disturbo di personalità?
Salve, sin dall’adolescenza, in particolare dalla prima rottura amorosa, ho iniziato a soffrire di autolesionismo, tuttavia, fortunatamente, ho smesso qualche anno dopo, quasi definitivamente, dislocando il mio malessere su altre fonti (lo sport).
Nonostante ciò, non ho mai smesso di sentire un vuoto dentro e ancora oggi non appena ho l’occasione per piangere lo faccio ininterrottamente.
In molti momenti mi sento senza via d’uscita, tuttavia, in altri, mi sento in grado di raggiungere qualsiasi vetta (e la raggiungo il più delle volte), come dare 5 esami in meno di due mesi senza mai sentirmi stanca o allenarmi duramente superando i limiti.
Purtroppo però quest’euforia non perdura bensì svanisce, e alcune volte non è neanche questione di giorni o mesi bensì di ore.
È come se ci fosse sempre qualcun altro ad agire e a pensare per conto mio, come se quella non fossi più io.
A volte fumo, sto bene, ma mi sento così in colpa e spaventata dal fatto che il fumo possa provocarmi una neoplasia che devo subito gettare la sigaretta, lavarmi i denti e mettermi il profumo per ingannare la mia mente.
Non riesco a prendere una decisione.
La mia instabilità purtroppo si è riflettuta molto anche nelle mie relazioni amorose e amicali; in particolare, 6 relazioni importanti, durate anni, sono tutte finite a causa mia.
Ora sto con il mio attuale ragazzo, che amo (è la relazione più duratura avuta finora) ma ho così paura di perderlo che farei qualsiasi cosa affinché questo non accada.
Vorrei condividere davvero ogni cosa con lui e passare insieme molto tempo, travolta però sento che è come se non si preoccupasse abbastanza per me, conseguentemente mi sento abbandonata (nonostante lui ci sia sempre per me) e finisco per svalutarlo facendo prevalere la rabbia.
Talvolta ho pensieri paranoici: penso che mi tradisca nonostante non ci sia alcuna motivazione (razionalizzo solamente più tardi, sentendomi tremendamente in colpa).
Mi sembra un circolo vizioso dal quale ho paura di non poter uscire mai.
Quando il mio tono dell’umore è molto basso, ultimamente, non ho più voglia di cucinare (ma odio vedermi dimagrita), mi faccio dominare da cattivi pensieri e mi sento così stanca che dormirei tutto il giorno.
Tuttavia, come già scritto in precedenza, il mio umore può risalire nell’arco di un giorno (o di un’ora) rendendomi volenterosa ed euforica (una volta ho comprato un biglietto aereo progettando di partire da sola e iniziare una nuova vita).
Talvolta ho difficoltà a dormire di notte.
La mia famiglia non aiuta, anzi, da sempre mi sento costretta ad indossare una maschera.
Sono stanca.
Chiedo a Voi, i miei sintomi potrebbero ipoteticamente rispecchiare i tratti di un disturbo di personalità, o potrebbe trattarsi solo di momenti depressivi?
Non riesco a capirne la severità.
Vorrei solo trovare una spiegazione al mio modo di essere.
Mi scuso se il mio scritto potrà risultare confusionario o di ostica lettura, ma non sono riuscita a fare altrimenti.
Grazie per l’attenzione.
Nonostante ciò, non ho mai smesso di sentire un vuoto dentro e ancora oggi non appena ho l’occasione per piangere lo faccio ininterrottamente.
In molti momenti mi sento senza via d’uscita, tuttavia, in altri, mi sento in grado di raggiungere qualsiasi vetta (e la raggiungo il più delle volte), come dare 5 esami in meno di due mesi senza mai sentirmi stanca o allenarmi duramente superando i limiti.
Purtroppo però quest’euforia non perdura bensì svanisce, e alcune volte non è neanche questione di giorni o mesi bensì di ore.
È come se ci fosse sempre qualcun altro ad agire e a pensare per conto mio, come se quella non fossi più io.
A volte fumo, sto bene, ma mi sento così in colpa e spaventata dal fatto che il fumo possa provocarmi una neoplasia che devo subito gettare la sigaretta, lavarmi i denti e mettermi il profumo per ingannare la mia mente.
