Relazione finita o recuperabile?

Mi trovo qui per chiedere un consiglio e magari un aiuto per iniziare a vedere da un altra prospettiva.


Ho 36 anni e da 5 anni ho una relazione con una ragazza di 34.
Il nostro è stato un amore a prima vista... entrambi uscivamo da dalle relazioni sbagliate e tossiche e in qualche modo ci siamo trovati reciprocamente.

I nostri caratteri sebbene siano pressoché opposti (lei molto fumantina e io più pacato) non ci hanno mai posto ostacoli, anzi... l'abbiamo quasi sempre vissuto come se ci completassimo l'un l'altro.


Era tutto normale fino ai primi mesi dello scorso anno, quando ho iniziato ad avvertire dei cambiamenti sempre più marcati in lei... ma proprio perchè erano delle mere sensazioni non ho voluto più di tanto affrontare l'argomento per non sembrare paranoico.

A causa della pandemia sono ho dovuto rimanere a casa in cassa integrazione e questa situazione ha fatto crescere in me una forte preoccupazione per riuscire a mantenere la mia famiglia in quanto le spese maggiori dipendevano da me.
Lei è sempre stata solita preoccuparsi quando mi vedeva giù, ma in questa occasione sembrava non importarle più di tanto.

Anche le dimostrazioni di affetto sono notevolmente diminuite e quelle poche "rimaste" sembravano fatte più per obbligo nei miei confronti...
In più di un'occasione ho cercato di sollevare la questione chiedendole se c'erano problemi tra di noi, ma mi rispondeva di non preoccuparmi e di rimanere tranquillo...

Qualche settimana fa ero a casa da solo con mia figlia e per passare un po' il tempo stavamo guardando qualche video sul tablet della mamma.

Dopo essermi distratto un attimo, mi accorgo che mia figlia è entrata in un app di messaggistica e li scopro che le mie sensazioni erano reali.

Scrivendosi con un ragazzo, la mia compagna confidava che con me le cose non andavano affatto bene e che non sapeva come sarebbero andate le cose tra di noi.

Al ritorno della mia ragazza l'ho affrontata dicendole che avevo scoperto la chat e così lei ha confermato quanto aveva scritto... che non era più niente come prima... che secondo lei ero cambiato e che non mi aveva detto niente perché non voleva darmi un dispiacere...
Le ho chiesto se voleva lasciarmi, ma non ha voluto darmi una risposta.

Il giorno dopo però mi scrive che le dispiace tanto per la nostra situazione... che lei non avrebbe mai voluto questo, per noi ma soprattutto per nostra figlia.
Non sa cosa fare perché al pensiero di separarci comunque le prende male... che le dispiace buttare via questi anni così.

Mi dice che possiamo provare a resistere come sta già facendo da mesi e mesi e che non dobbiamo per forza lasciarci subito.
Visto che adesso so che le cose tra noi non vanno bene magari si può migliorare...
Conclude dicendomi che comunque mi vuole veramente bene e tutta questa situazione le fa tanto male.


Io personalmente non so cosa pensare...
Sento di essere entrato in una sorta di rassegnazione, quasi a volermi preparare all'inevitabile.

Sto resistendo principalmente per mia figlia...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

entrambi state male, entrambi stringete i denti,
come uno che soffra appunto di mal di denti e voglia resistere a tutti i costi.
Perchè non andare dal dentista invece?

Lei scrive qui in area Psicologia, e dunque *sa* che gli Psicologi si occupano anche delle crisi di coppia.
Quando - come nel caso Vostro - è la relazione ad essere malata, occorre curarla. Il curante è appunto il/la Psicologo/a Psicoterapeuta specializzato in terapia della famiglia o di coppia.
Ne avete giù parlato tra Voi? Se sì, con quale esito?

"..Sto resistendo principalmente per mia figlia..."
Perchè resistere al mal di denti quando esiste la cura?
Nemmeno alla figlia fa bene vivere e crescere in una coppia come Voi Vi descrivete.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/