Relazione tossica
Salve,
Scrivo nella speranza che possiate aiutarmi a capire come comportarmi.
Ormai quasi due mesi fa, durante un rapporto con il mio ormai ex fidanzato, si è sfilato il preservativo.
Pronto soccorso, pillola del giorno dopo presa entro 3 ore circa.
Sono stata molto male per l’accaduto, e lui mi è stato poco accanto, o non come avrei voluto.
Ero molto tesa e avevo paura che qualcosa potesse non essere andato bene.
Fatto le analisi del sangue a 12 gg dal rapporto, negative, mi è arrivato il ciclo, puntuale anche se un po’ più scarso, ho fatto il test di gravidanza il giorno dopo, negativo.
Sono stata dalla ginecologa che ha visto una ciste ovarica (probabilmente l’ovulazione bloccata) e mi ha detto di poter stare tranquilla dati i referti dell’analisi del sangue e il ciclo.
Lui era molto infastidito dalla mia apprensione, lo irritava il fatto che avessi fatto un test di gravidanza a detta sua inutile.
Quando siamo stati al pronto soccorso lui si è offeso perché gli avevo risposto un po’ male e ha vomitato, facendomi pesare un’uscita un po’ infelice (ma niente di grave) e in un momento in cui ero preoccupatissima.
Ho fatto altri due test, a 21 e 25 gg dal rapporto, negativi.
Ancora non me ne capacito, e non so perché.
Ho fatto un’ecografia transvaginale, utero vuoto.
Mi è tornato il ciclo (ho anche iniziato a prendere la pillola anti concezionale).
L’ho lasciato perché mi sentivo controllata, i nostri rapporti sessuali erano un’imposizione (sempre protetti) ma dopo l’accaduto io avevo paura e lui mi ha costretta a farlo.
Oggi, a quasi due mesi ho ancora gli incubi tutte le notti, sono stata in depressione tutto il mese scorso, con pensieri spesso suicidi perché non potevo credere al fatto di non essere rimasta incinta.
Preoccupata, sono andata da una psicologa, che sta cercando di farmi fare un lavoro su me stessa, ma sembra che non si sia molto focalizzata sul questo aspetto (la mia ultima relazione).
Mi chiedo se sia una questione di tempo, o se ci siano degli accorgimenti che posso prendere ogni volta che mi tornano in mente questi flash.
Grazie
Scrivo nella speranza che possiate aiutarmi a capire come comportarmi.
Ormai quasi due mesi fa, durante un rapporto con il mio ormai ex fidanzato, si è sfilato il preservativo.
Pronto soccorso, pillola del giorno dopo presa entro 3 ore circa.
Sono stata molto male per l’accaduto, e lui mi è stato poco accanto, o non come avrei voluto.
Ero molto tesa e avevo paura che qualcosa potesse non essere andato bene.
Fatto le analisi del sangue a 12 gg dal rapporto, negative, mi è arrivato il ciclo, puntuale anche se un po’ più scarso, ho fatto il test di gravidanza il giorno dopo, negativo.
Sono stata dalla ginecologa che ha visto una ciste ovarica (probabilmente l’ovulazione bloccata) e mi ha detto di poter stare tranquilla dati i referti dell’analisi del sangue e il ciclo.
Lui era molto infastidito dalla mia apprensione, lo irritava il fatto che avessi fatto un test di gravidanza a detta sua inutile.
Quando siamo stati al pronto soccorso lui si è offeso perché gli avevo risposto un po’ male e ha vomitato, facendomi pesare un’uscita un po’ infelice (ma niente di grave) e in un momento in cui ero preoccupatissima.
Ho fatto altri due test, a 21 e 25 gg dal rapporto, negativi.
Ancora non me ne capacito, e non so perché.
Ho fatto un’ecografia transvaginale, utero vuoto.
Mi è tornato il ciclo (ho anche iniziato a prendere la pillola anti concezionale).
L’ho lasciato perché mi sentivo controllata, i nostri rapporti sessuali erano un’imposizione (sempre protetti) ma dopo l’accaduto io avevo paura e lui mi ha costretta a farlo.
