Bambino 4 anni aggressivo

Buongiorno, vorrei un parere, mio figlio 4 anni e 4 mesi, da un mesetto è cambiato, c'è da dire che è sempre stato un bambino molto attivo curioso e orgoglioso ha sempre fatto più cose pericolose del dovuto...
Da un mesetto è molto aggressivo, mi picchia di continuo ma in una maniera che sembra quasi essere fatto con cattiveria, non si ferma finché non lo si immobilizza, mi dice cose che spesso mi fanno piangere es " devi buttarti dal balcone così muori e non ti vedo più" oppure "la mamma è cattivissima"
Ogni cosa è buona per arrampicarsi e dire che si butta di sotto soprattutto dice che si butta dal terrazzo, lo porto al parco e sale sugli scivoli e fa dispetto sporgendosi dicendo che si vuol buttare, ultimamente io sono entrata in uno stato depressivo, non riesco più a portarlo da nessuna parte starei sempre chiusa in casa.
Tanto che ho appuntamento da una psicologa per curare questo mio stato di depressione che ormai è sempre più forte.

Ha ricominciato a metter le cose in bocca come quando aveva 2 anni.

Penso di aver sbagliato tutto nel mio ruolo di madre, che lui abbia rancore nei miei confronti e non capisco perché...
Non ci sono stati cambiamenti in casa ne arrivo di altri figli ne nulla... Con il padre andiamo d accordo e non vede violenza in casa.

Io sono una persona troppo apprensiva e ansiosa che forse lo limita troppo, da quando è nato ho inziato ad avere paura di tutto.

Tutto questo è una fase?
Passerà?
Sono disperata e molto demoralizzata
Grazie
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Dr.ssa Francesca Colomo Psicologo 18
Gentile mamma,
mi dispiace per i disagi riferiti. Le motivazioni del comportamento del suo bambino potrebbero dipendere da diverse variabili ma per poterle offrire degli spunti di riflessione adeguati sarebbe necessario raccogliere ulteriori informazioni e conoscere il funzionamento del vostro sistema familiare.

In base a ciò che riporta, il bambino sarebbe sempre stato "molto attivo curioso e orgoglioso ha sempre fatto più cose pericolose del dovuto", come sono stati gestiti questi aspetti dal punto di vista educativo?
Ha avuto modo di rilevare degli antecedenti correlabili alle attuali modalità aggressive indicate? Cosa solitamente fa scattare l'irascibilità del piccolo? E quali strategie vengono utilizzate per gestire questi eventi?

Riporta infine di essere sempre stata ansiosa ed apprensiva, immagino che nella relazione con suo figlio abbia messo in campo anche degli aspetti funzionali che sarebbe prezioso esplorare, così come sarebbe interessante conoscere le modalità relazionali del papà.

Rivolgendosi alla collega per la gestione dello stato depressivo, ha compiuto un primo ed importante passo per il suo benessere e quello della sua famiglia. In questo spazio avrà l'opportunità di ricostruire una cornice di senso all'interno della quale attribuire significato agli eventi che hanno caratterizzato il suo percorso di vita personale e familiare.

Qualora avesse piacere di condividere ulteriori informazioni, sarò lieta di risponderle.
Un saluto

Dr.ssa Francesca Colomo

[#2]
Utente
Utente
Salve dottoressa innanzi tutto grazie davvero per la sua risposta e per il suo interesse.
Cerco di risponderle a tutte le domande per darle più informazioni possibili, io penso per prima di aver un po' soffocato l esigenza di esplorazione del bambino che è la prima cosa che mi ha detto la psicologa, spiegandomi che comunque il bambino sente la mia ansia e si comporta di conseguenza in modo peggiore.
Ora sto cercando di renderlo più indipendente, e di lasciarlo fare il più possibile.
Gli scatti di ira avvengono quasi sempre ai "NO" es. Non ti compro il gioco, non puoi arrampicarti la sopra, se ti arrampichi e non mi ascolti ti porto a casa..
Il bambino è stato anche troppo viziato da me, che per non sentirlo piangere e urlare è stato spesso accontentato..
Adesso ho inventato una cosa che non so se sia un bene abbiamo fatto un foglio e appeso al frigo con cose es. "ha mangiato da solo" oppure "ha ascoltato la mamma" e ogni volta che a fine giornata fa queste cose mettiamo una stellina ho promesso che ogni 10 stelline per ogni cosa avrà un premio.
Abbiamo tolto anche il tablet che ultimamente era diventato "una droga" gli ho detto che si è rotto ed è sparito. E devo dire che in questi ultimi giorni è meno nervoso.

Il rapporto con il papà è buono ma non intendo nel senso che lo vede poco per il suo Lavoro e non comunque una figura molto principale.

Io cerco di gestirlo con punizioni e premi e cercando di limitare le urla e niente botte!
Secondo lei va bene così?
In più il bambino cerca mille attenzioni difficilmente gioca da solo e devo stargli sempre dietro durante la giornata.

Ho fatto un colloquio privato con le maestre per spiegare e mi hanno consigliato un inserimento 2 settimane dopo l apertura della scuola per stargli più dietro. So che piangerà in quel caso dovrò insistere vero?

Lui dice che scappa dalla scuola e questa cosa essendoci cancelli bassi mi mette molta paura..

Accetto qualsiasi altro consiglio.

Grazie mille ancora
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Dr.ssa Francesca Colomo Psicologo 18
Gentile signora,
la ringrazio per aver condiviso con noi ulteriori informazioni.
Considerato che ha avviato il percorso di sostegno con la collega, ritengo opportuno che si confronti con lei circa le tematiche riportate, così da comprendersi meglio e individuare delle chiavi di lettura relativamente al rapporto con il suo bambino.

In linea generale la informo che i recenti studi evidenziano che i sistemi educativi basati su premi e punizioni risultano poco efficaci sul lungo periodo, non permettendo ai/alle bambin* di sperimentare le responsabilità delle proprie azioni. Sembrerebbe preferibile spiegare "cosa ci piace e cosa no", trovare spazi di negoziazione (dove possibile), dare un nome alle emozioni (nostre e loro), evitando sempre le etichette e dando informazioni su come un comportamento ci fa sentire (es: preferibile evitare "sei monello perché mi hai morso" piuttosto "quando mi dai il morso mi fai male, non mi piace").

Il tabellone con le stelline richiama un modello di intervento che viene spesso utilizzato in psicologia (token economy), anche se basato sulle ricompense può essere un valido strumento per modellare dei comportamenti, la invito a parlarne con la sua terapeuta che saprà offrile dei suggerimenti maggiormente orientati sulle vostre specificità familiari.

Rispetto all'inserimento all'asilo, ritengo che il passaggio potrà essere facilitato grazie alle indicazioni delle educatrici a cui le suggerisco di affidarsi.

Con l'augurio di trovare presto maggiore serenità, le mando un cordiale saluto.