Vorrei chiedere aiuto ma non so a quale specialista rivolgermi
Gentili dottori e gentili dottoresse,
mi sento molto imbarazzato ma vorrei chiedervi un'indicazione d'aiuto.
Vi espongo brevemente i miei problemi senza entrare nel dettaglio (cosa che vorrei eventualmente fare una volta capito come muovermi e a chi rivolgermi).
Sono un "ragazzo" di 35 anni con una vita che definire inutile è un eufemismo.
Mi sento un peso addosso enorme perchè in tanti anni non ho mai avuto un rapporto diretto con una donna: mai baciato, mai avuto una fidanzata, tantomeno avuto rapporti sessuali.
Attualmente non mi considero brutto come mi succedeva fino a qualche anno fa però ho sempre alzato un muro verso l'altro sesso, grazie all'invalicabile paura di non riuscire gradito alle ragazze, nè fisicamente nè caratterialmente.
Oggi questo peso mi sta gravando addosso in modo che non riesco più a reggere: il pensiero della verginità a questa età è qualcosa di più di deprimente, è un chiodo che si ficca sempre più nella testa ed è dolorosissimo.
Ma non solo: c'è sempre la paura di non sapere come comportarmi nell'ipotetica quanto inesistente possibilità che io trovi una ragazza da amare.
Mi trovo spesso a pensare a tutte quelle cose che una normalissima coppia fa e so che non ho la minima idea di come le farei o di come dovrebbero essere fatte (di cosa parlo?
come faccio a non annoiarla?
e se volessi baciarla?
e miriadi di altri dubbi, anche quelli più futili).
Le parole giuste per descrivere come mi sento sono INADEGUATO e INUTILE.
Questo blocco che fino a qualche tempo fa lo imputavo al fatto che mi sentivo brutto adesso lo imputo ad un diverso problema fisico, che non ho mai voluto ammettere a me stesso, almeno finora: una curvatura della schiena che mi fa apparire quasi gobbo.
Se il pensiero di essere vergine è il chiodo, quest'altro è il martello.
Devo pur dire che fortunatamente non ho nessun altro problema fisico, nè di altro tipo.
Non sento di essere uno stupido e non sento nemmeno di essere uno di quelli che oggi vengono definiti "sfigati" (parola che odio profondamente), e questo sorprende anche me visto quello che finora vi ho raccontato.
Io sto malissimo psicologicamente, non riesco ad uscire da questa gabbia, specie vedendo che i miei fratelli e sorelle sono più o meno sistemati e io vivo ancora con i miei genitori.
La situazione in realtà sarebbe molto più ricca di dettagli che evito di scrivere qui e arrivo finalmente al punto: a quale specialista dovrei rivolgermi?
Psicologo, psichiatra, psicoteraupeuta, sessuologo (inutile dire che ho ripercussioni anche sul lato sessuale)?
O c'è qualche altro specialista ancora?
E secondo voi c'è la possibilità di uscire da questa spirale che mi porto dentro fin dalle scuole superiori?
Vi ringrazio per tutto e spero di non aver rubato il vostro tempo.
Scrivere tutto questo è stato per me molto doloroso, e ho raccontato solo una minima parte dei miei pensieri.
Cordiali saluti.
mi sento molto imbarazzato ma vorrei chiedervi un'indicazione d'aiuto.
Vi espongo brevemente i miei problemi senza entrare nel dettaglio (cosa che vorrei eventualmente fare una volta capito come muovermi e a chi rivolgermi).
Sono un "ragazzo" di 35 anni con una vita che definire inutile è un eufemismo.
Mi sento un peso addosso enorme perchè in tanti anni non ho mai avuto un rapporto diretto con una donna: mai baciato, mai avuto una fidanzata, tantomeno avuto rapporti sessuali.
Attualmente non mi considero brutto come mi succedeva fino a qualche anno fa però ho sempre alzato un muro verso l'altro sesso, grazie all'invalicabile paura di non riuscire gradito alle ragazze, nè fisicamente nè caratterialmente.
