Da circa 2 mesi sto praticando psicoterapia subliminale
Gent.mo Dott.re, in seguito ad un <a href="http://www.medicitalia.info/00it/topic_dett.asp?idforum=1&idspec=17&idtopic=564">trauma dal dentista</a> da circa sei anni mi sento in un altro mondo, non avverto più la sensazione con la realtà e mi sento sempre come se stessi dietro ad un vetro.
E' una sensazione che non mi abbandona mai e non ce la faccio proprio più. Da circa 2 mesi sto praticando psicoterapia subliminale.
Secondo Lei è efficace in casi come il mio?
Ho già fatto 10 sedute ma non ho avuto nessun miglioramento, anzi mi sembra di stare peggio e l'ultima volta subito dopo la seduta ho avuto un attacco di panico.
La ringrazio per la Sua cortese risposta.
E' una sensazione che non mi abbandona mai e non ce la faccio proprio più. Da circa 2 mesi sto praticando psicoterapia subliminale.
Secondo Lei è efficace in casi come il mio?
Ho già fatto 10 sedute ma non ho avuto nessun miglioramento, anzi mi sembra di stare peggio e l'ultima volta subito dopo la seduta ho avuto un attacco di panico.
La ringrazio per la Sua cortese risposta.
[#1]
Carissima,
la Tua richiesta di consulenza, seppur così breve, è ricchissima tanto da richiedere una risposta articolata, che in ogni caso, mancando una dialettica verbale, potrebbe risultare insufficiente.
Considerando il primo punto, -non avverto più la sensazione con la realtà-, la realtà è una percezione soggettiva, che va distinta dalla verità. Non si tratta di filosofia, infatti appartiene alla Storia di ogni Persona, la consapevolezza di quello che si vorrebbe vivere e ciò che è vero; ciò che si vorrebbe far apparire di Noi o per Noi e ciò che è.
A tal uopo un esempio: una persona che stia per sottoporsi ad intervento chirurgico potrebbe darsi il permesso e quindi il potere di apparire, al medico vicino, con tutte le sue ansie e le sue paure (sempre comunque legittime e normali: anche un medico che si trovasse dall'altra parte vivrebbe e vive tali stati emozionali affettivi nonchè razionali e ragionevoli).
Spesso invece è esperienza personale, quale anestesista e quale paziente, quanto segue.
Io stesso ho teso a voler apparire in modo diverso rispetto a quello che vivevo (sia quando sottopostomi a chemioterapia e radioterapia e prima ancora ad intervento chirurgico, sia quando ricoverato in rianimazione dopo shock ipovolemico assoluto, emorragia grave, arresto cardiaco e coma): mi sono ritrovato a "rincuorare" io stesso il collega curante, oppure a sostenere nella diagnosi e nella terapia, sia prima dello stato di coma che al momento della ripresa chi mi era vicino nel trattamento.
Quanto mi è costato non potermi totalmente affidare, e non per sfiducia, ma per non voler trasparire ciò che vivevo.
Ne conoscevo persino il motivo di tale scelta, per l'analisi personale e didattica a cui mi ero sottoposto per essere di aiuto a chi ne avesse fatto a me richiesta: eppure ho mentito a me stesso ed ai colleghi.
Una considerazione va posta: un conto è stato quello che ho proferito a mia moglie ed ai miei cinque figli, per infondere speranza e coraggio e lasciare, nel caso, un messaggio da conservare come dono prezioso in eredità, un'altro è stato non darmi il potere di darmi il permesso di essere anche aiutato nelle mie ansie e paure dai colleghi.
Ad ogni modo, ho potuto ingannare l'oncologo ed il radioterapista, ma non l'anestesista che, con gli strumenti di monitoraggio a sua disposizione, ha potuto cogliere la mia attivazione emozionale affettiva, attraverso la lettura della mia attivazione neurovegetativa: l'oncologo ed il radioterapista non hanno avuto motivo di dubitare che quello che apparissi non fosse vero, il secondo, pur credendomi, aveva il sistema per verificare la veridicità della mia transazione di permesso.
A parte questi vissuti "estremi", che servono a porre in evidenza la differenza tra vissuto reale e vero, l'esperienza clinica ci pone di fronte al dato di fatto che anche eventi insignificanti per altri, come lo scoppiettio di una sigaretta appena accesa, possono far risuonare una "corda dell'arpa della Nostra Vita", tanto da stravolgere le percezioni reali e vere.
Questo è merito del Nostro Migliore Amico, incoscio, che, quando Ci dirigiamo verso sentieri di Vita non Bene per Noi, Ci richiama all'ordine: -...Alessandro come stai usando il tuo potere di Persona per esercitare le tue capacità nel darti il permesso di scegliere quello che è Bene per Te???-.
Considero ora il terzo punto: -...dopo la seduta ho avuto un attacco di panico...-.
La Tua migliore Amica, il Tuo inconscio, Ti ha prodotto una scarica del Tuo sistema emozionale affettivo ergotropico ipotalamico (neurovegetativo centrale attivatore), richiamando la Tua attenzione su qualcosa emerso durante il setting psicoterapeutico: forse non individui quale corda dell'arpa si sia attivata, a quale evento si riconduca, passato o presente, comunque, meraviglia delle meraviglie, Ti sei data il potere di sentire in attuale, in reale, in vero, anche se in modalità invadente ed anche di disagio: Ti sei data il potere di darti il permesso di ascoltare le Tue emozioni ed affetti in gioco, non più costringendoti ad un controllo inibitorio, di distacco dal reale e/o dal vero.
Quindi veniamo al secondo punto: -...è efficace...- la psicoterapia subliminale?
