Pensieri strani

Salve dottori,

sono un ragazzo di 19 anni, da qualche mese ho un problema che mi sta portando a vivere situazioni di ansia/disagio molto strane.

Il problema è che continuo a pormi domande a cui non potrò mai darmi una risposta e il ciò mi provoca una sensazione di fastidio e inquietudine; le mie domande riguardano tutte il cervello umano.

Per esempio l’idea che ad ogni singola parola noi attribuiamo un significato diverso e preciso mi mette ansia... questo perché non riesco a comprendere il meccanismo attraverso cui il nostro cervello compie questa operazione di "identificazione di significato delle parole" e perché l’uomo considera come scontata questa operazione così complessa.

Un’altra cosa che mi mette inquietudine è il "non capire" come immagazziniamo ricordi nella nostra mente e come li utilizziamo... faccio un esempio "sciocco": una persona mi chiede "che cosa significa essere depresso? "
e io gli rispondo (spiegandogli che cosa provoca la depressione).

Ora quello che mi mette ansia è che io non ho svolto alcuna azione per reperire nella mia mente questo ricordo, (contenente questa informazione sulla depressione) ma l’ho detto in automatico, senza pensarci.

Inoltre come fa il mio cervello ad avere questo ricordo sulla depressione?
Dove è contenuto questo singolo ricordo?
(so che è contenuto dai neuroni, ma come è possibile tutto questo?)

Mi sono anche reso conto durante i miei ragionamenti "inutili" che le parole non hanno alcun significato oggettivo: siamo noi umani che abbiamo attribuito al termine depressione questo significato... ma in realtà questa parola non significa niente, è semplicemente un "essere" ma non è un qualcosa.

Quindi il fatto che viene considerata come una cosa "scontata" che l’uomo riesca a dare ad ogni parola (che sono tantissime) un significato preciso mi agita... il non capire come avviene questo processo mi infastidisce ancora di più.

Un'altra cosa che non capisco è come riusciamo a comunicare: pensieri, idee, opinioni, regole.

Una persona ad esempio mi chiede "che cosa ne pensi dei social? Sei pro o contro? "
ed io subito esprimo il mio pensiero... senza pensarci, ma dicendolo subito; inoltre anche il pensare a come l’uomo costruisce frasi nel "parlato" mi provoca inquietudine... il pronunciare parole in un ordine sempre preciso e chiaro, senza pensare realmente a ciò che si sta dicendo, ma dicendolo e basta... non comprendo come sia possibile.


Io mi sono fatto una mia idea a riguardo di ciò: credo che la vera cosa a portarmi agitazione in tutto questo sia il non avere un effettivo controllo su queste azioni e non capire come esse siano possibili; inoltre il fatto di dovermi affidare a degli "automatismi" credo che a livello inconscio mi infastidisca, perché ciò implica una mancanza di controllo su queste azioni e quindi una successiva ansia/agitazione.

(Ho finito i caratteri disponibili, appena il consulto verrà approvato continuerò a spiegare il mio problema.)
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

per ognuno dei problemi che Lei pone migliaia di studiosi hanno approfondito ed attuamente studiano tutto quanto. Tantissimi volumi sono stati scritti e riempiono le biblioteche di Linguistica, di Psicologia ed altrettante branche della scienza.
Il senso comune porta ad usare parole, frasi, concetti, ricordi,
senza pensare a nulla di tutto ciò, e non è grave:
si può utilizzare l'automobile ed essere pure guidatori corretti senza saperne un granchè (o nulla) del motore ecc.

Se tutti questi pensieri Le "portano agitazione" perchè non sono sotto il Suo controllo:
. o può delegare ad altri il controllo (agli studiosi, al meccanico, ecc.),
. oppure se i pensieri si fanno ossessivi, può pensare a curare qualla che Lei definisce "l'agitazione".

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta dott.ssa Brunialti, qui di seguito scrivo comunque il continuo del mio messaggio iniziale:

Il tutto è iniziato un giorno in cui mi sono detto caspita ma il cervello umano è veramente complesso e da li sono nate tutte le domande Voi dottori avete dei metodi o delle tecniche per rimuovere questi pensieri o almeno qualche consiglio per ridurne gli effetti negativi che mi provocano?

Infine vi vorrei porre una domanda: ma che pensieri sono questi secondo voi? Perché io ci penso e il resto del mondo no? (O almeno le persone "non studiose" in questo ambito non ci pensano) Sono pensieri intrusivi, ossessivi o sono un primo segno di follia?o per voi sono altro?

