Provo rancore verso mia madre
Buongiorno,
Ringrazio chi mi risponderà.
Io e mia madre non siamo andate mai d'accordo.
Mi sto rendendo conto, però, che provo del vero e proprio rancore nei suoi confronti.
Lei è sempre stata una persona ipercritica, ogni minima cosa provocava eccessi di rabbia verbale.
Inoltre è molto rancorosa, mi rinfaccia cose che ho fatto quando ero piccola, come ad esempio che ero una bambina difficile, che non volevo stare con gli altri, che quando avevo 3-4 anni non volevo uscire di casa e così via.
Critica e sminuisce tutti, non le va mai bene niente, trova sempre un pretesto per litigare o sfogare il suo malcontento, questo soprattutto con me e mio padre che tratta come se fosse uno zerbino.
Io non ce la faccio più, soffro anche per come viene trattato mio padre, ma lui non sa imporsi, al massimo la riprende molto pacatamente e dopo 10 minuti è tutto come prima... le cose sono sempre state così, fin da quando ero piccola.
Prima che io nascessi se i miei litigavano mia madre poteva non parlare con mio padre per giorni interi, lo stesso trattamento l'ha riservato a me quando ero alle elementari.
Se chiedevo scusa mi diceva che non sapeva se perdonarmi perché dovevo cambiare il mio comportamento prima... ho imparato a non chiedere mai scusa di conseguenza.
Insulta gratuitamente per cose futili, ad esempio: mi gratto inconsciamente un brufolo?
Sei come tua zia, una zoticona!
Io non la sopporto e serbo un enorme rancore nei suoi confronti... la passività di mio padre rende il tutto ancora peggiore.
Immagino di tornare indietro nel tempo per impedire a mio padre di incontrare mia madre perché credo che mia madre non avrebbe mai dovuto sposarsi e diventare genitore.
Provo un piacere subdolo nel pensare che sono figlia unica e che non avrò figli in modo da non tramandare il DNA di mia madre...
non so che fare per migliorare la situazione...
Ringrazio chi mi risponderà.
Io e mia madre non siamo andate mai d'accordo.
Mi sto rendendo conto, però, che provo del vero e proprio rancore nei suoi confronti.
Lei è sempre stata una persona ipercritica, ogni minima cosa provocava eccessi di rabbia verbale.
Inoltre è molto rancorosa, mi rinfaccia cose che ho fatto quando ero piccola, come ad esempio che ero una bambina difficile, che non volevo stare con gli altri, che quando avevo 3-4 anni non volevo uscire di casa e così via.
Critica e sminuisce tutti, non le va mai bene niente, trova sempre un pretesto per litigare o sfogare il suo malcontento, questo soprattutto con me e mio padre che tratta come se fosse uno zerbino.
Io non ce la faccio più, soffro anche per come viene trattato mio padre, ma lui non sa imporsi, al massimo la riprende molto pacatamente e dopo 10 minuti è tutto come prima... le cose sono sempre state così, fin da quando ero piccola.
Prima che io nascessi se i miei litigavano mia madre poteva non parlare con mio padre per giorni interi, lo stesso trattamento l'ha riservato a me quando ero alle elementari.
Se chiedevo scusa mi diceva che non sapeva se perdonarmi perché dovevo cambiare il mio comportamento prima... ho imparato a non chiedere mai scusa di conseguenza.
Insulta gratuitamente per cose futili, ad esempio: mi gratto inconsciamente un brufolo?
Sei come tua zia, una zoticona!
Io non la sopporto e serbo un enorme rancore nei suoi confronti... la passività di mio padre rende il tutto ancora peggiore.
Immagino di tornare indietro nel tempo per impedire a mio padre di incontrare mia madre perché credo che mia madre non avrebbe mai dovuto sposarsi e diventare genitore.
Provo un piacere subdolo nel pensare che sono figlia unica e che non avrò figli in modo da non tramandare il DNA di mia madre...
non so che fare per migliorare la situazione...
[#1]
Gent.ma,
la condizione che sta vivendo è molto frustrante e probabilmente sua madre utilizza una modalità disfunzionale di comunicare, che pare essersi strutturata nel suo modo di relazionarsi.
