Disturbo d'ansia o danni permanenti?
Buonasera, dopo un bel po' di anni che consulto il forum, con la speranza di trovare risposte tramite le domande di altri utenti, ho deciso finalmente di provare a farlo in prima persona.
Sono una ragazza di 25 anni, di base sempre stata una persona tranquilla ed introspettiva, probabilmente con una tendenza genetica all'ansia.
Negli ultimi 4 però la mia vita ha avuto un drastico peggioramento, non c'è giorno in cui io non rimugini nel passato, con il conseguente terrore di essermi in qualche modo rovinata la salute, e la consapevolezza di non poter tornare indietro mi logora.
Mi vergogno molto a dirlo, ma è da anni che mi porto dietro questo enorme pensiero, e non trovo il coraggio di parlarne con nessuno.
All'età di 17 anni circa, durante una serata con amici provai una "canna".
Tesa in partenza, feci circa 4 tiri, inoltre ero già brilla.
Nell'arco di 5 minuti sentii il cuore pulsare forte nel petto fino a salire in gola con una certa aggressività mai provata prima, la bocca era molto asciutta, in viso ero molto pallida con labbra tendenti al viola, e con il passare dei minuti iniziai anche ad avvertire pesanti scosse.
Non so come, ma riuscii a camminare fino a casa accompagnata, e una volta sdraiata queste scosse continuarono, feci fatica ad addormentarmi, ma poi colassai.
I giorni successivi c'era ancora qualcosa che non andava, sentivo agitazione, come se le scosse ci fossero ancora ma in maniera molto più lieve, uno stato generale di irrequietezza era rimasto.
Non pensai piu a questo sgradevole episodio, feci una vita normale per almeno altri 3 anni, senza nessun sintomo di alcun tipo simile a quelli avuti quella sera.
Con l'inizio dell'università, e ad aggiungersi anche una relazione molto brutta e traumatica a livello psicologico di 2 anni, iniziai a soffrire di extrasistole che si presentavano in maniera piuttosto violenta, facendomi mancare il respiro per un attimo con conseguente giramento di testa, e forte spavento da farmi sobbalzare.
Nello stesso periodo, in un centro commerciale iniziai ad avvertire un senso di confusione e sbandamento, e battito accelerato, arrivata a casa la situazione non migliorò ma si aggiunsero forti vampate, e così andai al pronto soccorso dove tra una cosa e l'altra iniziai ad avere delle vere e proprie scosse, che durarono molto, oserei dire anche un paio d'ore.
Avvertivo molto freddo, continuo senso di paura e fortissima agitazione di cui non riuscivo a liberarmi, e il costante pensiero di morire.
Dopo lastra al torace, esami del sangue, elettrocardiogramma, il medico mi disse che il mio fosse stato un grande attacco di panico durato ore.
Combatto con pensieri negativi di ogni tipo, soprattutto sulla mia salute, e non riesco a darmi pace domandandomi se io possa essermi provocata danni permanenti al cervello, o al cuore.
Ho anche eseguito una risonanza magnetica all'encefalo dove tutto risultava nella norma, esami cuore nella norma.
Penso di avere toccato il fondo
Grazie di cuore per l'aiuto
(ps. assumo Eutirox)
Sono una ragazza di 25 anni, di base sempre stata una persona tranquilla ed introspettiva, probabilmente con una tendenza genetica all'ansia.
Negli ultimi 4 però la mia vita ha avuto un drastico peggioramento, non c'è giorno in cui io non rimugini nel passato, con il conseguente terrore di essermi in qualche modo rovinata la salute, e la consapevolezza di non poter tornare indietro mi logora.
Mi vergogno molto a dirlo, ma è da anni che mi porto dietro questo enorme pensiero, e non trovo il coraggio di parlarne con nessuno.
All'età di 17 anni circa, durante una serata con amici provai una "canna".
Tesa in partenza, feci circa 4 tiri, inoltre ero già brilla.
Nell'arco di 5 minuti sentii il cuore pulsare forte nel petto fino a salire in gola con una certa aggressività mai provata prima, la bocca era molto asciutta, in viso ero molto pallida con labbra tendenti al viola, e con il passare dei minuti iniziai anche ad avvertire pesanti scosse.