Non riesco a prendere una decisione.
La mia instabilità purtroppo si è riflettuta molto anche nelle mie relazioni amorose e amicali; in particolare, 6 relazioni importanti, durate anni, sono tutte finite a causa mia.
Ora sto con il mio attuale ragazzo, che amo (è la relazione più duratura avuta finora) ma ho così paura di perderlo che farei qualsiasi cosa affinché questo non accada.
Vorrei condividere davvero ogni cosa con lui e passare insieme molto tempo, travolta però sento che è come se non si preoccupasse abbastanza per me, conseguentemente mi sento abbandonata (nonostante lui ci sia sempre per me) e finisco per svalutarlo facendo prevalere la rabbia.
Talvolta ho pensieri paranoici: penso che mi tradisca nonostante non ci sia alcuna motivazione (razionalizzo solamente più tardi, sentendomi tremendamente in colpa).
Mi sembra un circolo vizioso dal quale ho paura di non poter uscire mai.
Quando il mio tono dell’umore è molto basso, ultimamente, non ho più voglia di cucinare (ma odio vedermi dimagrita), mi faccio dominare da cattivi pensieri e mi sento così stanca che dormirei tutto il giorno.
Tuttavia, come già scritto in precedenza, il mio umore può risalire nell’arco di un giorno (o di un’ora) rendendomi volenterosa ed euforica (una volta ho comprato un biglietto aereo progettando di partire da sola e iniziare una nuova vita).
Talvolta ho difficoltà a dormire di notte.
La mia famiglia non aiuta, anzi, da sempre mi sento costretta ad indossare una maschera.
Sono stanca.
Chiedo a Voi, i miei sintomi potrebbero ipoteticamente rispecchiare i tratti di un disturbo di personalità, o potrebbe trattarsi solo di momenti depressivi?
Non riesco a capirne la severità.
Vorrei solo trovare una spiegazione al mio modo di essere.
Mi scuso se il mio scritto potrà risultare confusionario o di ostica lettura, ma non sono riuscita a fare altrimenti.
Grazie per l’attenzione.
[#1]
Gentile signorina,
il suo mi sembra un disturbo del legame di attaccamento primario che le fa alternare la ricerca di un rapporto sostitutivo simbiotico (quindi non adulto e di scambio reale) con cui riempire il vuoto iniziale, ad una reazione onnipotente che inconsciamente le permette di negare il vuoto e di immaginare di non aver bisogno di niente e di nessuno.
Ovviamente nessuno dei due modi la può aiutare a sufficienza perché niente può sostituire quella situazione, lei non è più una piccola e chiunque stringa un legame con lei non è e non può essere una mamma. Il fatto che lei oscilli fra un modo e l'altro così frequentemente sembra essere un buon segno del fatto che la sua difesa non è ancora patologica e quindi, insieme alla sua giovane età, sembra un elemento favorevole da un punto di vista prognostico. Si faccia aiutare da una buona psicoterapia analitica e penso che potrà superare queste difficoltà.
Le faccio i miei auguri
Donatella Fiocchi
il suo mi sembra un disturbo del legame di attaccamento primario che le fa alternare la ricerca di un rapporto sostitutivo simbiotico (quindi non adulto e di scambio reale) con cui riempire il vuoto iniziale, ad una reazione onnipotente che inconsciamente le permette di negare il vuoto e di immaginare di non aver bisogno di niente e di nessuno.
Ovviamente nessuno dei due modi la può aiutare a sufficienza perché niente può sostituire quella situazione, lei non è più una piccola e chiunque stringa un legame con lei non è e non può essere una mamma. Il fatto che lei oscilli fra un modo e l'altro così frequentemente sembra essere un buon segno del fatto che la sua difesa non è ancora patologica e quindi, insieme alla sua giovane età, sembra un elemento favorevole da un punto di vista prognostico. Si faccia aiutare da una buona psicoterapia analitica e penso che potrà superare queste difficoltà.
Le faccio i miei auguri
Donatella Fiocchi
Dr.ssa donatella fiocchi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 790 visite dal 31/07/2021.
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