si è manifestato circa quattro anni fa, piano piano è cresciuto fino ad arrivare ad avere effetti sul mio corpo.
Non riesco più a gestire il mio corpo, nonostante mi sforzi e cerchi razionalmente di convincermi che dovrei essere più forte non riesco.
Quando telefona a mio marito e capisco che c'è il "pericolo" di un incontro comincio a stare malissimo.
Quando capita che Passi la notte a casa nostra io vado in una sofferenza fisica che non posso descrivere.
Ogni suo gesto, parola, movimento, risata, suono della sua voce mi irrita fino a portare disagi fisici.
Ho sempre detto a mio marito che lui è libero di vedere e stare con sua madre quando vuole, lo stesso vale per il nostro bambino ma io sono giunta a un punto disperato.
Non riesco nemmeno a guardarla in faccia quelle rare volte che sono costretta a parlare.
Non riesco ad avere controllo del mio corpo e mi rendo conto di risultare maleducata ma cosa posso fare?
Chiedo a voi...come posso gestire questa cosa?
Io sto veramente male.
[#1]
Gentile utente,
il suo disturbo si chiama PENTERAFOBIA. Questo termine deriva da due parole greche: pentera = suocera e fobia = forte paura irrazionale, indomabile.
Stiamo parlando di una fobia, quindi di una malattia e non di un'antipatia o di un capriccio.
La penterafobia va curata da uno psicologo, meglio se di orientamento cognitivo/comportamentale. Sarà il curante a indicarle gli esercizi e la ristrutturazione cognitiva idonei a farla guarire.
Ogni sforzo da parte sua per "tollerare", ogni discorso con suo marito che non tenga conto della specifica malattia, ogni analisi del comportamento di sua suocera, al di fuori del suo lavoro con uno psicologo, possono solo peggiorare i sintomi (e anche i rapporti familiari).
Le faccio tanti auguri e le chiedo di tenerci aggiornati, anche a vantaggio di altri utenti.
il suo disturbo si chiama PENTERAFOBIA. Questo termine deriva da due parole greche: pentera = suocera e fobia = forte paura irrazionale, indomabile.
Stiamo parlando di una fobia, quindi di una malattia e non di un'antipatia o di un capriccio.
La penterafobia va curata da uno psicologo, meglio se di orientamento cognitivo/comportamentale. Sarà il curante a indicarle gli esercizi e la ristrutturazione cognitiva idonei a farla guarire.
Ogni sforzo da parte sua per "tollerare", ogni discorso con suo marito che non tenga conto della specifica malattia, ogni analisi del comportamento di sua suocera, al di fuori del suo lavoro con uno psicologo, possono solo peggiorare i sintomi (e anche i rapporti familiari).
Le faccio tanti auguri e le chiedo di tenerci aggiornati, anche a vantaggio di altri utenti.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Gentile dottoressa la ringrazio per la sua risposta, mi scuso per aver digitato male la parola nel titolo della mia domanda.
Volevo chiederle... nell'attesa di valutare e cercare uno specialista che possa aiutarmi Lei Cosa mi consiglia di fare?
Evitare in ogni modo di vedere questa persona o cercare comunque di limitare ulteriormente i contatti ?
Grazie mille
Volevo chiederle... nell'attesa di valutare e cercare uno specialista che possa aiutarmi Lei Cosa mi consiglia di fare?
Evitare in ogni modo di vedere questa persona o cercare comunque di limitare ulteriormente i contatti ?
Grazie mille
[#4]
Gentile signora,
gli psicologi non danno consigli, e questo, a seconda delle circostanze, per due serie di ragioni:
1) la persona che riceve il consiglio verrebbe ad essere eterodiretta, anziché elaborare una propria visione delle cose e una propria strategia di comportamento; 2) una linea di condotta deve maturare nella profonda conoscenza delle persone, delle situazioni, dei rapporti; in caso di disturbo, con l'aiuto di un terapeuta.
Valuti da sola, magari con suo marito, i vantaggi e gli svantaggi del dire subito a sua suocera che lei ha un determinato disturbo, per ora nemmeno diagnosticato da un professionista.
Non credo che lei debba perdere altro tempo prima di consultare uno specialista. Si faccia prescrivere dal medico di famiglia dei colloqui psicologici e potrà farli alle ASL, al Consultorio Familiare, al Centro di Salute Mentale. Oppure cerchi online l'albo degli psicologi della sua regione e selezioni quelli di orientamento cognitivo/comportamentale. Anche qui su Medicitalia può scegliere in base alla regione e alla specializzazione. Tenga conto che molti psicologi svolgono le terapie anche online.
Nel primo contatto, che in genere è telefonico, chieda il costo delle sedute, l'orientamento metodologico, e citi il suo problema, come ha fatto con noi.
Le faccio tanti auguri.
gli psicologi non danno consigli, e questo, a seconda delle circostanze, per due serie di ragioni:
1) la persona che riceve il consiglio verrebbe ad essere eterodiretta, anziché elaborare una propria visione delle cose e una propria strategia di comportamento; 2) una linea di condotta deve maturare nella profonda conoscenza delle persone, delle situazioni, dei rapporti; in caso di disturbo, con l'aiuto di un terapeuta.
Valuti da sola, magari con suo marito, i vantaggi e gli svantaggi del dire subito a sua suocera che lei ha un determinato disturbo, per ora nemmeno diagnosticato da un professionista.
Non credo che lei debba perdere altro tempo prima di consultare uno specialista. Si faccia prescrivere dal medico di famiglia dei colloqui psicologici e potrà farli alle ASL, al Consultorio Familiare, al Centro di Salute Mentale. Oppure cerchi online l'albo degli psicologi della sua regione e selezioni quelli di orientamento cognitivo/comportamentale. Anche qui su Medicitalia può scegliere in base alla regione e alla specializzazione. Tenga conto che molti psicologi svolgono le terapie anche online.
Nel primo contatto, che in genere è telefonico, chieda il costo delle sedute, l'orientamento metodologico, e citi il suo problema, come ha fatto con noi.
Le faccio tanti auguri.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.8k visite dal 08/09/2021.
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