Estraniarsi durante il sesso è normale?
Gentili specialisti,
Vi scrivo per sapere se una cosa che mi succede sempre quando faccio sesso è normale o magari ho qualche "disturbo".
Quando provo piacere durante un rapporto e sento di essere vicina al culmine, mi estraneo, smetto di essere col mio partner e comincio a pensare alle mie fantasie, dove lui nemmeno è presente! Ovviamente queste fantasie non sto qui a raccontarvele...
Lui, a volte, se ne lamenta, dice che lo "lascio solo" e vado nel mio mondo.
Ma io se non ci vado nel mio mondo, non riesco a raggiungere l'orgasmo!
Lui se ne lamenta, dice che lo "uso" come se il suo pene fosse un vibratore e che non vede scambio.
C'è anche da dire che durante il rapporto a me piace farmi toccare e toccarmi (quando lui si stanca), perché se non lo faccio, lui può anche penetrarmi per 6 ore, non riesco a venire!! ! Solo con la penetrazione a me non succede niente di niente, ho provato in tutti i modi e in tutte le posizioni.
Non credo sia questione di poco feeling con lui, perché era lo stesso con tutti i miei partner.
Prima di avere una relazione stabile con il mio attuale ragazzo, non vivevo questa cosa come un problema, ma adesso mi chiedo se il mio approccio alla sessualità sia sbagliato e come posso fare per restare concentrata sul presente senza andarmene, perdonate il gioco di parole, all'altro mondo?
Non so se può essere pertinente, sono una donna sulla trentina.
Vi scrivo per sapere se una cosa che mi succede sempre quando faccio sesso è normale o magari ho qualche "disturbo".
Quando provo piacere durante un rapporto e sento di essere vicina al culmine, mi estraneo, smetto di essere col mio partner e comincio a pensare alle mie fantasie, dove lui nemmeno è presente! Ovviamente queste fantasie non sto qui a raccontarvele...
Lui, a volte, se ne lamenta, dice che lo "lascio solo" e vado nel mio mondo.
Ma io se non ci vado nel mio mondo, non riesco a raggiungere l'orgasmo!
Lui se ne lamenta, dice che lo "uso" come se il suo pene fosse un vibratore e che non vede scambio.
C'è anche da dire che durante il rapporto a me piace farmi toccare e toccarmi (quando lui si stanca), perché se non lo faccio, lui può anche penetrarmi per 6 ore, non riesco a venire!! ! Solo con la penetrazione a me non succede niente di niente, ho provato in tutti i modi e in tutte le posizioni.
Non credo sia questione di poco feeling con lui, perché era lo stesso con tutti i miei partner.
Prima di avere una relazione stabile con il mio attuale ragazzo, non vivevo questa cosa come un problema, ma adesso mi chiedo se il mio approccio alla sessualità sia sbagliato e come posso fare per restare concentrata sul presente senza andarmene, perdonate il gioco di parole, all'altro mondo?
Non so se può essere pertinente, sono una donna sulla trentina.
[#1]
Buongiorno,
Le è mai capitato di estraniarsi mentre assaporava un piatto particolarmente gustoso o il suo piatto preferito?
Anche durante un rapporto sessuale c'è un lieve "ottundimento" della coscienza.
Infatti, durante un rapporto sessuale ci si apparta, non solo per una questione di privacy e di pudore, ma anche perché da un punto di vista evolutivo il restringimento della coscienza non ci permetterebbe di intercettare eventuali pericoli o minacce dell'ambiente circostante.
Spetta a Lei scegliere se vivere tutto ciò come un problema oppure no.
Cordiali saluti,
Le è mai capitato di estraniarsi mentre assaporava un piatto particolarmente gustoso o il suo piatto preferito?
Anche durante un rapporto sessuale c'è un lieve "ottundimento" della coscienza.
Infatti, durante un rapporto sessuale ci si apparta, non solo per una questione di privacy e di pudore, ma anche perché da un punto di vista evolutivo il restringimento della coscienza non ci permetterebbe di intercettare eventuali pericoli o minacce dell'ambiente circostante.
