Come salvarsi da un padre /orco
Sono una ragazza di 29 anni, fin da piccola ho dovuto fare i conti con un padre violento nei confronti di mia madre.
Lei non l'ha mai denunciato e quando, sono diventata più grande, avrei voluto farlo io ma lei mi aveva fermata "perché poi tu e tua sorella verreste portate via da me".
Oltre alla violenza fisica mio papà ha sempre fatto anche violenza psicologica nei confronti di tutte e tre.
Ci ha sempre svalutate, gli altri sono sempre più bravi di noi, minacciate che se non risoettavamo un certo tipo di comportamento saremmo state picchiate ecc.
Purtroppo sei anni fa è venuta a mancare mia mamma a causa di una grave malattia contro la quale ha combattuto per 14anni.
Da quel momento è finita la violenza fisica ed è rimasta solo quella psicologica nei confronti miei e di mia sorella.
Praticamente a casa facciamo tutto noi perché lui non sa cucinare ed essendo un uomo non si mette nemmeno a fare qualche mestiere (pensiero suo).
Fortunatamente io ho conosciuto un ragazzo e nei weekend sobi da lui, questo ha fatto sì che mia sorella si allontanasse da me e mi ritenesse responsabile di tutta la sua infelicità.
In settimana quando sono a casa la situazione è ingestibile, non posso più nemmeno uscire con le nie amiche perché sono fidanzata (sempre pensiero di mio padre).
Da quando mia mamna è morta è entrato anche in uno stato di depressione sembra che per fargli fare qualsiasi cosa lo devi accompagnare prendendogli la manina e se poi non lo fa inizia ad insultarti...
Io davvero non so quale sia il problema di mio padre, non vuole farsi vedere da nessuno, il suo piacere principale è distruggere la vita mia e quella di mia sorella.
Non capisco perché però da essere umano ci dispiace abbandonarlo a sé stesso.
Inoltre mi dispiace molto del distacco che si è creato con mia sorella minore, io la vorrei aiutare, vorrei che fosse felice però lei non mi lascia mai parlare, non vuole ascoltarmi e mi accusa di essere la causa della sua infelicità.
Una volta mi ha detto che nonostante il nostro passato e tutte le botte che abbiamo visto, io le sto dando quella finale e più forte...
Mi dispiace anche ricordare mia mamma solo nei momenti in cui veniva picchiata e si trivava in ospedale per la sua malattia.
Tuttora sogno ogni notte mia mamma viva che si trova in casa, io la vedo e le dico "allora sei viva" poi il sentimento di felicità si trasforma in ansia e paura perché arriva mio papà che va su tutte le furie e inizia a picchiarla.
Mi sveglio agitata perché penso sia vero e mi rendo conto di non averla salvata.
Vorrei solo sentirmi libera di essere felice e sapere che anche mia sorella lo è
Vi ringrazio per l'attenzione.
Lei non l'ha mai denunciato e quando, sono diventata più grande, avrei voluto farlo io ma lei mi aveva fermata "perché poi tu e tua sorella verreste portate via da me".
Oltre alla violenza fisica mio papà ha sempre fatto anche violenza psicologica nei confronti di tutte e tre.
Ci ha sempre svalutate, gli altri sono sempre più bravi di noi, minacciate che se non risoettavamo un certo tipo di comportamento saremmo state picchiate ecc.
Purtroppo sei anni fa è venuta a mancare mia mamma a causa di una grave malattia contro la quale ha combattuto per 14anni.
Da quel momento è finita la violenza fisica ed è rimasta solo quella psicologica nei confronti miei e di mia sorella.
Praticamente a casa facciamo tutto noi perché lui non sa cucinare ed essendo un uomo non si mette nemmeno a fare qualche mestiere (pensiero suo).
Fortunatamente io ho conosciuto un ragazzo e nei weekend sobi da lui, questo ha fatto sì che mia sorella si allontanasse da me e mi ritenesse responsabile di tutta la sua infelicità.
In settimana quando sono a casa la situazione è ingestibile, non posso più nemmeno uscire con le nie amiche perché sono fidanzata (sempre pensiero di mio padre).
Da quando mia mamna è morta è entrato anche in uno stato di depressione sembra che per fargli fare qualsiasi cosa lo devi accompagnare prendendogli la manina e se poi non lo fa inizia ad insultarti...
Io davvero non so quale sia il problema di mio padre, non vuole farsi vedere da nessuno, il suo piacere principale è distruggere la vita mia e quella di mia sorella.
Non capisco perché però da essere umano ci dispiace abbandonarlo a sé stesso.
