Emotività sregolata, ferite che sono voragini, disperazione
Nella mia famiglia la violenza ha sempre fatto da padrona, le liti tra i miei genitori sono state tante e furibonde, mio padre ha alzato spesso le mani su mia madre e io ho sempre sofferto molto questa situazione tanto da esserne terrorizzata.
Mia madre è stata molto presente, mi ha educata e corretta senza mai farmi mancare il supporto emotivo, non si è mai lasciata abbattere dalla situazione, sempre positiva e allegra nonostante le mille difficoltà.
Di lei ricordo soprattutto gli insegnamenti, i bei momenti e la forza.
Mio padre invece non è stato altro che distruzione: profondamente rancoroso, aggressivo, assente e svalutante.
A parte gli episodi di violenza, di lui mi rimangono i momenti in cui è mancato il supporto che cercavo (come quando riportavo la pagella a casa alle superiori nella speranza che mi dicesse 'brava' e invece mi demoliva urlandomi che 8 non era un voto abbastanza alto e che dovevo fare di più), che le suppliche e il dolore di sua figlia durante gli scontri con la madre non fossero nemmeno visti, che ogni mia parola non corrispondente alla sua visione di vita non sia mai stata vista come atto di autonomia ma disprezzata come insegnamento sbagliato, come se io non sia altro che il pappagallo di mia mamma.
E che si giustifichi per ciò che ha fatto e mi consideri una delusione e una persona priva di valori.
Ho trascorso tutta la vita ad impormi di non diventare come lui e alla soglia dei 28 anni mi ritrovo ad ammettere a me stessa di essere la sua fotocopia.
Sono sempre stata problematica fin da piccola e mi sono sforzata tanto per migliorare me stessa negli anni: in parte ci sono riuscita ma questo non fa di me una persona meno distruttiva, anzi...sono dominata dalla rabbia, dal rancore, sopravvaluto gli altri e basta un niente perché io li svaluti, tutto mi ferisce e mi fa diventare aggressiva e una volta che la rabbia mi acceca divento offensiva, una persona davvero sgradevole.
Paradossalmente, più voglio bene a qualcuno e più mi comporto male, e ogni volta mi dico 'sbagli, non è così che devi reagire, ci devi lavorare' ma puntualmente ripeto lo stesso copione perché non riesco mai a domare l'emotività e le mie reazioni.
Sono consapevole di distruggere i rapporti, che la mia rabbia non è altro che una maschera del dolore che in realtà provo e che non so né affrontare né esternare agli altri in maniera matura.
Alla fine dalle persone a cui tengo scappo a gambe levate, dico a me stessa 'vai via di qui, non fare agli altri ciò che tuo padre ha fatto a tua madre'.
Un anno fa ho parlato con uno psichiatra, mi ha prescritto uno stabilizzatore dell'umore abbinato ad un antidepressivo facendomi presente che i miei problemi dovessero essere analizzati in altro modo e io vorrei davvero, ma purtroppo non posso permettermelo.
E le medicine non hanno nemmeno aiutato.
Vorrei cambiare ma sono destinata a scappare e ad odiarmi/odiarlo fino alla fine dei miei giorni.
Mia madre è stata molto presente, mi ha educata e corretta senza mai farmi mancare il supporto emotivo, non si è mai lasciata abbattere dalla situazione, sempre positiva e allegra nonostante le mille difficoltà.
Di lei ricordo soprattutto gli insegnamenti, i bei momenti e la forza.
Mio padre invece non è stato altro che distruzione: profondamente rancoroso, aggressivo, assente e svalutante.
A parte gli episodi di violenza, di lui mi rimangono i momenti in cui è mancato il supporto che cercavo (come quando riportavo la pagella a casa alle superiori nella speranza che mi dicesse 'brava' e invece mi demoliva urlandomi che 8 non era un voto abbastanza alto e che dovevo fare di più), che le suppliche e il dolore di sua figlia durante gli scontri con la madre non fossero nemmeno visti, che ogni mia parola non corrispondente alla sua visione di vita non sia mai stata vista come atto di autonomia ma disprezzata come insegnamento sbagliato, come se io non sia altro che il pappagallo di mia mamma.
E che si giustifichi per ciò che ha fatto e mi consideri una delusione e una persona priva di valori.
Ho trascorso tutta la vita ad impormi di non diventare come lui e alla soglia dei 28 anni mi ritrovo ad ammettere a me stessa di essere la sua fotocopia.
