Ho 18 anni e lei 15, siamo in una relazione a distanza ma i suoi genitori non le danno libertà

Salve,
nelle ultime tre settimane ho ripreso a scrivermi via messaggi con una ragazza con la quale ho passato del tempo anni fa sempre online principalmente per gioco e per eventi fortuiti che hanno portato alla nostra conoscenza.
In queste settimane ci siamo aperti finalmente dopo tempo ammettendo di piacersi a vicenda e abbiamo deciso di provare ad intraprendere una relazione.
Lei ha posto subito i paletti spiegandomi come i genitori siano sempre stati oppressivi e che, specialmente il padre, sarebbero stati un problema.
Nonostante tutto, abbiamo deciso di vederci e abbiamo passato la giornata assieme.
Il giorno seguente la madre viene a sapere della nostra uscita tramite un familiare che sapeva della cosa e della nostra neo-relazione e decide subito di chiudere i contatti.
Scoprirò poi che il padre sa solo che ci sentiamo via cellulare, cosa che costringerà la madre nella condizione di mentire per il bene della figlia perchè la reazione del padre ad una sua uscita, con un ragazzo più grande tra le altre cose ed a distanza, sarebbe atroce e imprevedibile a suo avviso.
Ho parlato con la madre via telefono poi, che mi ha spiegato queste cose, e nonostante mi trovi un bravo ragazzo, non vuole mettere nei guai la figlia o lei stessa per questa relazione.
In tutto ciò, continua a dare alla figlia il telefono di nascosto dopo che il padre ne ha vietato l'utilizzo per riuscire a sentirci almeno un po' di ore al giorno.
Capisco benissimo la paura e la diffidenza nel lasciar uscire la figlia con un ragazzo più grande e a distanza (anche se in un'ora di treno sono da lei), ma vorrei solo riuscire a vederla almeno una volta al mese per approfondire questa che puo' essere presa benissimo come una cotta adolescenziale da una persona più grande.
Ci tengo anche a dire che lei abita in un paese molto piccolo in cui il padre è abbastanza conosciuto quindi potrebbe venirlo a sapere facilmente, se dovessimo rimanere nel paese insomma.
Io ci vedo molte soluzioni al mio problema ma tutte risulterebbero in una risposta negativa da parte della madre che mi chiede di aspettare che la figlia cresca, cosa che andrebbe a minare la mia piena adolescenza che comunque ero disposto a minare un minimo vedendola una volta al mese, ma che sarebbe stata meno eccessiva dato che la distanza sarebbe stata colmata un minimo.
Spero di ricevere una risposta il prima possibile che cerchi di farmi uscire da questo tunnel infinito.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei dichiara venticinque anni nella scheda tecnica e diciotto nel titolo del suo consulto. Diciamo che già da questo non appare molto limpido.
Inoltre allude ad una relazione con una ragazzina senz'altro minorenne.
E' consapevole che eventuali vostri incontri segreti possono essere considerati un reato?
Rifletta bene, e lasci questa ragazzina ai legami confacenti alla sua età.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com