Superare un tradimento
Dopo anni di relazione ho tradito la mia compagna con una donna più giovane.
Purtroppo ci siamo stuzzicati molto e abbiamo tentato in tutti i modi di interrompere (anche perché pure lei veniva da una storia di anni), ma alla fine ci siamo trovati a letto.
Dopo 3 mesi intensi di relazione in cui lei stava praticamente ogni giorno da me dopo il lavoro (vivendo solo) lei ha lasciato il suo ragazzo avendo capito che aveva bisogno di altro.
Altrettanto ho fatto io per lei.
Il problema è sorto subito dopo quando ho percepito che la mia ex mi mancava in un modo terribile, ma avuto nei precedenti anni.
Ero in preda a crisi perché pensavo che avesse già cambiato vita, che avesse già un altro, che si dimenticasse di me.
Mi mancavano tantissime cose di lei e paradossamente tante circostanze che con una mi sentivo più giovane e più dinamico, dopo la rottura della relazione mi hanno fatto sentire ridicolo, fuori tema.
Ho notato tantissimi aspetti negativi della nuova patner e mi mancava tutta quella spinta emotiva ed eccitante dei mesi passati in clandestinità.
È ovvio che la trasgressione e la segretezza giocavano un punto importante che oscura tanti aspetti negativi che sono emersi subito dopo.
È chiaro anche che un conto è fare sesso con chi ti vedi solo per quello e per dintorni e farlo con chi hai una relazione e, quindi, viverlo dopo una discussione pesante, dopo una delusione, quando sei stanco, quando sei angosciato ecc... oltre che in una relazione stabile subentra anche la routine.
Dopo tutto questo sono tornato con la mia ex che mi ha perdonato, abbiamo fatto un percorso di coppia e all'inizio c'era tantissimo desiderio sessuale e tanta complicità anche di sguardi, sorrisi, abbracci... abbiamo iniziato a convivere e pian piano questi aspetti si sono riaffievoliti e anche qui, credo, sia del tutto normale, fermo restando che resto convinto della mia scelta e del mio amore per lei.
Mi chiedo, in ogni caso, se è normale 'non dimenticare' i bei momenti di spensieratezza, di libertà, di eccitazione passati in quei pochi mesi (ripeto, intensissimi).
Continuo a precisare, a scanso di equivoci, che sono convinto della scelta in quanto, proprio per i motivi detti, ho capito subito, appena uscito dalla clandestinità, che diversi aspetti dell'amica-partner non erano affascinanti per me, saremmo stati un po' diversi e il fascino che 'a bocce ferme' mi dava la ex non era paragonabile a quella che mi dava la nuova.
Purtroppo ci siamo stuzzicati molto e abbiamo tentato in tutti i modi di interrompere (anche perché pure lei veniva da una storia di anni), ma alla fine ci siamo trovati a letto.
Dopo 3 mesi intensi di relazione in cui lei stava praticamente ogni giorno da me dopo il lavoro (vivendo solo) lei ha lasciato il suo ragazzo avendo capito che aveva bisogno di altro.
Altrettanto ho fatto io per lei.
Il problema è sorto subito dopo quando ho percepito che la mia ex mi mancava in un modo terribile, ma avuto nei precedenti anni.
Ero in preda a crisi perché pensavo che avesse già cambiato vita, che avesse già un altro, che si dimenticasse di me.
Mi mancavano tantissime cose di lei e paradossamente tante circostanze che con una mi sentivo più giovane e più dinamico, dopo la rottura della relazione mi hanno fatto sentire ridicolo, fuori tema.
Ho notato tantissimi aspetti negativi della nuova patner e mi mancava tutta quella spinta emotiva ed eccitante dei mesi passati in clandestinità.
È ovvio che la trasgressione e la segretezza giocavano un punto importante che oscura tanti aspetti negativi che sono emersi subito dopo.
È chiaro anche che un conto è fare sesso con chi ti vedi solo per quello e per dintorni e farlo con chi hai una relazione e, quindi, viverlo dopo una discussione pesante, dopo una delusione, quando sei stanco, quando sei angosciato ecc... oltre che in una relazione stabile subentra anche la routine.
Dopo tutto questo sono tornato con la mia ex che mi ha perdonato, abbiamo fatto un percorso di coppia e all'inizio c'era tantissimo desiderio sessuale e tanta complicità anche di sguardi, sorrisi, abbracci... abbiamo iniziato a convivere e pian piano questi aspetti si sono riaffievoliti e anche qui, credo, sia del tutto normale, fermo restando che resto convinto della mia scelta e del mio amore per lei.
