Un cane può acuire i disturbi d'ansia?
Salve,
mi chiamo Giorgio ho 27 anni, sono alto 1.75m e peso 67kg e sono un soggetto ansioso...
L'ansia non mi è mai stata diagnosticata da uno psicologo professionista né tantomeno è stata mai trattata in modo specialistico ho sempre cercato di cavarmela un po' da me tramite la respirazione e una "corazza" che mi sono costruito nel tempo.
All'età di 14 anni il giorno in cui ho avuto la mia prima fidanzatina, il 6 febbraio 2008, quel giorno per me è iniziato un calvario fatto di nausee e vomito la mattina prima di andare al liceo... ho cambiato scuola ed i sintomi sono migliorati.
Ho iniziato a farmi seguire da un gastroenterologo che mi ha detto trattarsi di ansia e colon irritabile.
Fast forward fino ad oggi: sono passati praticamente 14 anni da allora ho continuato a soffrire di ansia durante le competizioni sportive, agli esami universitari, e nell'affrontare i colloqui di lavoro.
Tuttavia, non è mai stata di blocco nel raggiungere i miei obiettivi.
Oggi, infatti, lavoro in una grande azienda e ricopro un ruolo in modo "precoce" per il tipo di responsabilità che implica.
Nonostante ciò i miei superiori sono molto soddisfatti del mio operato.
Io dò del mio meglio ma non è il dipendente ciò che vorrei fare per tutta la vita.
Vivo distante dai miei genitori con cui ho un rapporto molto bello, di stima e affetto reciproco, molto aperto.
Convivo con la mia ragazza da 5 anni e stiamo insieme da 10 anni.
Con lei nel tempo abbiamo avuto diversi problemi di carattere sessuale, ciò che ci ha portato oggi a non aver ancora avuto il nostro primo rapporto completo.
Negli anni ne abbiamo parlato parecchio, io la amo ma per me è sempre stato un grosso peso che ho accettato per via dell'amore che provo per lei.
Qualche giorno fa abbiamo deciso di prendere un cagnolino.
La decisione l'abbiamo maturata per circa 2 anni prima di affrontare una scelta così importante, io ero quello più convinto la mia ragazza meno, con il tempo ho convinto anche lei e adesso viviamo in 3.
La prima notte dopo l'arrivo del nostro amico a 4 zampe ho avuto un fortissimo attacco di panico sudore freddo, tremore, iperventilazione e zero lucidità.
Lì ha avuto inizio un mio crollo emotivo: ho passato il giorno seguente a piangere, rimpiangendo la scelta di prendere un cane, adesso mi sento "vincolato" ad un luogo e distante dai miei affetti se dovessero avere bisogno della mia presenza.
Mi sembra che la mia vita sia cambiata troppo, ancora una volta, e non in meglio.
Mi sento triste, svuotato e non riesco a concentrarmi sul lavoro.
Ogni cosa che succede mi irrita da morire, la notte ho difficoltà ad addormentarmi e la libido è scomparsa insieme alle naturali erezioni anche notturne (problema mai avuto).
Questo mi porta a preoccuparmi che non tornerò come prima.
Ho una visione nera del futuro che a tratti non riesco ad immaginarmi né con il cucciolo né con la donna che ho al mio fianco adesso.
Oggi, è venuta a mancare anche mia nonna...è un periodaccio.
Cosa potrei fare?
mi chiamo Giorgio ho 27 anni, sono alto 1.75m e peso 67kg e sono un soggetto ansioso...
L'ansia non mi è mai stata diagnosticata da uno psicologo professionista né tantomeno è stata mai trattata in modo specialistico ho sempre cercato di cavarmela un po' da me tramite la respirazione e una "corazza" che mi sono costruito nel tempo.
All'età di 14 anni il giorno in cui ho avuto la mia prima fidanzatina, il 6 febbraio 2008, quel giorno per me è iniziato un calvario fatto di nausee e vomito la mattina prima di andare al liceo... ho cambiato scuola ed i sintomi sono migliorati.
Ho iniziato a farmi seguire da un gastroenterologo che mi ha detto trattarsi di ansia e colon irritabile.
