Come posso comportarmi?
Buonasera, sono una ragazza di 21 anni, ormai da un anno mi trovo a vivere una situazione abbastanza spiacevole per quanto riguarda il rapporto con mia madre.
Un anno fa i miei genitori si sono separati.
È stato un sollievo, litigavano da quando ne avessi memoria, mio padre era iroso, depresso.
Pensavo sarebbe cambiato tutto in meglio.
Nonostante sapessi che allo stesso tempo sarei stata investita di responsabilità non avute fino a quel momento.
Mamma i primi tempi stava bene, nonostante si lamentasse sempre di essere sola (in amicizia specialmente) e fosse molto stressata a causa di un lavoro piuttosto impegnativo.
Poi ha avuto delle brevi frequentazioni, che non essendo ricambiate, hanno solo peggiorato la situazione, rendendola più triste, fragile e insicura.
Io nel frattempo per necessità (se non l’avessi fatto io non l’avrebbe fatto nessun’altro) facevo la spesa, stiravo, sistemavo, cucinavo, non che non avessi mai fatto nulla, ma non così regolarmente.
All’inizio non mi pesava.
Sentivo di essere d’aiuto.
Seppur questa situazione gravasse molto anche sul lato emotivo, psicologico, poiché mia madre di rado apprezzava i miei sforzi (non scontati dato che nel frattempo ero impegnata per l’università).
Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata.
Non so veramente più come uscirne o come comportarmi con lei.
Mi esaspera.
È ovvio che mia madre sia depressa, piange sempre, non fa niente, non mangia, spesso, non ha regole, insomma si è lasciata andare.
Ma io non posso rinunciare alla mia vita.
Sento di farle da madre spesso.
E non vorrei.
Anzi, questo acuisce la mia sensazione di abbandono.
A volte mi arrabbio con lei, ed è come sbattere contro un muro, non succede nulla.
Oppure provo a non muovere un dito per qualche giorno per smuoverla e darle un input, ma nulla.
Non si cura più ne di me ne di mio fratello.
Ho un ragazzo, mi è stato molto d’aiuto e continua tutt’ora.
Mi capita di passare weekend con lui e l’idea di lasciare mia madre sola mi uccide, mi tartassa.
Mi sento profondamente in colpa e non mi vivo il momento.
E quando magari la chiamo, le mando un messaggio vengo respinta con freddezza.
Ho sempre paura che in un momento di maggiore si sconforto possa compiere qualche atto estremo in mia assenza.
Ma sono consapevole di non poter essere la sua balia, che la sua condizione non dipenda da me.
A volte sfinita dai suoi umori altalenanti non nego di essere molto acida nei suoi confronti.
E mi sento di nuovo in colpa.
Vorrei sapere se sbaglio qualcosa, o come comportarmi.
Sono veramente esasperata da tutto ciò.
Grazie
Alessia
Un anno fa i miei genitori si sono separati.
È stato un sollievo, litigavano da quando ne avessi memoria, mio padre era iroso, depresso.
Pensavo sarebbe cambiato tutto in meglio.
Nonostante sapessi che allo stesso tempo sarei stata investita di responsabilità non avute fino a quel momento.
Mamma i primi tempi stava bene, nonostante si lamentasse sempre di essere sola (in amicizia specialmente) e fosse molto stressata a causa di un lavoro piuttosto impegnativo.
Poi ha avuto delle brevi frequentazioni, che non essendo ricambiate, hanno solo peggiorato la situazione, rendendola più triste, fragile e insicura.
Io nel frattempo per necessità (se non l’avessi fatto io non l’avrebbe fatto nessun’altro) facevo la spesa, stiravo, sistemavo, cucinavo, non che non avessi mai fatto nulla, ma non così regolarmente.
All’inizio non mi pesava.
Sentivo di essere d’aiuto.
Seppur questa situazione gravasse molto anche sul lato emotivo, psicologico, poiché mia madre di rado apprezzava i miei sforzi (non scontati dato che nel frattempo ero impegnata per l’università).
Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata.
Non so veramente più come uscirne o come comportarmi con lei.
Mi esaspera.
È ovvio che mia madre sia depressa, piange sempre, non fa niente, non mangia, spesso, non ha regole, insomma si è lasciata andare.
Ma io non posso rinunciare alla mia vita.
