Lentezza nello studio e come sopravvivere
Buonasera, vi scrivo perché, da anni, soffro di attacchi di panico.
Recentemente ho sviluppato una forma di "fame nervosa" diagnosticata dal mio medico curante che mi ha suggerito di rivolgermi a uno psichiatria, ma io non approvo l'assunzione di determinati farmaci.
Il fatto è che mi ritrovo a 27 anni in una facoltà che odio con ogni singola fibra del mio corpo. Sono già laureata, ma il mio precedente titolo di studio non mi ha permesso di trovare lavoro.
Così sono stata costretta a iscrivermi in infermieristica: inizialmente mi piaceva molto il mondo medico, ma ben presto ho capito che tendevo a idealizzarlo troppo.
Vorrei cambiare percorso di studi, ma ci vorrebbero altri anni e non posso essere un peso per i miei genitori. Ho deciso di portare a termine questo percoso (anche se lo odio) e iniziare a lavorare per essere indipendente e poi cercare di spostarmi in un altro campo.
Il fatto è che non so come affrontare l'ultimo anno che mi aspetta e il lavoro che dovrò svolgere per almeno qualche anno.
Sono lentissima nello studio quindi non so come fare e non so se questo dipenda dalla mia situazione.
Sono una persona completamente diversa: sempre infelice, non esco più con i miei amici, mi innervosisco facilmente, soffro di attacchi di panico.
Ho persino pensato al suicidio, non ci sono mai arrivata perché sono cattolica e perché so che provocherei un grave dolore ai miei genitori.
Spero possiate aiutarmi.
Saluti.
Recentemente ho sviluppato una forma di "fame nervosa" diagnosticata dal mio medico curante che mi ha suggerito di rivolgermi a uno psichiatria, ma io non approvo l'assunzione di determinati farmaci.
Il fatto è che mi ritrovo a 27 anni in una facoltà che odio con ogni singola fibra del mio corpo. Sono già laureata, ma il mio precedente titolo di studio non mi ha permesso di trovare lavoro.
Così sono stata costretta a iscrivermi in infermieristica: inizialmente mi piaceva molto il mondo medico, ma ben presto ho capito che tendevo a idealizzarlo troppo.
Vorrei cambiare percorso di studi, ma ci vorrebbero altri anni e non posso essere un peso per i miei genitori. Ho deciso di portare a termine questo percoso (anche se lo odio) e iniziare a lavorare per essere indipendente e poi cercare di spostarmi in un altro campo.
Il fatto è che non so come affrontare l'ultimo anno che mi aspetta e il lavoro che dovrò svolgere per almeno qualche anno.
Sono lentissima nello studio quindi non so come fare e non so se questo dipenda dalla mia situazione.
Sono una persona completamente diversa: sempre infelice, non esco più con i miei amici, mi innervosisco facilmente, soffro di attacchi di panico.
Ho persino pensato al suicidio, non ci sono mai arrivata perché sono cattolica e perché so che provocherei un grave dolore ai miei genitori.
Spero possiate aiutarmi.
Saluti.
[#1]
Gentilissima,
mi spiace per il grande disagio espresso.
Da ciò che scrive emerge che sta investendo tantissime risorse a discapito del suo benessere, nella prospettiva di vivere il futuro che desidera.
La strada che sta percorrendo, immagino le sembri l'unica percorribile, ma ha pensato concretamente alla possibilità di valutare delle alternative perché il presente sia maggiormente corrispondente a ciò che desidera?
Non è semplice, ma tanta sofferenza merita di essere accolta e risolta. Lei e i suoi vissuti siete importanti, molto più di un corso di laurea sbagliato.
Spero trovi le risorse per gestire in autonomia questo passaggio, diversamente le suggerisco di valutare un sostegno psicologico.
Nella speranza di esserle stata utile, rimango a sua disposizione
mi spiace per il grande disagio espresso.
Da ciò che scrive emerge che sta investendo tantissime risorse a discapito del suo benessere, nella prospettiva di vivere il futuro che desidera.
La strada che sta percorrendo, immagino le sembri l'unica percorribile, ma ha pensato concretamente alla possibilità di valutare delle alternative perché il presente sia maggiormente corrispondente a ciò che desidera?
Non è semplice, ma tanta sofferenza merita di essere accolta e risolta. Lei e i suoi vissuti siete importanti, molto più di un corso di laurea sbagliato.
Spero trovi le risorse per gestire in autonomia questo passaggio, diversamente le suggerisco di valutare un sostegno psicologico.
Nella speranza di esserle stata utile, rimango a sua disposizione
Dr.ssa Francesca Colomo
[#2]
Utente
Gentile dottoressa,
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta.
Lei suggerisce di cambiare percorso e non terminare questo? Lo desidero con tutto il cuore, ma non saprei da dove iniziare. Purtroppo, oggi come oggi, non sono molti gli sbocchi lavorativi.. Quindi non saprei proprio come fare e, attualmente, non me la sentirei di iniziare un nuovo corso di laurea.. In primo luogo perché i miei genitori hanno fatto tanto sacrifici per mantenermi e non posso chiedergli altro.. In secondo luogo perché significherebbe studiarr almeno altri 3 anni senza lavorare. Io desidero essere indipendente e non so proprio come fare
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta.
Lei suggerisce di cambiare percorso e non terminare questo? Lo desidero con tutto il cuore, ma non saprei da dove iniziare. Purtroppo, oggi come oggi, non sono molti gli sbocchi lavorativi.. Quindi non saprei proprio come fare e, attualmente, non me la sentirei di iniziare un nuovo corso di laurea.. In primo luogo perché i miei genitori hanno fatto tanto sacrifici per mantenermi e non posso chiedergli altro.. In secondo luogo perché significherebbe studiarr almeno altri 3 anni senza lavorare. Io desidero essere indipendente e non so proprio come fare
[#3]
Gentilissima,
chiedo scusa per il ritardo nella risposta.
Immagino quanto possa essere faticoso vivere questa situazione, da quanto leggo sono presenti diverse variabili che remano contro la sua serenità.
Non sento di poterle offrire dei suggerimenti univoci rispetto alla possibilità di proseguire o meno il corso di studi, ma ritengo che sia doveroso ascoltarsi per trovare dei nuovi equilibri. Spesso può non essere semplice modificare le condizioni che comportano malessere, perché se pur disfunzionali, rappresentano le certezze a cui far riferimento nella quotidianità.
La invito a riflettere su queste righe, qualora non dovesse riuscire a star meglio, valuti la possibilità di un sostegno psicologico.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti
chiedo scusa per il ritardo nella risposta.
Immagino quanto possa essere faticoso vivere questa situazione, da quanto leggo sono presenti diverse variabili che remano contro la sua serenità.
Non sento di poterle offrire dei suggerimenti univoci rispetto alla possibilità di proseguire o meno il corso di studi, ma ritengo che sia doveroso ascoltarsi per trovare dei nuovi equilibri. Spesso può non essere semplice modificare le condizioni che comportano malessere, perché se pur disfunzionali, rappresentano le certezze a cui far riferimento nella quotidianità.
La invito a riflettere su queste righe, qualora non dovesse riuscire a star meglio, valuti la possibilità di un sostegno psicologico.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 997 visite dal 03/09/2021.
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