Non so come, ma riuscii a camminare fino a casa accompagnata, e una volta sdraiata queste scosse continuarono, feci fatica ad addormentarmi, ma poi colassai.
I giorni successivi c'era ancora qualcosa che non andava, sentivo agitazione, come se le scosse ci fossero ancora ma in maniera molto più lieve, uno stato generale di irrequietezza era rimasto.
Non pensai piu a questo sgradevole episodio, feci una vita normale per almeno altri 3 anni, senza nessun sintomo di alcun tipo simile a quelli avuti quella sera.
Con l'inizio dell'università, e ad aggiungersi anche una relazione molto brutta e traumatica a livello psicologico di 2 anni, iniziai a soffrire di extrasistole che si presentavano in maniera piuttosto violenta, facendomi mancare il respiro per un attimo con conseguente giramento di testa, e forte spavento da farmi sobbalzare.
Nello stesso periodo, in un centro commerciale iniziai ad avvertire un senso di confusione e sbandamento, e battito accelerato, arrivata a casa la situazione non migliorò ma si aggiunsero forti vampate, e così andai al pronto soccorso dove tra una cosa e l'altra iniziai ad avere delle vere e proprie scosse, che durarono molto, oserei dire anche un paio d'ore.
Avvertivo molto freddo, continuo senso di paura e fortissima agitazione di cui non riuscivo a liberarmi, e il costante pensiero di morire.
Dopo lastra al torace, esami del sangue, elettrocardiogramma, il medico mi disse che il mio fosse stato un grande attacco di panico durato ore.
Combatto con pensieri negativi di ogni tipo, soprattutto sulla mia salute, e non riesco a darmi pace domandandomi se io possa essermi provocata danni permanenti al cervello, o al cuore.
Ho anche eseguito una risonanza magnetica all'encefalo dove tutto risultava nella norma, esami cuore nella norma.
Penso di avere toccato il fondo
Grazie di cuore per l'aiuto
(ps. assumo Eutirox)
[#1]
"(ps. assumo Eutirox) "
Gentile Utente,
parto dal fondo del suo post, domandandole se ha parlato della sua sintomatologia al medico che le ha prescritto tale farmaco .
Ferma restando una sua eventuale "predisposizione" all'ansia, che potrebbe farle male interpretare alcune normali manifestazioni somatiche scatenando un attacco di panico, ritengo sarebbe utile valutare prima i possibili effetti collaterali del medicinale assunto.
In un secondo tempo, sarebbe indicata una consulenza psicologica per definire più chiaramente la questione anche da questo punto di vista e considerare l'opportunità o meno di un percorso psicoterapeutico.
Allego un paio di letture sul tema:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordialità.
Gentile Utente,
parto dal fondo del suo post, domandandole se ha parlato della sua sintomatologia al medico che le ha prescritto tale farmaco .
Ferma restando una sua eventuale "predisposizione" all'ansia, che potrebbe farle male interpretare alcune normali manifestazioni somatiche scatenando un attacco di panico, ritengo sarebbe utile valutare prima i possibili effetti collaterali del medicinale assunto.
In un secondo tempo, sarebbe indicata una consulenza psicologica per definire più chiaramente la questione anche da questo punto di vista e considerare l'opportunità o meno di un percorso psicoterapeutico.
Allego un paio di letture sul tema:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Salve dottoressa,
La ringrazio per la celere riposta.
All'inizio della mia terapia con Eutirox, assumevo la dose da 100 mg, e avvertendo una tachicardia pressoché continua, solamente dopo un paio d'anni durante una visita dall'endocrinologo accennai di questo problema, data la giovane età del tempo non avrei pensato che le due cose fossero correlate. La dose è stata abbassata a 75 gm, e successivamente a 50 mg, dose che assumo attualmente da circa un anno e mezzo e con la quale mi trovo meglio.
Una cosa che avverto il 90% del tempo, è la sensazione di non poter "espandere" completamente il torace, il mio diaframma e costantemente contratto, soprattutto da seduta la sensazione è quella di avere un nodo stretto a livello di muscolatura e di dimenticarmi di respirare, per farlo mi devo sforzare con profondi respiri. Questa sensazione scompare quando cammino, mentre da seduta è come se non avessi abbastanza aria, sia durante la fase di inspirazione sia quando devo "buttare" fuori l'aria, sembra non essercene abbastanza in entrambi i casi. Spero che spiegato così abbia un senso, è come se tenessi i muscoli addominali contratti tutto il giorno, e per respirare normalmente mi devo sforzare, quando cammino la cosa è molto meno avvertita.