Sono sempre stata problematica fin da piccola e mi sono sforzata tanto per migliorare me stessa negli anni: in parte ci sono riuscita ma questo non fa di me una persona meno distruttiva, anzi...sono dominata dalla rabbia, dal rancore, sopravvaluto gli altri e basta un niente perché io li svaluti, tutto mi ferisce e mi fa diventare aggressiva e una volta che la rabbia mi acceca divento offensiva, una persona davvero sgradevole.
Paradossalmente, più voglio bene a qualcuno e più mi comporto male, e ogni volta mi dico 'sbagli, non è così che devi reagire, ci devi lavorare' ma puntualmente ripeto lo stesso copione perché non riesco mai a domare l'emotività e le mie reazioni.
Sono consapevole di distruggere i rapporti, che la mia rabbia non è altro che una maschera del dolore che in realtà provo e che non so né affrontare né esternare agli altri in maniera matura.
Alla fine dalle persone a cui tengo scappo a gambe levate, dico a me stessa 'vai via di qui, non fare agli altri ciò che tuo padre ha fatto a tua madre'.
Un anno fa ho parlato con uno psichiatra, mi ha prescritto uno stabilizzatore dell'umore abbinato ad un antidepressivo facendomi presente che i miei problemi dovessero essere analizzati in altro modo e io vorrei davvero, ma purtroppo non posso permettermelo.
E le medicine non hanno nemmeno aiutato.
Vorrei cambiare ma sono destinata a scappare e ad odiarmi/odiarlo fino alla fine dei miei giorni.
[#1]
Gentile utente,
come Le avrà detto lo Psichiatra,
lo stabilizzatore dell'umore ha bisogno di qualche mese per risultare efficace. Lei si è concessa questo periodo di pazienza prima di dire che "..le medicine non hanno nemmeno aiutato..."?
Riguardo alla psicoterapia a cui Lei sembra riferirsi con la frase:
"..i miei problemi dovessero essere analizzati in altro modo.."
tenga conto che essa è fattibile anche presso il Servizio Sanitario Nazionale (solo ticket).
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
come Le avrà detto lo Psichiatra,
lo stabilizzatore dell'umore ha bisogno di qualche mese per risultare efficace. Lei si è concessa questo periodo di pazienza prima di dire che "..le medicine non hanno nemmeno aiutato..."?
Riguardo alla psicoterapia a cui Lei sembra riferirsi con la frase:
"..i miei problemi dovessero essere analizzati in altro modo.."
tenga conto che essa è fattibile anche presso il Servizio Sanitario Nazionale (solo ticket).
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buon giorno Dottoressa, La ringrazio della sua risposta.
Ho cominciato ad assumere Depakin nel Luglio dello scorso anno: inizialmente sembrava funzionare ma dopo un mese ho cominciato ad avere di nuovo le stesse reazioni. Il Dottore mi ha progressivamente aumentato la dose ma l'andamento è sempre stato lo stesso: passavo dieci giorni di calma e tranquillità per poi tornare agli stessi scoppi d'ira di sempre.
Ho interrotto il trattamento a Maggio di quest'anno.
Nella mia città il SSN non fornisce un vero e proprio servizio di psicoterapia ma soltanto consulti psicologici. Prima di rivolgermi ad un professionista privato ne ho usufruito ma i risultati non sono stati incoraggianti, tanto che la stessa Psicologa che mi seguiva mi consigliò di rivolgermi altrove.
Ho cominciato ad assumere Depakin nel Luglio dello scorso anno: inizialmente sembrava funzionare ma dopo un mese ho cominciato ad avere di nuovo le stesse reazioni. Il Dottore mi ha progressivamente aumentato la dose ma l'andamento è sempre stato lo stesso: passavo dieci giorni di calma e tranquillità per poi tornare agli stessi scoppi d'ira di sempre.
Ho interrotto il trattamento a Maggio di quest'anno.
Nella mia città il SSN non fornisce un vero e proprio servizio di psicoterapia ma soltanto consulti psicologici. Prima di rivolgermi ad un professionista privato ne ho usufruito ma i risultati non sono stati incoraggianti, tanto che la stessa Psicologa che mi seguiva mi consigliò di rivolgermi altrove.
[#3]
Dispiace che non ci sia la possibilità di sperimentare la via psicoterapica, per apprendere a gestire degli scoppi d'ira che - ogni 10 giorni - non sono poi così frequenti. E per lavorare su quegli elementi che rendono pesante la vita Sua e delle persone a Lei vicine.
Dott. Brunialti
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 07/07/2021.
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