Inoltre mi dispiace molto del distacco che si è creato con mia sorella minore, io la vorrei aiutare, vorrei che fosse felice però lei non mi lascia mai parlare, non vuole ascoltarmi e mi accusa di essere la causa della sua infelicità.
Una volta mi ha detto che nonostante il nostro passato e tutte le botte che abbiamo visto, io le sto dando quella finale e più forte...
Mi dispiace anche ricordare mia mamma solo nei momenti in cui veniva picchiata e si trivava in ospedale per la sua malattia.
Tuttora sogno ogni notte mia mamma viva che si trova in casa, io la vedo e le dico "allora sei viva" poi il sentimento di felicità si trasforma in ansia e paura perché arriva mio papà che va su tutte le furie e inizia a picchiarla.
Mi sveglio agitata perché penso sia vero e mi rendo conto di non averla salvata.
Vorrei solo sentirmi libera di essere felice e sapere che anche mia sorella lo è
Vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Gentile utente,
la situazione è complessa: tre persone legate da vincoli famigliari vivono insieme, tutte tre hanno la propria infelicità, tristezza, forse disperazione.
La madre, morta, era non meno sofferente.
Ognuna ritiene che la "colpa" sia degli altri.
Lei avrebbe qualche risorsa in più, tra cui il Suo ragazzo, ma è bloccata dai sensi di colpa e da un senso di responsabilità verso Suo padre e Sua sorella peraltro improduttivo considerata la situazione.
Mi chiedo quali sbocchi possa avere la Sua coppia, quale progettualità potrete costruire, nel caso Lei rimanga invischiata in un senso del dovere verso la Sua famiglia d'origine.
Ed inoltre: ha un progetto professionale? Nessuno di voi tre lavora?
Ho cercato di evidenziare i nodi critici per farLe da specchio, in modo che Lei decida di farsi aiutare; anche presso il Consultorio se non ha reddito, oppure presso il Centro di Psicologia dell'Azienda Sanitaria.
Nelle situazioni complesse non è possibile lasciare trascorre il tempo senza fare nulla,
senza chiedere aiuto allo specialista.
Un consulto online non è di per sè terapeutico, serve però a indicare il percorso specifico più adatto.
Sperando che l'utente lo prenda nella dovuta considerazione.
Questa situazione infatti non ci è nuova, si ripropone nel tempo da altri accounts.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
la situazione è complessa: tre persone legate da vincoli famigliari vivono insieme, tutte tre hanno la propria infelicità, tristezza, forse disperazione.
La madre, morta, era non meno sofferente.
Ognuna ritiene che la "colpa" sia degli altri.
Lei avrebbe qualche risorsa in più, tra cui il Suo ragazzo, ma è bloccata dai sensi di colpa e da un senso di responsabilità verso Suo padre e Sua sorella peraltro improduttivo considerata la situazione.
Mi chiedo quali sbocchi possa avere la Sua coppia, quale progettualità potrete costruire, nel caso Lei rimanga invischiata in un senso del dovere verso la Sua famiglia d'origine.
Ed inoltre: ha un progetto professionale? Nessuno di voi tre lavora?
Ho cercato di evidenziare i nodi critici per farLe da specchio, in modo che Lei decida di farsi aiutare; anche presso il Consultorio se non ha reddito, oppure presso il Centro di Psicologia dell'Azienda Sanitaria.
Nelle situazioni complesse non è possibile lasciare trascorre il tempo senza fare nulla,
senza chiedere aiuto allo specialista.
Un consulto online non è di per sè terapeutico, serve però a indicare il percorso specifico più adatto.
Sperando che l'utente lo prenda nella dovuta considerazione.
Questa situazione infatti non ci è nuova, si ripropone nel tempo da altri accounts.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buonasera Dott. Brunialti,
La ringrazio per la Sua risposta.
Io studio e lavoro a tempo pieno con contratto a tempo indeterminato, mentre mia sorella sta finendo l'università e mio papà lavora in proprio.
Fino a cinque anni fa sono sempre stata seguita da qualche professionista, probabilmente devo tornarci.
L'unica cosa che so è che non voglio tornare a soffrire come prima e rinunciare a qualcosa che mi fa stare bene
La ringrazio per l'attenzione
La ringrazio per la Sua risposta.
Io studio e lavoro a tempo pieno con contratto a tempo indeterminato, mentre mia sorella sta finendo l'università e mio papà lavora in proprio.
Fino a cinque anni fa sono sempre stata seguita da qualche professionista, probabilmente devo tornarci.
L'unica cosa che so è che non voglio tornare a soffrire come prima e rinunciare a qualcosa che mi fa stare bene
La ringrazio per l'attenzione
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 30/07/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.