Mi chiedo, in ogni caso, se è normale 'non dimenticare' i bei momenti di spensieratezza, di libertà, di eccitazione passati in quei pochi mesi (ripeto, intensissimi).
Continuo a precisare, a scanso di equivoci, che sono convinto della scelta in quanto, proprio per i motivi detti, ho capito subito, appena uscito dalla clandestinità, che diversi aspetti dell'amica-partner non erano affascinanti per me, saremmo stati un po' diversi e il fascino che 'a bocce ferme' mi dava la ex non era paragonabile a quella che mi dava la nuova.
[#1]
Gentile utente,
siamo abituati a pensare che se c’è un tradimento è perché la coppia non funziona. Che se hai tutto quello di cui hai bisogno nel rapporto allora non c’è l’esigenza di guardare altrove; supponendo che esista la relazione perfetta che ci vaccina contro il desiderio di esplorare.
Dietro ad un tradimento può esserci il bisogno di autonomia quando ci si sente troppo dipendenti, la voglia della novità, il desiderio di riconquistare parti perdute di noi stessi, o l’esigenza di scoprirne di nuove, la voglia di ritrovare la passionalità. Talvolta, il tradimento diventa l’unico modo disfunzionale che si ha per rendere esplicito un disagio nella coppia.
L’amante aiuta di scoprire nuove esperienze (nuovi piaceri, nuovi modi di stare insieme, sensazione di leggerezza, ascolto, etc.) e crea uno stravolgimento emotivo nella persona che sceglie di creare una relazione parallela. Dall’altro lato aiuta anche a riflettere sulla propria attuale relazione. Non è un caso inoltre che anche nella relazione con l’amante si attivino le dinamiche presenti nella relazione primaria e questo spesso genera una maggiore consapevolezza e al tempo stesso una messa in discussione nella persona che sceglie di creare una relazione parallela, come è accaduto a Lei.
In ogni caso può rappresentare un’occasione per costruire una relazione più funzionale con il partner primario o al contrario per capire se è arrivato il momento di interrompere la relazione.
Lei sembra aver compreso l'importanza e l'essenzialità della relazione primaria, ma al tempo stesso i ricordi della relazione parallela passata ritornano nel suo presente, Le consiglio un confronto con il terapeuta di coppia che l'ha seguita per trovare una strategia per lasciare andare questi ricordi senza rimanervi intrappolato e viversi pienamente il rapporto primario.
Se c'è un problema c'è anche la sua soluzione, almeno nel mio approccio psicoterapeutico.
A disposizione,
saluti
siamo abituati a pensare che se c’è un tradimento è perché la coppia non funziona. Che se hai tutto quello di cui hai bisogno nel rapporto allora non c’è l’esigenza di guardare altrove; supponendo che esista la relazione perfetta che ci vaccina contro il desiderio di esplorare.
Dietro ad un tradimento può esserci il bisogno di autonomia quando ci si sente troppo dipendenti, la voglia della novità, il desiderio di riconquistare parti perdute di noi stessi, o l’esigenza di scoprirne di nuove, la voglia di ritrovare la passionalità. Talvolta, il tradimento diventa l’unico modo disfunzionale che si ha per rendere esplicito un disagio nella coppia.
L’amante aiuta di scoprire nuove esperienze (nuovi piaceri, nuovi modi di stare insieme, sensazione di leggerezza, ascolto, etc.) e crea uno stravolgimento emotivo nella persona che sceglie di creare una relazione parallela. Dall’altro lato aiuta anche a riflettere sulla propria attuale relazione. Non è un caso inoltre che anche nella relazione con l’amante si attivino le dinamiche presenti nella relazione primaria e questo spesso genera una maggiore consapevolezza e al tempo stesso una messa in discussione nella persona che sceglie di creare una relazione parallela, come è accaduto a Lei.
In ogni caso può rappresentare un’occasione per costruire una relazione più funzionale con il partner primario o al contrario per capire se è arrivato il momento di interrompere la relazione.
Lei sembra aver compreso l'importanza e l'essenzialità della relazione primaria, ma al tempo stesso i ricordi della relazione parallela passata ritornano nel suo presente, Le consiglio un confronto con il terapeuta di coppia che l'ha seguita per trovare una strategia per lasciare andare questi ricordi senza rimanervi intrappolato e viversi pienamente il rapporto primario.
Se c'è un problema c'è anche la sua soluzione, almeno nel mio approccio psicoterapeutico.
A disposizione,
saluti
Dr.ssa Sabrina Germi
Psicologo Clinico e Forense
Psicoterapeuta Breve Strategico
Pedagogista dello sviluppo e Mediatore Familiare
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4k visite dal 21/07/2021.
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