Come ultima cosa, volevo chiederle se le scosse così forti provate in passato possono essere frutto di un forte attacco di panico. Al tempo prendevo anche la pillola, e più volte ho pensato che la causa fosse anche quella, assunta in concomitanza con l'Eutirox. Per capire se soffro di effetti collaterali ci sono degli esami più specifici che mi suggerisce?
La ringrazio tanto
Cordiali saluti
La ringrazio per la celere riposta.
All'inizio della mia terapia con Eutirox, assumevo la dose da 100 mg, e avvertendo una tachicardia pressoché continua, solamente dopo un paio d'anni durante una visita dall'endocrinologo accennai di questo problema, data la giovane età del tempo non avrei pensato che le due cose fossero correlate. La dose è stata abbassata a 75 gm, e successivamente a 50 mg, dose che assumo attualmente da circa un anno e mezzo e con la quale mi trovo meglio.
Una cosa che avverto il 90% del tempo, è la sensazione di non poter "espandere" completamente il torace, il mio diaframma e costantemente contratto, soprattutto da seduta la sensazione è quella di avere un nodo stretto a livello di muscolatura e di dimenticarmi di respirare, per farlo mi devo sforzare con profondi respiri. Questa sensazione scompare quando cammino, mentre da seduta è come se non avessi abbastanza aria, sia durante la fase di inspirazione sia quando devo "buttare" fuori l'aria, sembra non essercene abbastanza in entrambi i casi. Spero che spiegato così abbia un senso, è come se tenessi i muscoli addominali contratti tutto il giorno, e per respirare normalmente mi devo sforzare, quando cammino la cosa è molto meno avvertita.
Come ultima cosa, volevo chiederle se le scosse così forti provate in passato possono essere frutto di un forte attacco di panico. Al tempo prendevo anche la pillola, e più volte ho pensato che la causa fosse anche quella, assunta in concomitanza con l'Eutirox. Per capire se soffro di effetti collaterali ci sono degli esami più specifici che mi suggerisce?
La ringrazio tanto
Cordiali saluti
[#3]
Non essendo io un medico, le consiglio di parlarne almeno con il suo medico di base, che valuterà se sia il caso o meno di approfondire con esami specifici, o di affrontare l'argomento quando ritornerà dall'endocrinologo.
Per quanto riguarda le manifestazioni fisiche dell'ansia, come avrà potuto leggere nel primo articolo che le ho suggerito nel mio precedente post, sono molteplici. Difficile dire così "a naso" se nel suo caso le scosse provate in passato possano essere state con certezza conseguenza dell'ansia.
Relativamente, invece alla respirazione difficoltosa e alla sensazione di non riuscire a respirare a pieni polmoni, le strade possono essere due, non necessariamente alternative l'una all'altra:
- rivolgersi ad un fisioterapista della sua zona, che le insegni a "sbloccare" e massaggiare correttamente il diaframma;
- effettuare una serie di sedute con uno/una psicoterapeuta formato specificamente in Mindfulness per (re-)imaprare a respirare nel modo giusto e attenuare l'ansia che accompagna le sue giornate.
Saluti.
Per quanto riguarda le manifestazioni fisiche dell'ansia, come avrà potuto leggere nel primo articolo che le ho suggerito nel mio precedente post, sono molteplici. Difficile dire così "a naso" se nel suo caso le scosse provate in passato possano essere state con certezza conseguenza dell'ansia.
Relativamente, invece alla respirazione difficoltosa e alla sensazione di non riuscire a respirare a pieni polmoni, le strade possono essere due, non necessariamente alternative l'una all'altra:
- rivolgersi ad un fisioterapista della sua zona, che le insegni a "sbloccare" e massaggiare correttamente il diaframma;
- effettuare una serie di sedute con uno/una psicoterapeuta formato specificamente in Mindfulness per (re-)imaprare a respirare nel modo giusto e attenuare l'ansia che accompagna le sue giornate.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 11/06/2021.
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