Non voglio più essere umano

Sono un narcisista covert a basso funzionamento.
Fondamentalmente uno scarto genetico, un soggetto inadattabile.
La mia sessualità, in senso ampio, è compromessa definitivamente.
Vivo in solitudine fantasie di sottomissione, di omosessualità, di transessualismo, in mezzo a una dipendenza da pornografia, senza che questo corrisponda in alcun modo a chi sono e a ciò che voglio.
Mi sento "costretto" a questo onanismo autodistruttivo, perché tutto ciò che sono non è accettato dagli altri, dall'umanità.
L'umanità mi accetta solo esponendomi all'insulto, alla presa in giro, all'umiliazione, alla tortura, all'estinzione della mia linea genetica maschile.
La storia dell'umanità non è benevola: è la storia di miliardi di vite insignificanti sacrificate sull'altare dell'umanità.
Eunuchi, sacrifici umani a Quetzalcoatl, lavoratori che muoiono senza un perché, carne da macello mandata in guerra... essere umani è una scommessa che si rischia decisamente di perdere.
Oggi non ci sono più queste realtà, almeno in Occidente, ma torneranno.
Il baccanale del sesso libero ha escluso certe persone dalla festa del sesso: chi, fra gli esclusi, vuol partecipare, deve umiliarsi.
Presto la festa della libertà escluderà i poveri, gli ignoranti come me, coloro che non hanno saputo essere liberi e prepararsi al futuro come le cicale di fronte alle formiche, coloro che non hanno raggiunto il successo culturale, scolastico e lavorativo, e devono fare lavori che odiano per salari offensivi, mentre gli artisti, gli psicologi, gli avvocati, gli intellettuali, i ricchi, dominano il mondo e fanno quello che vogliono.
Perché dovrei dare il mio contributo ad un'umanità che mi vuole schiavo, estinto, che mi vuole agnello sacrificale?
Vorrei non essere umano.
Voglio superare l'umanità, oltrepassarla, abbandonare ogni compromesso: voglio sopravvivere, voglio procreare, voglio essere potente, come singolo, come individuo, come realtà separata dall'umanità e dai suoi scopi.

Ma cosa significa tutto questo?
Cos'è che voglio, nella pratica?
Cosa devo e cosa posso fare?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
lei pone questioni che in parte sono le medesime di Nietzsche con la teoria del Superuomo (imperfetta traduzione dal tedesco, quella corretta sarebbe Oltre-uomo) e con l'ipotesi della Volontà di Potenza, ripresa nella psicoterapia da un grande psicologo, Alfred Adler.
Però non ci dice nulla di sé. Sappiamo solo che è scontento di sé stesso e ancora più della società e in generale del mondo.
Restando in ambito filosofico, in caso di dissidio col mondo il grande Cartesio suggeriva di cambiare sé, non il mondo, per la semplice ragione che su noi stessi possiamo agire, sia pur dolorosamente e a fatica; sul resto del mondo no.
Giuste, dunque, le sue domande finali. La prima è un problema filosofico che può trovare risposta in uno dei tanti corsi di Filosofia, anche online; ma può anche risolversi assieme alle altre due domande: "Cos'è che voglio, nella pratica?" e "Cosa devo e cosa posso fare?".
Entrambe troveranno soluzione in una psicoterapia... se avrà voglia di mettersi in discussione e di cambiare sé stesso, il suo aspetto, il suo lavoro, la sua visione del mondo e degli altri.
La sua ancora giovane età per ora glielo permette. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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