Spetta a Lei scegliere se vivere tutto ciò come un problema oppure no.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
parto con il "normalizzare" il fatto che per poter raggiungere l'orgasmo sia indispensabile per la maggior parte delle donne la stimolazione della clitoride (e la invito ad approfondire qui: https://www.alessandragraziottin.it/it/div_audio.php/La-clitoride-come-e-fatta-che-cosa-accade-nell-intimita?ID=30408)
L’orgasmo è innescato in due modi diversi, (zona della clitoride o vagina) ma corrisponde alla stessa esperienza, alla stessa risposta, dal punto di vista biologico, cambia soltanto il modo in cui vengono interessate, in partenza, le fibre nervose.
Bisogna considerare il fatto che nella fase embrionale, gli abbozzi dei genitali esterni sono identici nei maschi e nelle femmine, anche se il sesso del nascituro è già definito geneticamente alla fecondazione. Nel feto inizia poi la differenziazione che porta alla struttura definitiva di pene e scroto nei maschi e della vulva nelle femmine. Ciò significa che dalla stessa origine -quello che viene definito tubercolo genitale- si differenzieranno la clitoride nelle femmine e il pene nei maschi.
Si chiede forse ai maschi di non stimolare il proprio glande per raggiungere l'orgasmo?
In secondo luogo, il suo compagno lamenta il fatto di sentirsi oggetto della risoluzione di un bisogno e di non avvertire una "connessione" in quei momenti.
Va detto che è fisiologico che la relazione con l’altro venga ad essere interrotta nell'arco di tempo in cui il piacere individuale trova la sua massima espressione. I Francesi lo definiscono "la petite mort", la piccola morte, perché è come se ci fosse una breve sospensione nella nostra esistenza, dove effettivamente (come scrive Lei) per un attimo fuggiamo in un mondo parallelo. E, così come nella morte, siamo per forza in solitudine.
Allo stesso modo, di per sé non c'è nulla di male a ricorrere a proprie segrete fantasie per mantenere un certo livello di eccitazione e farla sfociare conseguentemente nell'orgasmo.
Forse, però, il suo ragazzo è più attento a certi segnali del suo corpo di quanto non lo fossero i suoi precedenti partner e avverte di più questo suo "allontanamento" , leggendolo magari come qualcosa di egoistico. Un po' come se l'accusasse di fare sesso, mentre lui vuol fare l'amore...
Lo rassicuri, non tanto a parole: gli faccia sentire con i gesti (è sufficiente un abbraccio o una carezza al momento giusto) che, comunque, lui è fonte del suo piacere, non solo fisico.
Mi auguro di essere stata sufficientemente chiara e resto a disposizione per eventuali ulteriori precisazioni.
Cordialità.
parto con il "normalizzare" il fatto che per poter raggiungere l'orgasmo sia indispensabile per la maggior parte delle donne la stimolazione della clitoride (e la invito ad approfondire qui: https://www.alessandragraziottin.it/it/div_audio.php/La-clitoride-come-e-fatta-che-cosa-accade-nell-intimita?ID=30408)
L’orgasmo è innescato in due modi diversi, (zona della clitoride o vagina) ma corrisponde alla stessa esperienza, alla stessa risposta, dal punto di vista biologico, cambia soltanto il modo in cui vengono interessate, in partenza, le fibre nervose.
Bisogna considerare il fatto che nella fase embrionale, gli abbozzi dei genitali esterni sono identici nei maschi e nelle femmine, anche se il sesso del nascituro è già definito geneticamente alla fecondazione. Nel feto inizia poi la differenziazione che porta alla struttura definitiva di pene e scroto nei maschi e della vulva nelle femmine. Ciò significa che dalla stessa origine -quello che viene definito tubercolo genitale- si differenzieranno la clitoride nelle femmine e il pene nei maschi.
Si chiede forse ai maschi di non stimolare il proprio glande per raggiungere l'orgasmo?
In secondo luogo, il suo compagno lamenta il fatto di sentirsi oggetto della risoluzione di un bisogno e di non avvertire una "connessione" in quei momenti.
