Come uscirne ? Vorrei dei consigli seri
Finito il 5 anno di superiori ma anche poco prima ho incominciato ad avvertire quel senso di libertà/spensieratezza.
Da questo momento in poi volevo conoscere nuove ragazze e diciamo mi ci sono chiuso soprattutto a conoscerle online so che è sbagaliato ma essendo timido è stata una mano.
Non ho fatto i conti perchè poi da li è diventato come un vizio.
Che mi porto anche ora diciamo, alla fine so che non concludo nulla così e perdo solo tempo.
Tutto questo perchè ho sempre avuto questa sensazione di mancanza di qualcosa all'interno di me un misto tra insoddisfazione non sentirsi realizzato e voglia di amare/affetto
Detto questo inizio il mio primo anno di università, procedo alla grande
La prima estate la passo normalmente anche se sacrificata dallo studio
Il secondo anno inizia già qualche problemino.
Il vero problema, il punto da dove sono iniziate tutte le mie più brutte situazioni e dove sono nati tutti i problemi è: LA PANDEMIA SEGUITA DALLA QUARANTENA.
In questo periodo incomincio a perdermi anche con gli esami
Passo una delle estati più brutte.
Ho avuto difficoltà nel fare gli esami ogni volta non andava bene, c'erano sempre problemi, questa paura me la porto anche ora e non l'avevo mai avuta.
Cerco di non abbattermi, di andare avanti, ma purtroppo invanamente
Già inziano i primi problemi in famiglia.
I miei che non vanno più d'accordo ed io anche con loro
Mio nonno cade e viene ricoverato tanto, mia zia anche lei si ammala, seguita da mia nonna e infine anche mio padre ha scoperto di avere una brutta malattia
In tutto questo contesto ho perso tanti amici perchè rivelatesi falsi e per altri motivi
Tutto questo mi ha fatto diventare apatico, ci sono giorni in cui sto bene altri in cui non ho voglia di far nulla, spesso non riesco a concentrarmi con lo studio, passo parecchio tempo in casa e non ho più motivazione nelle cose, sento mancanze e vuoti affettivi e di solitudine
La cosa che mi infastidisce tanto è la sensazione di non sapere cosa mi manchi, se affetto/amore oppure la "soddisfazione" tipo di sentirmi realizzato nella vita (amicizie, amori, lavoro)
che mi porta a sentire un peso allo stomaco e a deviarmi dalle cose da fare dallo scoprire nuove passioni e di crescere culturalmente perchè ad esempio se decido di leggere un libro o vedere un film lascio perdere visto che mi faccio sopraffare da questa sensazione
Mi sento come se fossi "fallito" in tante cose.
Prima avevo tanti obiettivi che volevo realizzare
(Ora sembra che non me ne importi più).
Il tutto non mi fa concentrare e mi devia dai miei impegni
Ora mi sento incastrato in questa situazione e con l'università che mi obbliga ad andare avanti
Quando parlo di sentirmi incastrato oltre quello intendo anche pur volendo fare qualcosa non riesco, sia perchè non so dove iniziare sia perchè avverto una sensazione strana come già detto prima ed inoltre è come se avessi paura di cambiare, di farmi vedere dai miei genitori cambiato, come un ragazzo maturo e non ho mai capito il perchè di questa cosa.
Da questo momento in poi volevo conoscere nuove ragazze e diciamo mi ci sono chiuso soprattutto a conoscerle online so che è sbagaliato ma essendo timido è stata una mano.
Non ho fatto i conti perchè poi da li è diventato come un vizio.
Che mi porto anche ora diciamo, alla fine so che non concludo nulla così e perdo solo tempo.
Tutto questo perchè ho sempre avuto questa sensazione di mancanza di qualcosa all'interno di me un misto tra insoddisfazione non sentirsi realizzato e voglia di amare/affetto
Detto questo inizio il mio primo anno di università, procedo alla grande
La prima estate la passo normalmente anche se sacrificata dallo studio
Il secondo anno inizia già qualche problemino.
Il vero problema, il punto da dove sono iniziate tutte le mie più brutte situazioni e dove sono nati tutti i problemi è: LA PANDEMIA SEGUITA DALLA QUARANTENA.
In questo periodo incomincio a perdermi anche con gli esami
Passo una delle estati più brutte.
Ho avuto difficoltà nel fare gli esami ogni volta non andava bene, c'erano sempre problemi, questa paura me la porto anche ora e non l'avevo mai avuta.
Cerco di non abbattermi, di andare avanti, ma purtroppo invanamente
Già inziano i primi problemi in famiglia.
I miei che non vanno più d'accordo ed io anche con loro
Mio nonno cade e viene ricoverato tanto, mia zia anche lei si ammala, seguita da mia nonna e infine anche mio padre ha scoperto di avere una brutta malattia
In tutto questo contesto ho perso tanti amici perchè rivelatesi falsi e per altri motivi
Tutto questo mi ha fatto diventare apatico, ci sono giorni in cui sto bene altri in cui non ho voglia di far nulla, spesso non riesco a concentrarmi con lo studio, passo parecchio tempo in casa e non ho più motivazione nelle cose, sento mancanze e vuoti affettivi e di solitudine
La cosa che mi infastidisce tanto è la sensazione di non sapere cosa mi manchi, se affetto/amore oppure la "soddisfazione" tipo di sentirmi realizzato nella vita (amicizie, amori, lavoro)
che mi porta a sentire un peso allo stomaco e a deviarmi dalle cose da fare dallo scoprire nuove passioni e di crescere culturalmente perchè ad esempio se decido di leggere un libro o vedere un film lascio perdere visto che mi faccio sopraffare da questa sensazione
Mi sento come se fossi "fallito" in tante cose.
