Fobia sociale e dca

Ho 25 anni e sto finendo di studiare all'università.Non ho mai sofferto di problemi psicologici invalidanti, ma sin da piccolo ero esageratamente timido e introverso. Il periodo scolastico passò non legando mai con nessuno,tranne rare eccezioni.
I problemi veri iniziarono finita la maturità, con problemi a mangiare (soprattutto in pubblico).
Mi ripresi iniziando l'università,ma le mie "difficoltà sociali" si tradussero in varie fobie passeggere(es.urofobia), ma non gravissime; così, pur isolato dagli altri, non andava troppo male.
Verso la fine della laurea triennale ebbi ancora difficoltà a mangiare,sempre soprattutto in pubblico. Con fatica mi ripresi.
Ora riesco a star vicino agli altri con difficoltà, ma almeno con poche fobie(ho imparato a gestir meglio l'ansia). Ma i problemi a relazionarmi con gli altri restano e a mangiar fuori casa ho ancora disagio.
Ho provato a parlarne con i miei genitori (tranne i problemi col cibo): loro pensano che son paranoie e che una psicoterapia sia inutile e dispendiosa. Comunque non han capito,anche perchè poco sanno dei miei problemi col cibo(perchè non ne parlo?perchè poi non riuscirei a mangiare neanche in casa..). Poi da anni mio padre ha problemi di salute che han provato un po' tutta la famiglia.
Non essendo indipendente economicamente,per ora ho accantonato la questione psicoterapia e mi son chiesto: cosa ti impedisce di cambiare,conoscere gente,cacciar via le paure?
1. Non ho le esperienze dei miei coetanei e l'idea di far vedere questo mi dà ansia (mai avuto una ragazza, nè un gruppo di amici, mai lavorato, mai un viaggio senza genitori..)
2. Non ho un rapporto equilibrato col cibo. Mi toglie appetito mangiare cibi diversi da quelli a cui sono abituato. Non mangio(non mi piacciono) frutta e alcuni tipi di pesce e di carne. Inoltre,ho problemi con cibi non "facili" da masticare e deglutire (tipo fagofobia). Ho ansia a mangiare in posti pubblici (inappetenza,nodo alla gola,..). Uscire con amici in pizzeria,per dire,finora è irrealizzabile.
Recuperare un rapporto equilibrato col cibo mi sembra necessario,anche perchè indispensabile per sperare di socializzare.
Ha senso affrontar ciò con una psicoterapia?(di che indirizzo?)Essa mi aiuterebbe a cambiare abitudini e "gusti" alimentari o accettare quelli che ho?Posso evitare farmaci?
Non volendo far sapere i miei problemi a tutti,ci sono alternative (non costose) a rivolgersi al medico curante(della sua discrezione coi miei non mi fido) o alla salute mentale dell'asl(mi riconoscerebbero: uno dei miei lavora all'asl)? Almeno all'inizio di un'eventuale terapia, infatti, vorrei che nessuno lo sapesse, tanto meno i miei, che, come detto, non sono d'accordo e mi spingerebbero ad avere più dubbi di quelli che ho sulla psicoterapia.
Saluti e grazie(mi scuso delle strane domande,ma in futuro vorrei affrontare i problemi detti e non so neanche dove iniziare).
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazzo se vuoi risolvere le tue problematiche devi innanzitutto risolvere la questione della comunicabilità con i tuoi. Se il tuo problema di affrontare una psicoterapia è economico e non vuoi rivolgerti al servizio pubblico per non essere scoperto credo che dovrai discutere la cosa in famiglia. Se esprimi a loro il tuo forte disagio potresti trovare anche in questi quella complicità necessaria che è utile per la risoluzione del tuo problema. Se non dovessi riuscirci sei grande e autonomo per prendere decisioni e quindi, indipendentemente dal fatto di essere scoperto o meno, va comunque al servizio pubblico. I tuoi ti vedranno determinato e forse capiranno l'entità del tuo problema.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ok, ringrazio per la risposta, probabilmente non ci sono alternative, ho provato a chiedere questo almeno per curiosità. Mi scuso per una domanda di questo tipo, ma, come dovrebbe facilmente capire un qualsiasi psicoterapeuta, per una persona che soffre veramente di fobia sociale diventa difficile intraprendere una qualsiasi scelta "sociale", diciamo così. Quindi, come nel mio caso, se si tratta di qualcosa per la quale la persona verrebbe criticata (a maggior ragione dai propri genitori), intraprendere un'azione è quasi impossibile. E' difficile, tra l'altro, come dice lei, esprimere il mio disagio, anche perchè i miei stessi problemi alimentari si verificano solo in determinate condizioni (e più tengo impegnata la mia mente, meno problemi ho). Poi i problemi sociali, beh, è difficile persino per gli specialisti non vederli come pigrizia o scarsa volontà... Infine, anche io stesso non nutro grande fiducia sulla psicologia, visto che finora ho visto due psicologi: da uno (di alto livello) ci andai una volta non da solo (non per problemi miei) e fu una cosa da ridere, visto che in pratica non profferiva (quasi mai e quasi in nessuna occasione!) parola (come poteva curare non lo so...), un altro lo conobbi e per certe cose (non esagero e lo hanno detto anche altri) ebbe a volte dei comportamenti quasi delinquenziali. Perciò direi che per il momento una terapia non è opportuna.
Ad ogni modo, sarei stato interessato ad un parere sull'indirizzo più opportuno tra i vari tipi di psicoterapie e soprattutto sulle "questioni alimentari", anche generico, così giusto per sapere cosa mi potrebbe aspettare qualora in futuro decidessi di intraprendere una psicoterapia. Non parlo di una pseudodiagnosi, è chiaro, ma di un parere anche a grandi linee.
Non disturberò ulteriormente; saluto e ringrazio ancora per avermi dedicato del tempo.
[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile utente nel suo caso potrebbe essere utile un approccio di tipo cognitivo-comportamentale o strategico. Tuttavia sarebbe lo stesso psicoterapeuta a darle indicazioni migliori in merito.
Cordialmente
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
> loro pensano che [...] una psicoterapia sia
> inutile e dispendiosa.