Va detto che è fisiologico che la relazione con l’altro venga ad essere interrotta nell'arco di tempo in cui il piacere individuale trova la sua massima espressione. I Francesi lo definiscono "la petite mort", la piccola morte, perché è come se ci fosse una breve sospensione nella nostra esistenza, dove effettivamente (come scrive Lei) per un attimo fuggiamo in un mondo parallelo. E, così come nella morte, siamo per forza in solitudine.
Allo stesso modo, di per sé non c'è nulla di male a ricorrere a proprie segrete fantasie per mantenere un certo livello di eccitazione e farla sfociare conseguentemente nell'orgasmo.
Forse, però, il suo ragazzo è più attento a certi segnali del suo corpo di quanto non lo fossero i suoi precedenti partner e avverte di più questo suo "allontanamento" , leggendolo magari come qualcosa di egoistico. Un po' come se l'accusasse di fare sesso, mentre lui vuol fare l'amore...
Lo rassicuri, non tanto a parole: gli faccia sentire con i gesti (è sufficiente un abbraccio o una carezza al momento giusto) che, comunque, lui è fonte del suo piacere, non solo fisico.
Mi auguro di essere stata sufficientemente chiara e resto a disposizione per eventuali ulteriori precisazioni.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Ex utente
Gentili dottoresse,
Siete state molto chiare ed esaustive, vi ringrazio e mi sento anche meglio nel sapere che, tutto sommato, sono normale.
È proprio così, lui mi accusa di essere egoista perché mi estraneo (proverò a rassicurarlo come mi suggerisce la dott.ssa Scalco) e non solo, anche per il fatto di non riuscire a venire con la penetrazione.
Dice che se io ho un orgasmo, non è merito suo ma mio perché mi tocco durante il rapporto.
Chiarisco che comunque anche la penetrazione mi dà sensazioni piacevoli, ma mai abbastanza per raggiungere l'apice (che raggiungo solo con un mix delle cose).
E aggiungo un'altra domanda: perché per alcune donne come me è impossibile venire solo con la penetrazione? C'è qualcosa che posso fare per riuscirci?
Vi ringrazio ancora per le esaustive e interessanti risposte.
Siete state molto chiare ed esaustive, vi ringrazio e mi sento anche meglio nel sapere che, tutto sommato, sono normale.
È proprio così, lui mi accusa di essere egoista perché mi estraneo (proverò a rassicurarlo come mi suggerisce la dott.ssa Scalco) e non solo, anche per il fatto di non riuscire a venire con la penetrazione.
Dice che se io ho un orgasmo, non è merito suo ma mio perché mi tocco durante il rapporto.
Chiarisco che comunque anche la penetrazione mi dà sensazioni piacevoli, ma mai abbastanza per raggiungere l'apice (che raggiungo solo con un mix delle cose).
E aggiungo un'altra domanda: perché per alcune donne come me è impossibile venire solo con la penetrazione? C'è qualcosa che posso fare per riuscirci?
Vi ringrazio ancora per le esaustive e interessanti risposte.
[#4]
Quella che Lei ha descritto (la stimolazione della clitoride da parte sua o del suo compagno durante la penetrazione) in sessuologia clinica si chiama manovra-ponte e noi specialisti la suggeriamo spesso per migliorare la soddisfazione sessuale della donna e, di conseguenza, della coppia. Questo perché la clitoride è la parte del corpo che contiene il maggior numero di terminazioni nervose (circa 8000, molte più del pene) ed ha come unica funzione quella del nostro piacere: perché privarsene?
Naturalmente nel canale vaginale "sentiamo" meno, altrimenti i dolori del parto non sarebbero sopportabili.
Non esiste un orgasmo di serie A e uno di serie B (se così fosse, al limite, quello di serie A sarebbe quello clitorideo!), perciò se dal punto di vista fisico le cose funzionano bene così, perché cambiare?
Ciò che può far la differenza è il significato attribuito (se ho ben capito, soprattutto da parte del suo ragazzo) a quanto accade: si sente meno complice? Meno potente? Meno uomo?
Sta a Lei fargli comprendere che non è così.
E che il suo personale modo di raggiungere l'apice del piacere nulla toglie ai sentimenti che vi legano.
