Problema convivenza

Buongiorno,
sono qui per un consiglio su un problema di coppia che mi preoccupa da qualche settimana.
Io e il mio ragazzo stiamo insieme da circa 10 mesi, e negli ultimi tempi abbiamo iniziato a parlare di convivenza, progetto che vorremmo realizzare entro la fine del prossimo anno comprando casa insieme.
Io ho 28 anni, e vivo da sola in un monolocale in affitto nella città dove mi sono trasferita 10 anni fa prima per studio e poi per lavoro; lui invece ha 31 anni, e vive con i suoi nel paese in cui è nato e cresciuto e dove lavora.
Tra la mia città e la sua ci sono circa 30 km di distanza.


Purtroppo abbiamo forti divergenze sul luogo dove comprare casa: io vorrei rimanere nella mia città, o comunque nelle immediate vicinanze, lui invece è restio dal volersi spostare dal suo paese, dice che per lui vivere in città sarebbe insopportabile (l'ha definito un "suicidio") e che non si sente disposto a percorrere 60 km al giorno per andare e tornare dal lavoro.
Io dal lato mio ho un forte legame col luogo in cui vivo, la vita di città mi piace e mi stimola, e qui troverei terreno fertile per avviare una mia attività lavorativa che ho in cantiere da qualche tempo.
Inoltre non avendo un auto, per me andare a vivere in un'altra provincia vorrebbe dire passare due ore al giorno su un autobus o un treno e della giornata mi resterebbe ben poco.


E' l'unico motivo per cui ultimamente litighiamo, ci amiamo ma non riusciamo a trovar un punto d'incontro.
Dopo 10 anni di affitto ed essendomi stabilizzata a livello lavorativo, io comprerei casa anche da sola e comunque non voglio aspettare più di un anno, un anno e mezzo per realizzare questo progetto, tant'è che ho già iniziato a vedere qualche casa in vendita.
Lui però non è d'accordo, ha paura che se prendessi casa da sola questo potrebbe farci allontanare.


Purtroppo io per ora non mi sento disposta a mettere da parte le mie esigenze ed aspettative per andare incontro ai suoi bisogni, forse anche perchè le sue mi sembrano motivazioni "stupide": la distanza casa/lavoro sarebbe più tollerabile per lui che per me avendo lui un auto, e la sua paura e difficoltà ad allontanarsi dai suoi genitori e dagli amici di sempre mi fa sentire messa in secondo piano e mi porta a guardarlo con occhi diversi, mi fa vedere il mio ragazzo come un uomo che ha paura del cambiamento, o come una persona pigra che non vuole rinunciare alle comodità che ha adesso, e questo me lo fa amare un po' meno.


Non so davvero come gestire la cosa, anche quando siamo insieme e passiamo dei bei momenti, mi vengono in mente le nostre discussioni e mi sento angosciata.
A volte penso di essere egoista, ma il pensiero di rinunciare a quello che mi piace e che desidero per me stessa, alla vita che mi sono costruita con tanti sacrifici in questi 10 anni, mi mette davvero angoscia.


Spero che possiate aiutarmi a fare chiarezza in questo momento di crisi, intanto vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Purtroppo io per ora non mi sento disposta a mettere da parte le mie esigenze ed aspettative per andare incontro ai suoi bisogni, forse anche perchè le sue mi sembrano motivazioni "stupide": la distanza casa/lavoro sarebbe più tollerabile per lui che per me avendo lui un auto, e la sua paura e difficoltà ad allontanarsi dai suoi genitori e dagli amici di sempre mi fa sentire messa in secondo piano e mi porta a guardarlo con occhi diversi, mi fa vedere il mio ragazzo come un uomo che ha paura del cambiamento, o come una persona pigra che non vuole rinunciare alle comodità che ha adesso, e questo me lo fa amare un po' meno.
>>>

Bene, ma tenga presente che la posizione di lui potrebbe essere identica e speculare alla sua.

In questo caso mi pare non si possa per nessuno dei due di motivazioni stupide, semmai di motivazioni non coincidenti. Lei è attaccata al luogo in cui abita così come lui potrebbe essere attaccato al suo, oppure avverso a quello in cui abita lei.

Non vorrei sembrare banale, ma potreste discutere della cosa in questo modo:

1) Riconoscendo all'altro la legittimità della propria posizione. Perché finché si ragiona in termini di "motivazioni stupide" è abbastanza ovvio che non potrete fare passi avanti: perché mai dovrei piegarmi alla tua motivazione, se è così stupida?

2) Valutando la possibilità di un luogo a una distanza intermedia, in modo che lei non sia troppo lontana dalla città e lui dal luogo in cui abita adesso. Quanto ai trasporti, alcune zone sono meglio servite dai trasporti pubblici, quindi potreste cercare in tali zone.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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