Ogni setting psicoterapeutico è efficace se rispetta la capacità di ridecidere della Tua Vita, di Vivere la Tua Vita, se è una "palestra" per imparare a conoscere, decodificare, definire e ridefinire quello che è Bene per Te attraverso il potenziamento del Tuo potere decisionale di nuove transazioni di permesso: per quanto evidenziatosi al terzo punto sembrerebbe che Tu stia percorrendo la strada giusta per Te.
Il trucco sta nel parlarne con il Tuo Helper per procedere alla scoperta della Te Stessa trovata.
Felice per Te
A disposizione
Alessandro Dr. Roscetti
la Tua richiesta di consulenza, seppur così breve, è ricchissima tanto da richiedere una risposta articolata, che in ogni caso, mancando una dialettica verbale, potrebbe risultare insufficiente.
Considerando il primo punto, -non avverto più la sensazione con la realtà-, la realtà è una percezione soggettiva, che va distinta dalla verità. Non si tratta di filosofia, infatti appartiene alla Storia di ogni Persona, la consapevolezza di quello che si vorrebbe vivere e ciò che è vero; ciò che si vorrebbe far apparire di Noi o per Noi e ciò che è.
A tal uopo un esempio: una persona che stia per sottoporsi ad intervento chirurgico potrebbe darsi il permesso e quindi il potere di apparire, al medico vicino, con tutte le sue ansie e le sue paure (sempre comunque legittime e normali: anche un medico che si trovasse dall'altra parte vivrebbe e vive tali stati emozionali affettivi nonchè razionali e ragionevoli).
Spesso invece è esperienza personale, quale anestesista e quale paziente, quanto segue.
Io stesso ho teso a voler apparire in modo diverso rispetto a quello che vivevo (sia quando sottopostomi a chemioterapia e radioterapia e prima ancora ad intervento chirurgico, sia quando ricoverato in rianimazione dopo shock ipovolemico assoluto, emorragia grave, arresto cardiaco e coma): mi sono ritrovato a "rincuorare" io stesso il collega curante, oppure a sostenere nella diagnosi e nella terapia, sia prima dello stato di coma che al momento della ripresa chi mi era vicino nel trattamento.
Quanto mi è costato non potermi totalmente affidare, e non per sfiducia, ma per non voler trasparire ciò che vivevo.
Ne conoscevo persino il motivo di tale scelta, per l'analisi personale e didattica a cui mi ero sottoposto per essere di aiuto a chi ne avesse fatto a me richiesta: eppure ho mentito a me stesso ed ai colleghi.
Una considerazione va posta: un conto è stato quello che ho proferito a mia moglie ed ai miei cinque figli, per infondere speranza e coraggio e lasciare, nel caso, un messaggio da conservare come dono prezioso in eredità, un'altro è stato non darmi il potere di darmi il permesso di essere anche aiutato nelle mie ansie e paure dai colleghi.
Ad ogni modo, ho potuto ingannare l'oncologo ed il radioterapista, ma non l'anestesista che, con gli strumenti di monitoraggio a sua disposizione, ha potuto cogliere la mia attivazione emozionale affettiva, attraverso la lettura della mia attivazione neurovegetativa: l'oncologo ed il radioterapista non hanno avuto motivo di dubitare che quello che apparissi non fosse vero, il secondo, pur credendomi, aveva il sistema per verificare la veridicità della mia transazione di permesso.
A parte questi vissuti "estremi", che servono a porre in evidenza la differenza tra vissuto reale e vero, l'esperienza clinica ci pone di fronte al dato di fatto che anche eventi insignificanti per altri, come lo scoppiettio di una sigaretta appena accesa, possono far risuonare una "corda dell'arpa della Nostra Vita", tanto da stravolgere le percezioni reali e vere.
Questo è merito del Nostro Migliore Amico, incoscio, che, quando Ci dirigiamo verso sentieri di Vita non Bene per Noi, Ci richiama all'ordine: -...Alessandro come stai usando il tuo potere di Persona per esercitare le tue capacità nel darti il permesso di scegliere quello che è Bene per Te???-.
Considero ora il terzo punto: -...dopo la seduta ho avuto un attacco di panico...-.
La Tua migliore Amica, il Tuo inconscio, Ti ha prodotto una scarica del Tuo sistema emozionale affettivo ergotropico ipotalamico (neurovegetativo centrale attivatore), richiamando la Tua attenzione su qualcosa emerso durante il setting psicoterapeutico: forse non individui quale corda dell'arpa si sia attivata, a quale evento si riconduca, passato o presente, comunque, meraviglia delle meraviglie, Ti sei data il potere di sentire in attuale, in reale, in vero, anche se in modalità invadente ed anche di disagio: Ti sei data il potere di darti il permesso di ascoltare le Tue emozioni ed affetti in gioco, non più costringendoti ad un controllo inibitorio, di distacco dal reale e/o dal vero.
Quindi veniamo al secondo punto: -...è efficace...- la psicoterapia subliminale?
Ogni setting psicoterapeutico è efficace se rispetta la capacità di ridecidere della Tua Vita, di Vivere la Tua Vita, se è una "palestra" per imparare a conoscere, decodificare, definire e ridefinire quello che è Bene per Te attraverso il potenziamento del Tuo potere decisionale di nuove transazioni di permesso: per quanto evidenziatosi al terzo punto sembrerebbe che Tu stia percorrendo la strada giusta per Te.
Il trucco sta nel parlarne con il Tuo Helper per procedere alla scoperta della Te Stessa trovata.
Felice per Te
A disposizione
Alessandro Dr. Roscetti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.4k visite dal 30/07/2003.
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