Come si può imparare a pensare prima di agire e di parlare?
Buongiorno,
Vi scrivo in quanto mi piacerebbe sapere come superare il problema di sentirsi spesso bloccati mentalmente, ovvero non riuscire a pensare prima di palare o di agire, sentire il vuoto in testa quando è il momento di parlare e non avere argomentazioni da esporre.
Questo disturbo crea problemi non solo nelle relazioni con le altre persone, ma anche nella capacita, o meglio, incapacità, nel prendere decisioni, nella paura di dire realmente quello che penso e nell'incapacità di esternare quello che sento.
Inoltre spesso mi trovo ad agire meccanicamente, compio delle azioni, seppur routinarie, come ho sempre fatto o mi è stato insegnato, senza magari riflettere se ci sia un modo migliore per comportarsi o comunque diverso.
Vi ringrazio per i consigli che potrete fornirmi
Vi scrivo in quanto mi piacerebbe sapere come superare il problema di sentirsi spesso bloccati mentalmente, ovvero non riuscire a pensare prima di palare o di agire, sentire il vuoto in testa quando è il momento di parlare e non avere argomentazioni da esporre.
Questo disturbo crea problemi non solo nelle relazioni con le altre persone, ma anche nella capacita, o meglio, incapacità, nel prendere decisioni, nella paura di dire realmente quello che penso e nell'incapacità di esternare quello che sento.
Inoltre spesso mi trovo ad agire meccanicamente, compio delle azioni, seppur routinarie, come ho sempre fatto o mi è stato insegnato, senza magari riflettere se ci sia un modo migliore per comportarsi o comunque diverso.
Vi ringrazio per i consigli che potrete fornirmi
[#1]
Gentile utente,
quello che descrive sembrerebbe il Disturbo Evitante di Personalità, che va diagnosticato con precisione e curato con psicoterapia e talvolta anche farmaci.
La buona notizia è che si guarisce; la cattiva è che per questo, come per molti altri disturbi, le credenze popolari parlano di "carattere", aggiungendo che "non si cambia".
Opinione falsa, ovviamente. Tuttavia il paziente stesso che ha eletto inconsapevolmente come suo abito mentale questo sistema di idee, di comportamenti, di emozioni, resiste ad oltranza ai tentativi di mutare prospettiva, fare esercizi, uscirne.
Al più ritiene di "farcela da solo", avvoltolandosi sempre più nelle spire del problema.
A volte uno choc (una grave perdita, un errore devastante ed evitabile) producono l'energia necessaria per il cambiamento.
Più raramente il paziente capisce che migliorare la qualità della propria vita è indispensabile.
Auguri.
quello che descrive sembrerebbe il Disturbo Evitante di Personalità, che va diagnosticato con precisione e curato con psicoterapia e talvolta anche farmaci.
La buona notizia è che si guarisce; la cattiva è che per questo, come per molti altri disturbi, le credenze popolari parlano di "carattere", aggiungendo che "non si cambia".
Opinione falsa, ovviamente. Tuttavia il paziente stesso che ha eletto inconsapevolmente come suo abito mentale questo sistema di idee, di comportamenti, di emozioni, resiste ad oltranza ai tentativi di mutare prospettiva, fare esercizi, uscirne.
Al più ritiene di "farcela da solo", avvoltolandosi sempre più nelle spire del problema.
A volte uno choc (una grave perdita, un errore devastante ed evitabile) producono l'energia necessaria per il cambiamento.
Più raramente il paziente capisce che migliorare la qualità della propria vita è indispensabile.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buongiorno Dr.ssa,
La ringrazio per la risposta, non avevo mai sentito parlare di Disturbo Evitante di Personalità e avere un miglior inquadramento sul problema è sicuramente d'aiuto per indirizzare una soluzione,
Anche io ho sempre pensato si trattasse di carattere, o probabilmente di "cattive abitudini" ereditate dai genitori o dal contesto di conoscenti in generale,
la ringrazio ancora per la celere risposta,
Buona giornata,
La ringrazio per la risposta, non avevo mai sentito parlare di Disturbo Evitante di Personalità e avere un miglior inquadramento sul problema è sicuramente d'aiuto per indirizzare una soluzione,
Anche io ho sempre pensato si trattasse di carattere, o probabilmente di "cattive abitudini" ereditate dai genitori o dal contesto di conoscenti in generale,
la ringrazio ancora per la celere risposta,
Buona giornata,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.7k visite dal 18/08/2021.
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