L’atteggiamento critico e rancoroso di sua madre, da come descrive pare destinato a persistere, ma lei oggi può imparare a non lasciarsi intrappolare.
Come? Può cercare nuovi modelli di riferimento per costruire rapporti e modalità di comunicazione autentica e basata sulla fiducia. Può scegliere luoghi/contesti/compagnie dove creare e mantenere legami più rassicuranti e nutrienti, senza il peso del giudizio o della frustrazione di sentirsi "svalorizzata" o giudicata".
Può essere che sua madre non cambi ma lei starà meglio e non si sentirà vittima di questa cronica critica materna
Vi é un modo in cui sua madre riesce a manifestarle affetto?
Può essere che non sia in grado di esprimerlo, ma lei oggi può distaccarsi dal cappio della svalutazione materna che continua a percepire rabbiosamente.
E' arrivato il momento di avviare un percorso di maturazione e di prendere delle decisioni.
Anche la scelta di porre dei confini e allontanarsi da certe esternazioni di sua madre può essere un modo per rispondere al suo bisogno di libertà e gratificazione.
A volte un certo dosato uso di umorismo, insieme ad altre tecniche di comunicazione, potrebbe esserle di aiuto, per bloccare il flusso di negatività e per porsi verso una nuova direzione di auto-realizzazione.
Ci sono varie tecniche tratte dalla psicoterapia della Gestalt che si possono imparare per renderci più consapevoli e responsabili della nostra situazione; tali insegnamenti possono essere utili anche in altri contesti oltre che in famiglia. Un percorso di crescita può potenziare le proprie risorse, e renderci meno indifesi e vulnerabili e probabilmente anche non più attaccati e sarà più difficile che altri ci offendano.
Qualora volesse approfondire meglio questo processo é il momento giusto per prendersi sul serio e avviare un percorso. Il disagio, il malessere, sono espressioni di un’esigenza di cambiamento e chiedono di essere ascoltati nel presente.
Un cordiale augurio e saluto. Dott. ssa Germana Prencipe
la condizione che sta vivendo è molto frustrante e probabilmente sua madre utilizza una modalità disfunzionale di comunicare, che pare essersi strutturata nel suo modo di relazionarsi.
L’atteggiamento critico e rancoroso di sua madre, da come descrive pare destinato a persistere, ma lei oggi può imparare a non lasciarsi intrappolare.
Come? Può cercare nuovi modelli di riferimento per costruire rapporti e modalità di comunicazione autentica e basata sulla fiducia. Può scegliere luoghi/contesti/compagnie dove creare e mantenere legami più rassicuranti e nutrienti, senza il peso del giudizio o della frustrazione di sentirsi "svalorizzata" o giudicata".
Può essere che sua madre non cambi ma lei starà meglio e non si sentirà vittima di questa cronica critica materna
Vi é un modo in cui sua madre riesce a manifestarle affetto?
Può essere che non sia in grado di esprimerlo, ma lei oggi può distaccarsi dal cappio della svalutazione materna che continua a percepire rabbiosamente.
E' arrivato il momento di avviare un percorso di maturazione e di prendere delle decisioni.
Anche la scelta di porre dei confini e allontanarsi da certe esternazioni di sua madre può essere un modo per rispondere al suo bisogno di libertà e gratificazione.
A volte un certo dosato uso di umorismo, insieme ad altre tecniche di comunicazione, potrebbe esserle di aiuto, per bloccare il flusso di negatività e per porsi verso una nuova direzione di auto-realizzazione.
Ci sono varie tecniche tratte dalla psicoterapia della Gestalt che si possono imparare per renderci più consapevoli e responsabili della nostra situazione; tali insegnamenti possono essere utili anche in altri contesti oltre che in famiglia. Un percorso di crescita può potenziare le proprie risorse, e renderci meno indifesi e vulnerabili e probabilmente anche non più attaccati e sarà più difficile che altri ci offendano.
Qualora volesse approfondire meglio questo processo é il momento giusto per prendersi sul serio e avviare un percorso. Il disagio, il malessere, sono espressioni di un’esigenza di cambiamento e chiedono di essere ascoltati nel presente.
Un cordiale augurio e saluto. Dott. ssa Germana Prencipe
Dr.ssa Germana Prencipe
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 21.9k visite dal 30/07/2021.
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