Sto male quando so o vedo che la mia ragazza fuma

Salve, ho visto una domanda simile di un altro utente, ma non rispecchia a pieno il mio problema.

Mi presento ho 23 anni e da piccolo ho visto purtroppo morire mio nonno di cancro causato "forse" dalle troppe sigarette che fumava.

Ho conosciuto la mia attuale ragazza circa 8 mesi fa, ho conosciuto lei che già fumava, e all'inizio non mi dava il minimo fastidio.

Dopo un pò di tempo conoscendo lei la mia situazione vissuta da piccolo, ha deciso di volere smettere di fumare e mi ha promesso che da quel momento non avrebbe più toccato una sigaretta.
Così è stato da li in poi non ha più toccato una sigaretta e il nostro rapporto si è rafforzato molto da quel momento.

Dopo un pò di tempo ha ricominciato a fumare qualche sigaretta ed è subito stato motivo di litigio tra di noi.
Poi ha capito il problema e non mi ha più fumato davanti.
Questa situazione di segreto mi dava ancora più fastidio così, ho deciso di parlarle e di farle capire che fare una cosa del genere di nascosto non è una cosa sana in un rapporto, lei lo ha capito e da quel momento mi ha ricominciato a fumare anche davanti.
Ho provato con tutto me stesso a capirla e accettarlo di nuovo, ma proprio non riesco, quando penso che lei possa fumare o quando la vedo fumare comincio a pensare e divento triste oltre che diventare ansioso.
Questa situazione inizia ad essere pesante, ci penso in ogni momento e non sopporto più questa cosa.
Sopratutto perchè con lei abbiamo un rapporto che in pochi hanno, ci troviamo benissimo e lei ha la mia stessa età, forse è anche più matura di me, ma non riesco purtroppo a farmi andare giù questa cosa.
Premetto che il "fastidio" non lo provo quando vedo fumare gli altri, ma soltanto quando vedo fumare lei o penso che lei fuma.
Spero possiate darmi una mano a superare tutto questo.
Grazie.
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 195 10
Gentile utente,
In effetti, come lei ha già riscontrato, situazioni come quelle che ci racconta non sono infrequenti.
Tempo fa io stesso risposi a un consulto sul tema, lo trova qui: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/832264-perche-ho-un-fastidio-insopportabile-se-so-che-la-mia-ragazza-fuma.html (non so se è lo stesso che aveva letto lei, ce ne sono davvero diversi).

Il "succo" del discorso sta a mio avviso nel fatto che, sebbene lei riconduca al fumo la morte di suo nonno, ecco, non può chiedere alla sua ragazza di non fumare più, e aspettarsi che ci riesca davvero, se non è la sua ragazza a prendere il controllo della situazione e a volerlo davvero e con tutta, davvero tutta, se stessa.

Per quanto infatti mi pare molto apprezzabile il fatto che lei si sia impegnata nello smettere quando ha saputo della sua sensibilità verso la questione, va considerato come una cosa così complessa, come l'abbandono di una dipendenza, non possa prescindere da una forte motivazione intrinseca, interna, che la sua ragazza potrebbe non (ancora) avere a sufficienza e che da sola comunque a volte non basta per smettere.

Mi colpisce poi quando dice:
"ho conosciuto lei che già fumava, e all'inizio non mi dava il minimo fastidio"

A cosa attribuisce questo cambiamento in sé?
Se a lei non pesava, l'iniziativa della sua ragazza è stata così tanto spontanea?

E soprattutto, perché ora le dà fastidio?
Cosa le pesa? Che fumi o che abbia ripreso?

In ogni caso, comprenda che smettere per davvero è questione complessa e non del tutto nel controllo della sua ragazza. E allora forse a dover accettare non è tanto una scelta della sua ragazza, ma la sua umanità, il misto di bene (piacere momentaneo) e male che c'è dietro una sigaretta e la incapacità della sua ragazza di controllare pienamente questo comportamento dannoso in primis per lei.

Ci faccia sapere di più se vuole...

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo