Crisi di coppia: lui non sa più se vuole continuare con me
Buongiorno, vi illustro il mio problema:
Sono fidanzata il mio compagno da 6 anni, una relazione serena in cui non sono mancati litigi e scontri, ma che nel complesso è sempre stata felice; in questi anni abbiamo legato con le famiglie di entrambi, avuto delle nipoti (da parte di suo fratello) le quali sono profondamente affezionate a me; abbiamo da 2 anni il progetto di prendere casa insieme, che ha rallentato con la pandemia.
Da qualche mese però, lui mi dice che non si sente molto bene, che ha degli irrisolti nel suo passato (traumi familiari), un mese e mezzo fa inizia a vedere uno psicologo.
Scoperchia il vaso di Pandora, affiorano ricordi e drammi, che lo mandano in crisi, a tal punto che senza un preavviso, si prende una pausa.
Esterna questo malessere: ha come due parti divise dentro se stesso, una normale e una che cova rabbia per tutti.
Mi dice che una parte di se mi ama, l'altra non sa cosa fare.
Per sua volontà ci allontaniamo, dopo qualche giorno lo chiamo, mi dice che non sta bene, che sta cercando di elaborare e di non reprimere i sentimenti come ha sempre fatto, e passa molte ore al giorno a parlare (con la madre, soprattutto) per risolvere e chiudere delle questioni.
Alcune delle cose che lo fanno molto soffrire e di cui sono a conoscenza, sono non aver accettato la morte del nonno, avere un lavoro a scadenza (uno buono stipendio, ma non gli rinnoveranno il contratto), non essere riuscito a finire l'università, e le pressioni sociali che lo premono a prendere casa nonostante l'incertezza.
Io da parte mia ho sbagliato forse a fare pressioni a mia volta, ma viviamo lontani e avrei solo voluto iniziare una vita con lui.
Ora mi sono fatta da parte, soffrendo molto, non sapendo cosa sarà del futuro.
Mi lascio prendere dallo sconforto di aver perso l'uomo che amo, che forse con me non era felice.
Una settimana prima di allontanarsi, in risposta a delle mie insicurezze dettate dal percorso, mi diceva che il nostro rapporto non era in discussione.
Non so cosa fare, come aiutarlo oltre a starmene da parte, e vivo il terrore che si allontani per sempre.
Abbiamo io 28 e lui 34 anni.
Chiedo scusa per la lunghezza, grazie a chi vorrà darmi un consiglio.
Sono fidanzata il mio compagno da 6 anni, una relazione serena in cui non sono mancati litigi e scontri, ma che nel complesso è sempre stata felice; in questi anni abbiamo legato con le famiglie di entrambi, avuto delle nipoti (da parte di suo fratello) le quali sono profondamente affezionate a me; abbiamo da 2 anni il progetto di prendere casa insieme, che ha rallentato con la pandemia.
Da qualche mese però, lui mi dice che non si sente molto bene, che ha degli irrisolti nel suo passato (traumi familiari), un mese e mezzo fa inizia a vedere uno psicologo.
Scoperchia il vaso di Pandora, affiorano ricordi e drammi, che lo mandano in crisi, a tal punto che senza un preavviso, si prende una pausa.
Esterna questo malessere: ha come due parti divise dentro se stesso, una normale e una che cova rabbia per tutti.
Mi dice che una parte di se mi ama, l'altra non sa cosa fare.
Per sua volontà ci allontaniamo, dopo qualche giorno lo chiamo, mi dice che non sta bene, che sta cercando di elaborare e di non reprimere i sentimenti come ha sempre fatto, e passa molte ore al giorno a parlare (con la madre, soprattutto) per risolvere e chiudere delle questioni.
Alcune delle cose che lo fanno molto soffrire e di cui sono a conoscenza, sono non aver accettato la morte del nonno, avere un lavoro a scadenza (uno buono stipendio, ma non gli rinnoveranno il contratto), non essere riuscito a finire l'università, e le pressioni sociali che lo premono a prendere casa nonostante l'incertezza.
Io da parte mia ho sbagliato forse a fare pressioni a mia volta, ma viviamo lontani e avrei solo voluto iniziare una vita con lui.
Ora mi sono fatta da parte, soffrendo molto, non sapendo cosa sarà del futuro.
Mi lascio prendere dallo sconforto di aver perso l'uomo che amo, che forse con me non era felice.
Una settimana prima di allontanarsi, in risposta a delle mie insicurezze dettate dal percorso, mi diceva che il nostro rapporto non era in discussione.
Non so cosa fare, come aiutarlo oltre a starmene da parte, e vivo il terrore che si allontani per sempre.
Abbiamo io 28 e lui 34 anni.
Chiedo scusa per la lunghezza, grazie a chi vorrà darmi un consiglio.
[#1]
Gentile utente,
non ho ben capito cosa significa che il suo fidanzato "inizia a vedere uno psicologo". Forse voleva dire che il suo fidanzato ha chiesto aiuto ad uno psicologo. In ogni caso, siccome di sicuro lei conosce il suo fidanzato potrebbe chiedere direttamente a lui spiegazioni in merito alla sua situazione; così facendo lei potrebbe avere informazioni utili per comprendere meglio come comportarsi ed essergli d'aiuto.
Cordialità,
Dott. F. Lizzadro
non ho ben capito cosa significa che il suo fidanzato "inizia a vedere uno psicologo". Forse voleva dire che il suo fidanzato ha chiesto aiuto ad uno psicologo. In ogni caso, siccome di sicuro lei conosce il suo fidanzato potrebbe chiedere direttamente a lui spiegazioni in merito alla sua situazione; così facendo lei potrebbe avere informazioni utili per comprendere meglio come comportarsi ed essergli d'aiuto.
Cordialità,
Dott. F. Lizzadro
Dott. Feliciano Lizzadro
Psicologo
Psicoterapeuta
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
perdoni la terminologia. Dico così perché questo percorso psicologico non è dei più convenzionali; il mio fidanzato ha conosciuto questa persona (psicologa di professione) con cui ha iniziato a parlare e a sviscerare delle questioni, non c'è mai stato una richiesta di aiuto vera e propria.
Per il resto, ovviamente ho chiesto al mio fidanzato delle risposte, non ha saputo rispondermi.
perdoni la terminologia. Dico così perché questo percorso psicologico non è dei più convenzionali; il mio fidanzato ha conosciuto questa persona (psicologa di professione) con cui ha iniziato a parlare e a sviscerare delle questioni, non c'è mai stato una richiesta di aiuto vera e propria.
Per il resto, ovviamente ho chiesto al mio fidanzato delle risposte, non ha saputo rispondermi.
[#3]
Gentile utente,
da ciò che lei ha riportato, sembra che il suo fidanzato abbia conosciuto casualmente una psicologa con la quale ha iniziato a parlare si sé e a sviscerare alcune situazioni di se stesso senza però aver richiesto, almeno apparentemente, un aiuto dello specialista. Onestamente, mi sembra tutto molto strano e fuori dall'ambito scientifico psicologico. Mi dispiace ma non saprei cos'altro consigliarle; in scienza e coscienza, però, le consiglio di parlarne con il suo fidanzato e provare a capire insieme a lui di cosa si tratta. Non credo ci possano essere altre vie da seguire se non questa.
Un cordiale saluto,
Dott. F.Lizzadro
da ciò che lei ha riportato, sembra che il suo fidanzato abbia conosciuto casualmente una psicologa con la quale ha iniziato a parlare si sé e a sviscerare alcune situazioni di se stesso senza però aver richiesto, almeno apparentemente, un aiuto dello specialista. Onestamente, mi sembra tutto molto strano e fuori dall'ambito scientifico psicologico. Mi dispiace ma non saprei cos'altro consigliarle; in scienza e coscienza, però, le consiglio di parlarne con il suo fidanzato e provare a capire insieme a lui di cosa si tratta. Non credo ci possano essere altre vie da seguire se non questa.
Un cordiale saluto,
Dott. F.Lizzadro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 17/07/2021.
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