Oggi questo peso mi sta gravando addosso in modo che non riesco più a reggere: il pensiero della verginità a questa età è qualcosa di più di deprimente, è un chiodo che si ficca sempre più nella testa ed è dolorosissimo.
Ma non solo: c'è sempre la paura di non sapere come comportarmi nell'ipotetica quanto inesistente possibilità che io trovi una ragazza da amare.
Mi trovo spesso a pensare a tutte quelle cose che una normalissima coppia fa e so che non ho la minima idea di come le farei o di come dovrebbero essere fatte (di cosa parlo?
come faccio a non annoiarla?
e se volessi baciarla?
e miriadi di altri dubbi, anche quelli più futili).
Le parole giuste per descrivere come mi sento sono INADEGUATO e INUTILE.
Questo blocco che fino a qualche tempo fa lo imputavo al fatto che mi sentivo brutto adesso lo imputo ad un diverso problema fisico, che non ho mai voluto ammettere a me stesso, almeno finora: una curvatura della schiena che mi fa apparire quasi gobbo.
Se il pensiero di essere vergine è il chiodo, quest'altro è il martello.
Devo pur dire che fortunatamente non ho nessun altro problema fisico, nè di altro tipo.
Non sento di essere uno stupido e non sento nemmeno di essere uno di quelli che oggi vengono definiti "sfigati" (parola che odio profondamente), e questo sorprende anche me visto quello che finora vi ho raccontato.
Io sto malissimo psicologicamente, non riesco ad uscire da questa gabbia, specie vedendo che i miei fratelli e sorelle sono più o meno sistemati e io vivo ancora con i miei genitori.
La situazione in realtà sarebbe molto più ricca di dettagli che evito di scrivere qui e arrivo finalmente al punto: a quale specialista dovrei rivolgermi?
Psicologo, psichiatra, psicoteraupeuta, sessuologo (inutile dire che ho ripercussioni anche sul lato sessuale)?
O c'è qualche altro specialista ancora?
E secondo voi c'è la possibilità di uscire da questa spirale che mi porto dentro fin dalle scuole superiori?
Vi ringrazio per tutto e spero di non aver rubato il vostro tempo.
Scrivere tutto questo è stato per me molto doloroso, e ho raccontato solo una minima parte dei miei pensieri.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
se desidera una risposta credibile Lei a Sua volta deve fornire al sistema dati più credibili, altrimenti il consulto verrà rifiutato.
I Suoi dati anagrafici attuali sono piuttosto strampalati,
- 101 anni
- 20/25 Kg
- 125 cm
pur apprezzando il fatto che Lei risulti straordinariamente longevo ;-) ,
ma anche troppo magro e basso pur essendo centenario.
Questo commento va letto ovviamente in modo scherzoso (come penso siano i Suoi dati), pur essendo nella sostanza un invito stringente a correggere i dati.
... anche se in contemporanea Le ha risposto una Collega.
Dott. Brunialti
se desidera una risposta credibile Lei a Sua volta deve fornire al sistema dati più credibili, altrimenti il consulto verrà rifiutato.
I Suoi dati anagrafici attuali sono piuttosto strampalati,
- 101 anni
- 20/25 Kg
- 125 cm
pur apprezzando il fatto che Lei risulti straordinariamente longevo ;-) ,
ma anche troppo magro e basso pur essendo centenario.
Questo commento va letto ovviamente in modo scherzoso (come penso siano i Suoi dati), pur essendo nella sostanza un invito stringente a correggere i dati.
... anche se in contemporanea Le ha risposto una Collega.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
"Scrivere tutto questo è stato per me molto doloroso, e ho raccontato solo una minima parte dei miei pensieri."
Gentile Utente,
essere riuscito a scriverci, nonostante il disagio che ciò ha comportato, è stato già un primo importante passo, a cui ora ne devono seguire altri per occuparsi finalmente di quanto la ostacola a vivere con maggior equilibrio e soddisfazione la sua vita.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta con formazione in sessuologia clinica (in realtà, sono specializzazioni e perfezionamenti riuniti in un unico professionista, come è ben descritto qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html ) per una consulenza iniziale, atta a verificare quale ipotesi di lavoro insieme a Lei sia praticabile.