Prima avevo tanti obiettivi che volevo realizzare
(Ora sembra che non me ne importi più).
Il tutto non mi fa concentrare e mi devia dai miei impegni
Ora mi sento incastrato in questa situazione e con l'università che mi obbliga ad andare avanti
Quando parlo di sentirmi incastrato oltre quello intendo anche pur volendo fare qualcosa non riesco, sia perchè non so dove iniziare sia perchè avverto una sensazione strana come già detto prima ed inoltre è come se avessi paura di cambiare, di farmi vedere dai miei genitori cambiato, come un ragazzo maturo e non ho mai capito il perchè di questa cosa.
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Caro Utente,
Intanto voglio esprimerti il mio dispiacere per la situazione di disorientamento che ti trovi a vivere. Non è sicuramente facile trovarsi a vivere così tanti cambiamenti tutti assieme ad una giovane età e ritengo piuttosto "naturale" che tu abbia smarrito il bandolo della matassa e che non sappia bene dove mettere il piede per ripartire.
Mi voglio congratulare per il fatto che, alla tua giovane età, tu abbia la lucidità di fare i conti con le emozioni difficili che stai vivendo, per cercare una via di uscita.
I punti di "scontro" con la realtà coinvolgono in questo caso tanti temi: dal rapporto con le relazioni sentimentali al rapporto con gli studi a quello più ampio e di lunga data con i genitori. Naturalmente sarebbe impossibile dare delle indicazioni esaustive in questa sede, quello che però vorrei farti osservare è che la tua descrizione riflette come una visione della tua vita separata da un punto: c'è il "prima" della maturità, momento al quale arrivi con spensieratezza ed entusiasmo per il futuro e c'è un "dopo" la maturità, quando cominciano a susseguirsi tante sfide, con un effetto di accumulo.
Da una parte ti potrei dire che stai facendo i conti con il concetto di crescita. Da ragazzo ad adulto, la differenza la fanno gli ostacoli che la vita ci presenta e il nostro bagaglio di risorse che sviluppiamo per affrontarli e che possono diventare punti di forza del nostro carattere o punti di fragilità, a seconda che riusciamo o meno a trovare un rapporto produttivo con le nostre difficoltà.
Il supporto di cui disponiamo, almeno in questa delicata prima "crisi di crescita" è fondamentale per riuscire ad usare e sviluppare abilità di far fronte (che ti aiuteranno anche in futuro quando ci saranno altre sfide - la vita ne presenta spesso ed è bene essere equipaggiati!).
Un percorso psicologico anche breve potrebbe esserti molto di aiuto nel fare chiarezza sulle varie problematiche che ti trovi a vivere e darti gli spunti per districarti e ripartire con fiducia.
Un augurio per un sereno futuro!
Intanto voglio esprimerti il mio dispiacere per la situazione di disorientamento che ti trovi a vivere. Non è sicuramente facile trovarsi a vivere così tanti cambiamenti tutti assieme ad una giovane età e ritengo piuttosto "naturale" che tu abbia smarrito il bandolo della matassa e che non sappia bene dove mettere il piede per ripartire.
Mi voglio congratulare per il fatto che, alla tua giovane età, tu abbia la lucidità di fare i conti con le emozioni difficili che stai vivendo, per cercare una via di uscita.
I punti di "scontro" con la realtà coinvolgono in questo caso tanti temi: dal rapporto con le relazioni sentimentali al rapporto con gli studi a quello più ampio e di lunga data con i genitori. Naturalmente sarebbe impossibile dare delle indicazioni esaustive in questa sede, quello che però vorrei farti osservare è che la tua descrizione riflette come una visione della tua vita separata da un punto: c'è il "prima" della maturità, momento al quale arrivi con spensieratezza ed entusiasmo per il futuro e c'è un "dopo" la maturità, quando cominciano a susseguirsi tante sfide, con un effetto di accumulo.
Da una parte ti potrei dire che stai facendo i conti con il concetto di crescita. Da ragazzo ad adulto, la differenza la fanno gli ostacoli che la vita ci presenta e il nostro bagaglio di risorse che sviluppiamo per affrontarli e che possono diventare punti di forza del nostro carattere o punti di fragilità, a seconda che riusciamo o meno a trovare un rapporto produttivo con le nostre difficoltà.
Il supporto di cui disponiamo, almeno in questa delicata prima "crisi di crescita" è fondamentale per riuscire ad usare e sviluppare abilità di far fronte (che ti aiuteranno anche in futuro quando ci saranno altre sfide - la vita ne presenta spesso ed è bene essere equipaggiati!).
Un percorso psicologico anche breve potrebbe esserti molto di aiuto nel fare chiarezza sulle varie problematiche che ti trovi a vivere e darti gli spunti per districarti e ripartire con fiducia.
Un augurio per un sereno futuro!
Psicologa perinatale e della salute riproduttiva
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 789 visite dal 05/09/2021.
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