Come ultima cosa ci tengo a specificare che questi pensieri non provocano una vera paura o ansia; ma il fatto che siano presenti nella mia mente e che mi continuino a ronzare in testa mi infastidisce, vorrei smettere di pensarci. (quando ho scritto nelle righe di sopra che mi provocano ansia è perché non trovo una parola che esprima chiaramente le sensazioni che mi provocano, quindi ho usato i termini che ho ritenuto più simili a quello che volessi intendere.)
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Utente
Utente
Gentile prof.ssa Brunialti,
io potrei anche delegare il controllo di ciò agli studiosi in materia, che sicuramente ne sanno più di me... ma rimane un problema, faccio un esempio:
Domanda: "come fa il nostro cervello ad avere ricordi e come fa a creare dei collegamenti con essi?"
Risposta: "i neuroni contengono i ricordi e i collegamenti avvengono grazie alle sinapsi."
La risposta che ho dato è molto "approssimativa", ma in realtà è l'uomo che ha deciso che i neuroni si chiamano neuroni, che le sinapsi si chiamano sinapsi... e lo stesso ragionamento vale per le funzioni che svolgono, è l'uomo che ha deciso che fanno ciò.
Quindi tutte le risposte date sui libri non sono verità "assolute" ma sono le verità che si è costruito l'uomo, con il linguaggio.
Vorrei chiederle un'altra cosa, che non ha un legame diretto con quanto detto fino ad ora: mi sono reso conto che ogni volta in cui penso di chiedere aiuto per risolvere i miei problemi è come se essi sparissero, anche adesso mi sembra di non avere realmente questo problema che ho descritto di sopra.
Io comunque so di averlo un problema, infatti è da molto che stavo pensando di scrivere sul sito, (per fare un primo passo almeno) ma non l'ho mai fatto... le spiego cosa accade nella mia mente, attraverso passaggi numerati:
1)il mio problema mi fa stare male e ci soffro.
2)prendo in considerazione l'idea di andare da uno psicologo, o almeno chiedere un consulto online.
3)nel momento in cui prendo realmente in considerazione una di queste ipotesi e smetto di pensarci in maniera astratta e ipotetica ma le analizzo come opzioni possibili e reali nella mia mente accade qualcosa di strano.
4)ho la sensazione di non avere più il problema in questione, o almeno sento che mi provoca un dolore molto lieve e che quindi posso gestirlo tranquillamente in autonomia.
5)decido di non andare da nessuno psicologo e di non chiedere nessun consulto online.
6)dopo poco tempo che ho mollato l'idea di chiedere aiuto il pensiero torna a farmi soffrire e stare male... poi dopo un periodo di "stallo" si riparte dalla fase 1.
Secondo lei da cosa può essere causato ciò?
Ovviamente è gradita la risposta anche di altri dottori, nel caso avessero informazioni/consigli da darmi.
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Utente
Utente
A inizio messaggio volevo scrivere
"dott. Brunialti" e non "prof.ssa Brunialti".
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

di persona non sarà affatto difficile porre una diagnosi alle problematiche che Lei descrive con lucidità e a noi Psy ben note (la diagnosi online non è possibile).
Il secondo passo è curarle, dato che da sole - come ha sperimentato - difficlmente se ne vanno definitivamente.

Può rivolgersi sia allo Psicologo Psicoterapeuta privatamente oppure attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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Utente
Utente
Che cosa intende quando dice: "di persona non sarà affatto difficile porre una diagnosi alle problematiche che lei descrive con lucidità e a noi Psy ben note" ?
Io leggendo su internet e cercando di informarmi non ho letto di nessun caso con i miei pensieri.
Inoltre le vorrei chiedere: secondo lei la questione delle "fasi" numerate che ho scritto nel messaggio di sopra... da cosa potrebbe dipendere?
Poi le vorrei domandare, visto che ha scritto nel messaggio di sopra che le mie problematiche sono "ben note", mi potrebbe dire a che cosa le andrebbe a collegare?
Ovviamente una sua eventuale risposta in merito non la considero una diagnosi, ma un parere di un esperto; sempre con i limiti del consulto online.
La ringrazio per il tempo che mi sta dedicando dott. Brunialti.
Infine mi scuso per gli errori di punteggiatura (evidenti) nel primo messaggio di risposta al suo consulto.
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Utente
Utente
Ho pubblicato il consulto nella sezione di "psicologia" perché mi è sembrata la sezione più appropriata... tenendo conto del mio problema.
Ma ovviamente eventuali osservazioni/risposte al mio consulto anche da psichiatri o da medici che se ne intendono in materia sono gradite.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

questo non è un forum dove "chi passa" interviene.
Ha inviato un consulto, ha ricevuto riscontro specialistico entro i limiti della richiesta online.
Il resto avverrà di persona, se e quando Lei si annoiasse dei pensieri ingombranti che ci descrive

Sauti cordiali.
Dott. Brunialti