Se ne ravviserà la necessità, sarà lui ad inviarla ad uno psichiatra che considererà o meno l'opportunità di un parallelo supporto farmacologico.
Cordialità.
Gentile Utente,
essere riuscito a scriverci, nonostante il disagio che ciò ha comportato, è stato già un primo importante passo, a cui ora ne devono seguire altri per occuparsi finalmente di quanto la ostacola a vivere con maggior equilibrio e soddisfazione la sua vita.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta con formazione in sessuologia clinica (in realtà, sono specializzazioni e perfezionamenti riuniti in un unico professionista, come è ben descritto qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html ) per una consulenza iniziale, atta a verificare quale ipotesi di lavoro insieme a Lei sia praticabile.
Se ne ravviserà la necessità, sarà lui ad inviarla ad uno psichiatra che considererà o meno l'opportunità di un parallelo supporto farmacologico.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti, ho provveduto a modificare i miei dati, in tutta onestà non ricordavo affatto di non averli inseriti corretti in fase di iscrizione. Grazie.
Gentile Dottoressa Scalco, la ringrazio per la risposta. Vedrò di trovare il coraggio di affidarmi ad uno specialista, anche se mi lascia perplesso il discorso su una eventuale terapia farmacologica.
Gentile Dottoressa Scalco, la ringrazio per la risposta. Vedrò di trovare il coraggio di affidarmi ad uno specialista, anche se mi lascia perplesso il discorso su una eventuale terapia farmacologica.
[#4]
Ho aggiunto l'eventualità di una terapia farmacologica solamente per completezza di informazione, dal momento che tra i vari specialisti Lei aveva citato anche lo psichiatra: nel suo caso, io non partirei da lì, ma ci approderei solo se ce ne fosse bisogno.
Tra l'altro, una consulenza psichiatrica non sempre si conclude con la prescrizione di medicinali, e -quand'anche fosse- la decisione finale se assumerli o no spetterebbe unicamente a Lei.
Le suggerisco di non lasciar cadere la motivazione di questo momento e di attivarsi alla ricerca di un aiuto.
Saluti.
Tra l'altro, una consulenza psichiatrica non sempre si conclude con la prescrizione di medicinali, e -quand'anche fosse- la decisione finale se assumerli o no spetterebbe unicamente a Lei.
Le suggerisco di non lasciar cadere la motivazione di questo momento e di attivarsi alla ricerca di un aiuto.
Saluti.
[#5]
Utente
Gentile Dottoressa Scalco, sarà che attualmente non sono proprio propenso a pensieri ottimisti, ma tra le righe delle sue risposte leggo (o, più precisamente, mi sembra di leggere) tuttavia un leggero pessimismo. Vorrei pregarla di darmi un suo giudizio, se può e se vuole. Fermo restando che le sono grato per le preziose indicazioni che mi ha fornito.
Cordiali saluti e grazie ancora per il suo tempo che spero di non rubarle.
Cordiali saluti e grazie ancora per il suo tempo che spero di non rubarle.
[#6]
"tra le righe delle sue risposte leggo (o, più precisamente, mi sembra di leggere) tuttavia un leggero pessimismo"
Assolutamente il contrario!
Ritengo che cercare di non stare "malissimo psicologicamente" ed aprire la gabbia in cui si è sentito fino ad ora sia un'ottima idea, che certamente presuppone un attivo impegno da parte sua a perseguire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine che concorderà con lo psicologo psicoterapeuta a cui si rivolgerà.
Sia che tu pensi di farcela o di non farcela probabilmente hai ragione.
(Henri Ford)
...perciò attenzione all'autosabotaggio...
Assolutamente il contrario!
Ritengo che cercare di non stare "malissimo psicologicamente" ed aprire la gabbia in cui si è sentito fino ad ora sia un'ottima idea, che certamente presuppone un attivo impegno da parte sua a perseguire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine che concorderà con lo psicologo psicoterapeuta a cui si rivolgerà.
Sia che tu pensi di farcela o di non farcela probabilmente hai ragione.
(Henri Ford)
...perciò attenzione all'autosabotaggio...
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.6k visite dal 26/07/2021.
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