È verissimo, quando non c'è un disturbo tale da giustificarne l'impiego. Ma se da soli non si riesce a risolvere problemi come il suo, a meno di non aspettare e vedere se il problema si esaurisce da solo, non ci sono molte altre alternative.

> come dovrebbe facilmente capire un qualsiasi
> psicoterapeuta, per una persona che soffre veramente di
> fobia sociale diventa difficile intraprendere una
> qualsiasi scelta "sociale"

Uno psicoterapeuta lo capisce facilmente, ma di persona. Online manca tutta una serie d'informazioni che rendono impossibile non solo fare diagnosi - cosa comunque da escludere - ma anche sapere se di vera e propria fobia sociale di tratta.

> intraprendere un'azione è quasi impossibile

Certo, è del tutto comprensibile. La sua scelta in questo momento è condizionata da che cos'è che la sta facendo soffrire di più, fra queste due cose: vedersi la sua vita limitata ogni giorno di più come da un'armatura che la stritola, stringendosi sempre di più, oppure recarsi a chiedere aiuto? Questo è il punto.

> Poi i problemi sociali, beh, è difficile persino per
> gli specialisti non vederli come pigrizia o scarsa
> volontà...

Scusi, quali terapeuti? Ne ha già conosciuti molti?

> Infine, anche io stesso non nutro grande fiducia sulla
> psicologia, visto che finora ho visto due psicologi: da
> uno (di alto livello) ci andai una volta non da solo
> (non per problemi miei) e fu una cosa da ridere, visto
> che in pratica non profferiva (quasi mai e quasi in
> nessuna occasione!) parola (come poteva curare non lo
> so...), un altro lo conobbi e per certe cose (non
> esagero e lo hanno detto anche altri) ebbe a volte dei
> comportamenti quasi delinquenziali.

Mi perdonerà la battuta, ma anche se non è chiaro se lei abbia davvero una fobia sociale, mi pare certo che lei abbia la fobia degli psicologi!

Ad ogni modo, se ciò che racconta è vero, ha del tutto ragione a diffidare della categoria. Le ricordo tuttavia che anche noi siamo psicologi. E non è detto che online non si sentirà mai raccontare inesattezze, mezze verità o falsità da nessuno. Quindi, occhio.

Può leggere questi articoli, che mi sembrano adatti al suo caso, prima di decidere qualunque cosa, dove il qualunque cosa potrebbe anche coincidere con il tenersi per ora il suo disturbo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/risultati.htm

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
di solito chi soffre d'ansia e magari anche di fobia sociale, tende a fare molta fatica quando si tratta di decidere di andare di persona da un terapeuta, per questo comprendo la necessità di postare una domanda qui.

La cosa interessante, però, secondo me è il fatto che forse in questo momento lei sta contemplando l'idea di risolvere concretamente la sua situazione, e queste sue mail rappresentano un modo per tastare il terreno.

Forse sono completamente fuori strada, ma nel caso sono certo che mi perdonerà, visti i limiti di questo mezzo, che lei stesso comprende.

Io nel suo caso le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta cognitivo-comportamentale, e il perchè lo spiego ampiamente in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Se ha tempo e voglia, potrebbe anche leggere questo articolo che tratta nello specifico della fobia sociale https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/316-fobia-sociale-il-palcoscenico-della-paura.html

Ovviamente credo che vi sia uno strettissimo legame tra i suoi problemi alimentari e le difficoltà sociali, ma per questo le consiglio di provare qualcosa di concreto: le assicuro che un terapeuta cognitivo comportamentale non sta mai zitto!

Spero che lei riesca a trovare velocemente la soluzione migliore

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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