Se pensa che possa esservi utile, la informo che dal 27 settembre al 2 ottobre si terrà in tutta Italia la Settimana del Benessere Sessuale (vedi pagina Facebook) promossa dalla FISS - Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, nell'ambito della quale molti professionisti effettueranno una consulenza sessuologica gratuita.
P.S. ha guardato il video della dott.ssa Graziottin che le avevo linkato nel precedente post?
Saluti.
Naturalmente nel canale vaginale "sentiamo" meno, altrimenti i dolori del parto non sarebbero sopportabili.
Non esiste un orgasmo di serie A e uno di serie B (se così fosse, al limite, quello di serie A sarebbe quello clitorideo!), perciò se dal punto di vista fisico le cose funzionano bene così, perché cambiare?
Ciò che può far la differenza è il significato attribuito (se ho ben capito, soprattutto da parte del suo ragazzo) a quanto accade: si sente meno complice? Meno potente? Meno uomo?
Sta a Lei fargli comprendere che non è così.
E che il suo personale modo di raggiungere l'apice del piacere nulla toglie ai sentimenti che vi legano.
Se pensa che possa esservi utile, la informo che dal 27 settembre al 2 ottobre si terrà in tutta Italia la Settimana del Benessere Sessuale (vedi pagina Facebook) promossa dalla FISS - Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, nell'ambito della quale molti professionisti effettueranno una consulenza sessuologica gratuita.
P.S. ha guardato il video della dott.ssa Graziottin che le avevo linkato nel precedente post?
Saluti.
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Mi permetto di rassicurarla sulla sua normalità. La sessualità umana o meglio l’erotismo è qualcosa di unico ed estremamente variegato e diverso in ogni singolo individuo. Poggia sul corpo biologico e nel caso della donna in particolare sulla clitoride che paradossalmente più della vagina - quando sollecitata adeguatamente da il massimo del piacere fisico e può condurre all’orgasmo anche solo grazie alla stimolazione meccanica della stessa. Poggia poi sull’assetto mentale e quindi sull’assetto erotico mentale che è qualcosa di più complesso e variegato. Le vie all’eccitazione ed al piacere sono quindi essenzialmente due. A volte combinate e sinergiche, altre volte a prevalenza bio-clitoridea o fantastico-erotica. Il cosiddetto suo estraniarsi le permette di estraniarsi dalla realtà concreta e i suoi limiti ed accedere al suo giardino segreto più o meno confessabile, più o meno condivisibile permettendole il culmine del piacere. Rassicuri il suo partner sull’affetto, la stima e l’amore che prova per lui e si goda il piacere che il suo corpo e la sua mente le assicurano. Se vuole sapere qualcosa in più può anche approfondire leggendo il libro La Sessoanalisi di Claude Crepault, di cui ho curato la traduzione e pubblicazione per l’editore Franco Angeli.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr Domenico Trotta. Specialista in Andrologia,
European Society of Sexual Medicine
Sessuologo Medico e PsicoSessuologo
[#6]
Ex utente
Gentile dottoresse e dottori,
Vi ringrazio molto per tutti i vostri spunti davvero interessanti e per avermi rassicurata sulla mia "normalità".
Grazie alle vostre risposte mi sono sentita meglio con me stessa e anche l'erotismo con il mio partner è migliorato, l'ho rassicurato di più e lui ha smesso di "rimproverarmi' sul mio estraneamento nel momento dell'orgasmo.
Al di là di tutto, questo è un argomento molto affascinante che di sicuro approfondirò con i testi consigliati.1
Vi auguro una buona giornata
E grazie per l'ottimo servizio che offrite.
Vi ringrazio molto per tutti i vostri spunti davvero interessanti e per avermi rassicurata sulla mia "normalità".
Grazie alle vostre risposte mi sono sentita meglio con me stessa e anche l'erotismo con il mio partner è migliorato, l'ho rassicurato di più e lui ha smesso di "rimproverarmi' sul mio estraneamento nel momento dell'orgasmo.
Al di là di tutto, questo è un argomento molto affascinante che di sicuro approfondirò con i testi consigliati.1
Vi auguro una buona giornata
E grazie per l'ottimo servizio che offrite.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.1k visite dal 06/09/2021.
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