Fast forward fino ad oggi: sono passati praticamente 14 anni da allora ho continuato a soffrire di ansia durante le competizioni sportive, agli esami universitari, e nell'affrontare i colloqui di lavoro.
Tuttavia, non è mai stata di blocco nel raggiungere i miei obiettivi.
Oggi, infatti, lavoro in una grande azienda e ricopro un ruolo in modo "precoce" per il tipo di responsabilità che implica.
Nonostante ciò i miei superiori sono molto soddisfatti del mio operato.
Io dò del mio meglio ma non è il dipendente ciò che vorrei fare per tutta la vita.
Vivo distante dai miei genitori con cui ho un rapporto molto bello, di stima e affetto reciproco, molto aperto.
Convivo con la mia ragazza da 5 anni e stiamo insieme da 10 anni.
Con lei nel tempo abbiamo avuto diversi problemi di carattere sessuale, ciò che ci ha portato oggi a non aver ancora avuto il nostro primo rapporto completo.
Negli anni ne abbiamo parlato parecchio, io la amo ma per me è sempre stato un grosso peso che ho accettato per via dell'amore che provo per lei.
Qualche giorno fa abbiamo deciso di prendere un cagnolino.
La decisione l'abbiamo maturata per circa 2 anni prima di affrontare una scelta così importante, io ero quello più convinto la mia ragazza meno, con il tempo ho convinto anche lei e adesso viviamo in 3.
La prima notte dopo l'arrivo del nostro amico a 4 zampe ho avuto un fortissimo attacco di panico sudore freddo, tremore, iperventilazione e zero lucidità.
Lì ha avuto inizio un mio crollo emotivo: ho passato il giorno seguente a piangere, rimpiangendo la scelta di prendere un cane, adesso mi sento "vincolato" ad un luogo e distante dai miei affetti se dovessero avere bisogno della mia presenza.
Mi sembra che la mia vita sia cambiata troppo, ancora una volta, e non in meglio.
Mi sento triste, svuotato e non riesco a concentrarmi sul lavoro.
Ogni cosa che succede mi irrita da morire, la notte ho difficoltà ad addormentarmi e la libido è scomparsa insieme alle naturali erezioni anche notturne (problema mai avuto).
Questo mi porta a preoccuparmi che non tornerò come prima.
Ho una visione nera del futuro che a tratti non riesco ad immaginarmi né con il cucciolo né con la donna che ho al mio fianco adesso.
Oggi, è venuta a mancare anche mia nonna...è un periodaccio.
Cosa potrei fare?
[#1]
Gentile Giorgio,
condoglianze per la sua perdita e grazie di averci "affidato" con il suo messaggio la sua storia.
Purtroppo, spesso, impariamo che di fronte a un problema psicologico dobbiamo cavarcela da soli, cosa che non faremmo se i nostri sintomi fossero di tipo fisico. Andiamo avanti nella vita portando un fardello che diventa sempre più pesante fino al giorno in cui non riusciamo a fare un passo in più, stupendoci di non riuscire più a procedere.
L'ansia non deve essere, però, necessariamente una condanna a vita. Il mio consiglio è di approfondire la sua storia con uno specialista in grado di offrirle gli strumenti adatti per potersi liberare dall'ansia eccessiva e vivere pienamente la vita che merita.
Cordiali saluti,
condoglianze per la sua perdita e grazie di averci "affidato" con il suo messaggio la sua storia.
Purtroppo, spesso, impariamo che di fronte a un problema psicologico dobbiamo cavarcela da soli, cosa che non faremmo se i nostri sintomi fossero di tipo fisico. Andiamo avanti nella vita portando un fardello che diventa sempre più pesante fino al giorno in cui non riusciamo a fare un passo in più, stupendoci di non riuscire più a procedere.
L'ansia non deve essere, però, necessariamente una condanna a vita. Il mio consiglio è di approfondire la sua storia con uno specialista in grado di offrirle gli strumenti adatti per potersi liberare dall'ansia eccessiva e vivere pienamente la vita che merita.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Giuseppina Di Carlo
giuseppina.dicarlo@gmail.com
giuseppinadicarlo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 992 visite dal 15/06/2021.
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