Sento di farle da madre spesso.
E non vorrei.
Anzi, questo acuisce la mia sensazione di abbandono.
A volte mi arrabbio con lei, ed è come sbattere contro un muro, non succede nulla.
Oppure provo a non muovere un dito per qualche giorno per smuoverla e darle un input, ma nulla.
Non si cura più ne di me ne di mio fratello.
Ho un ragazzo, mi è stato molto d’aiuto e continua tutt’ora.
Mi capita di passare weekend con lui e l’idea di lasciare mia madre sola mi uccide, mi tartassa.
Mi sento profondamente in colpa e non mi vivo il momento.
E quando magari la chiamo, le mando un messaggio vengo respinta con freddezza.
Ho sempre paura che in un momento di maggiore si sconforto possa compiere qualche atto estremo in mia assenza.
Ma sono consapevole di non poter essere la sua balia, che la sua condizione non dipenda da me.
A volte sfinita dai suoi umori altalenanti non nego di essere molto acida nei suoi confronti.
E mi sento di nuovo in colpa.
Vorrei sapere se sbaglio qualcosa, o come comportarmi.
Sono veramente esasperata da tutto ciò.
Grazie
Alessia
[#1]
Gentile Alessia,
mi spiace per il peso emotivo che regge fin da piccola.
Purtroppo molto spesso all'interno delle famiglie i ruoli si invertono e, come nel suo caso, i figli e le figlie spesso crescono facendosi carico di problematiche che "idealmente" non dovrebbero nemmeno conoscere. L' esposizione a queste problematiche sin dalla tenera età ha inevitabilmente limitato la spensieratezza necessaria al suo percorso di crescita.
Sempre "idealmente" per uscire da questo "loop di malessere-senso di colpa-fastidio-paura", sarebbe funzionale riuscire a comunicare a sua madre come si sente per via dei suoi comportamenti, così da offrirle una prospettiva che probabilmente attualmente non le appartiene. Sono consapevole che un passaggio del genere andrebbe ad innescare ulteriori dinamiche relazionali di difficile gestione. Immagino che nel loop sopracitato spesso possa esserle venuto in mente, o potrebbe anche esserle capitato, di sottolineare a sua madre quanto disagio la situazione le comporti, salvo poi sentirsi sopraffatta dal senso di colpa ed essere nuovamente travolta dal loop emotivo.
Non è semplice ma si può affrontare con i giusti strumenti.
Ha valutato la possibilità di un percorso di sostegno psicologico? Se sentirà di volerlo intraprendere, potrà concretamente offrirle gli strumenti per vivere la sua vita con maggiore serenità.
Qualora avesse necessità di ulteriori informazioni e/o suggerimenti, le risponderò con piacere.
Cordiali saluti.
mi spiace per il peso emotivo che regge fin da piccola.
Purtroppo molto spesso all'interno delle famiglie i ruoli si invertono e, come nel suo caso, i figli e le figlie spesso crescono facendosi carico di problematiche che "idealmente" non dovrebbero nemmeno conoscere. L' esposizione a queste problematiche sin dalla tenera età ha inevitabilmente limitato la spensieratezza necessaria al suo percorso di crescita.
Sempre "idealmente" per uscire da questo "loop di malessere-senso di colpa-fastidio-paura", sarebbe funzionale riuscire a comunicare a sua madre come si sente per via dei suoi comportamenti, così da offrirle una prospettiva che probabilmente attualmente non le appartiene. Sono consapevole che un passaggio del genere andrebbe ad innescare ulteriori dinamiche relazionali di difficile gestione. Immagino che nel loop sopracitato spesso possa esserle venuto in mente, o potrebbe anche esserle capitato, di sottolineare a sua madre quanto disagio la situazione le comporti, salvo poi sentirsi sopraffatta dal senso di colpa ed essere nuovamente travolta dal loop emotivo.
Non è semplice ma si può affrontare con i giusti strumenti.
Ha valutato la possibilità di un percorso di sostegno psicologico? Se sentirà di volerlo intraprendere, potrà concretamente offrirle gli strumenti per vivere la sua vita con maggiore serenità.
Qualora avesse necessità di ulteriori informazioni e/o suggerimenti, le risponderò con piacere.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Francesca Colomo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 996 visite dal 22/08/2021.
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