Oggi, a quasi due mesi ho ancora gli incubi tutte le notti, sono stata in depressione tutto il mese scorso, con pensieri spesso suicidi perché non potevo credere al fatto di non essere rimasta incinta.
Preoccupata, sono andata da una psicologa, che sta cercando di farmi fare un lavoro su me stessa, ma sembra che non si sia molto focalizzata sul questo aspetto (la mia ultima relazione).
Mi chiedo se sia una questione di tempo, o se ci siano degli accorgimenti che posso prendere ogni volta che mi tornano in mente questi flash.
Grazie
[#1]
Gentilissima
La prima cosa da chiedersi nei suoi panni é quanto la sua relazione con il ragazzo fosse stata soddisfacente sia da un punto di vista affettivo che da un punto di vista sessuale. La seconda da sapere é che quando si è in età fertile il rischio di rimanere incinta c’è sempre; non esiste mai una sicurezza al 100%, ma in certe situazioni è davvero minima, inoltre, come nel suo caso, una volta appurato che la paura è infondata, occorre ritrovare la serenità. Assunto apparentemente molto banale ma, come lei ci insegna, non sempre è possibile. La terza è che la paura nasconde sempre altro e non va demonizzata perché é la porta per entrare in questo altro. La quarta è che la paura somatizzata insieme a alimentazione, lavoro, cambi di stagione può far ritardare il ciclo.
La quinta cosa da sapere é che i pensieri stressanti nella testa sono spesso il risultato di una sorta di auto-punizione che una persona si infligge producendo in testa il giudizio tossico di essere stata una stupida.
Avere accanto qualcuno, in queste situazioni, che sdrammatizza nel giusto modo, che permette di parlarne e che condivide le preoccupazioni aiutando a cercare le soluzioni possibili è la prima medicina. E qui mi ricollego anche al rapporto con il suo ragazzo. La seconda è quella di farsi aiutare da un/una collega perché ci sono tante cose da affrontare che emergono e che necessitano di un approfondito lavoro. Questo lei dice che già lo sta facendo e va benissimo.
Prosegua con fiducia e valuti se questo tipo di terapia o la collega rispondono alle sue esigenze attuali e, qualora ritenesse di dover modificare qualcosa ne parli con la psicoterapeuta e valuti un cambiamento.
Vedrà che potrà trovare le risposte a tutto.
Cordiali saluti
La prima cosa da chiedersi nei suoi panni é quanto la sua relazione con il ragazzo fosse stata soddisfacente sia da un punto di vista affettivo che da un punto di vista sessuale. La seconda da sapere é che quando si è in età fertile il rischio di rimanere incinta c’è sempre; non esiste mai una sicurezza al 100%, ma in certe situazioni è davvero minima, inoltre, come nel suo caso, una volta appurato che la paura è infondata, occorre ritrovare la serenità. Assunto apparentemente molto banale ma, come lei ci insegna, non sempre è possibile. La terza è che la paura nasconde sempre altro e non va demonizzata perché é la porta per entrare in questo altro. La quarta è che la paura somatizzata insieme a alimentazione, lavoro, cambi di stagione può far ritardare il ciclo.
La quinta cosa da sapere é che i pensieri stressanti nella testa sono spesso il risultato di una sorta di auto-punizione che una persona si infligge producendo in testa il giudizio tossico di essere stata una stupida.
Avere accanto qualcuno, in queste situazioni, che sdrammatizza nel giusto modo, che permette di parlarne e che condivide le preoccupazioni aiutando a cercare le soluzioni possibili è la prima medicina. E qui mi ricollego anche al rapporto con il suo ragazzo. La seconda è quella di farsi aiutare da un/una collega perché ci sono tante cose da affrontare che emergono e che necessitano di un approfondito lavoro. Questo lei dice che già lo sta facendo e va benissimo.
Prosegua con fiducia e valuti se questo tipo di terapia o la collega rispondono alle sue esigenze attuali e, qualora ritenesse di dover modificare qualcosa ne parli con la psicoterapeuta e valuti un cambiamento.
Vedrà che potrà trovare le risposte a tutto.
Cordiali saluti
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 07/06/2021.
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