Ansia universitaria e voti
Salve, sono uno studente al 5o anno di medicina e con buoni risultati, ma non ottimi.
A causa di ciò e del mio "perfezionismo", paradossalmente la mia ansia per gli esami è cresciuta a dismisura al 5o anno (con un paio di esami arretrati e una media non altissima), mentre gli anni precedenti, perfettamente in regola con gli esami, la vivevo più tranquillamente.
È come se mi stessi "perdendo" proprio quando dovrebbe essere più facile o comunque dovrei esserne più abituato (forse anche complice l'abbattimento della vita sociale dovuta alla pandemia).
Praticamente ogni mattina mi sveglio con l'ansia di essere "indietro" e con una media minore di quanto mi sarei aspettato da me stesso (a volte anche prima di essere pienamente cosciente) che man mano si riduce drasticamente durante la giornata (la quasi totalità delle volte, ma non sempre).
Questo per via del fatto che sono sempre stato eccellente a scuola/università, mentre ultimamente non mi sembra più così e anche nello studio sembra che abbia meno "fiducia" in me stesso.
A questo si aggiunge il fatto che non manca molto alla laurea e sto iniziando a farmi "calcoli inutili" ossessivi sul voto di laurea, lavoro e futuro in generale.
So che un buon medico si vede da tutt'altro, ma, data la psicosi del voto che la fa da padrona nelle università, vorrei avere una certa rassicurazione a chi ha molta più esperienza di me.
La domanda è questa, riguardante il voto di laurea: so che esso ormai ha un ruolo marginale nel concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione.
Quanto pesa, invece, nei concorsi post laurea, post specializzazione, per guardie, posti da dirigente medico, ecc?
Insomma, nei fatti concreti, un 110 e lode quanti "vantaggi" ha nei futuri concorsi (sia da laureato che da specializzato) rispetto a un 105 ad esempio?
Scusate la domanda abbastanza ridicola, ma non riesco a togliermi certi dubbi e già avere "certezze" riguardo a ciò mi toglierebbe un gran peso, almeno avrei una certa sicurezza.
Grazie mille per la risposta
A causa di ciò e del mio "perfezionismo", paradossalmente la mia ansia per gli esami è cresciuta a dismisura al 5o anno (con un paio di esami arretrati e una media non altissima), mentre gli anni precedenti, perfettamente in regola con gli esami, la vivevo più tranquillamente.
È come se mi stessi "perdendo" proprio quando dovrebbe essere più facile o comunque dovrei esserne più abituato (forse anche complice l'abbattimento della vita sociale dovuta alla pandemia).
Praticamente ogni mattina mi sveglio con l'ansia di essere "indietro" e con una media minore di quanto mi sarei aspettato da me stesso (a volte anche prima di essere pienamente cosciente) che man mano si riduce drasticamente durante la giornata (la quasi totalità delle volte, ma non sempre).
Questo per via del fatto che sono sempre stato eccellente a scuola/università, mentre ultimamente non mi sembra più così e anche nello studio sembra che abbia meno "fiducia" in me stesso.
A questo si aggiunge il fatto che non manca molto alla laurea e sto iniziando a farmi "calcoli inutili" ossessivi sul voto di laurea, lavoro e futuro in generale.
So che un buon medico si vede da tutt'altro, ma, data la psicosi del voto che la fa da padrona nelle università, vorrei avere una certa rassicurazione a chi ha molta più esperienza di me.
La domanda è questa, riguardante il voto di laurea: so che esso ormai ha un ruolo marginale nel concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione.
Quanto pesa, invece, nei concorsi post laurea, post specializzazione, per guardie, posti da dirigente medico, ecc?
Insomma, nei fatti concreti, un 110 e lode quanti "vantaggi" ha nei futuri concorsi (sia da laureato che da specializzato) rispetto a un 105 ad esempio?
Scusate la domanda abbastanza ridicola, ma non riesco a togliermi certi dubbi e già avere "certezze" riguardo a ciò mi toglierebbe un gran peso, almeno avrei una certa sicurezza.
Grazie mille per la risposta
[#1]
Gentile utente,
Ci chiede di rispondere a questa che Lei stesso definisce "..domanda abbastanza ridicola":
>> Quanto peserà il voto di laurea nel Suo futuro professionale?
Nei concorsi sicuramente peserà, dato che esso produce un certo punteggio e la lode pure.
Come poi ciò andrà a determinare la Sua carriera è del tutto imprevedibile,
nè Lei nè noi Psy siamo cartomanti ...
Come vede, cercare rassicurazioni o certezze sul futuro è del tutto inutile,
è frutto del disagio che Lei sta vivendo in questo periodo,
ma purtroppo in Lei produce un ulteriore disagio e un ulteriore rimuginare.
Questa stessa nostra risposta avrà tale effetto.
Dott. Brunialti
Ci chiede di rispondere a questa che Lei stesso definisce "..domanda abbastanza ridicola":
>> Quanto peserà il voto di laurea nel Suo futuro professionale?
Nei concorsi sicuramente peserà, dato che esso produce un certo punteggio e la lode pure.
Come poi ciò andrà a determinare la Sua carriera è del tutto imprevedibile,
nè Lei nè noi Psy siamo cartomanti ...
Come vede, cercare rassicurazioni o certezze sul futuro è del tutto inutile,
è frutto del disagio che Lei sta vivendo in questo periodo,
ma purtroppo in Lei produce un ulteriore disagio e un ulteriore rimuginare.
Questa stessa nostra risposta avrà tale effetto.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 22/06/2021.
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