Ho 25 anni e tutti mi fanno sentire un fallito
Ormai vivo una situazione di forte malessere e disagio che va avanti da 2 anni ormai
Data la mia età vorrei aver raggiunto certi obbiettivi e traguardi però tutte le persone attorno a me, l'ambiente che frequento mi fanno sentire un fallito, non mi rispettano, non riconoscono le mie qualità; l'ambiente di cui parlo è l'università
Finite le superiori ero entrato in una prestigiosa università, per motivi vari dovetti interrompere al primo anno, lavorai qualche anno, due anni fa decisi di iscrivermi allo stesso corso però nell'università della mia città e per questioni burocratiche dovetti ripartire dal 1 anno
Il problema viene dai rapporti con i docenti e i compagni, i primi si comportano come se fossi un ragazzino ignorante che non sa nulla e fossi appena uscito da scuola, quando ho avuto esperienze di lavoro nel settore, attualmente sono responsabile di un progetto a livello nazionale con il ministero con un contratto pluriennale e sono anche titolare con il mio fidanzato di un'impresa, un minimo di competenze forse le ho, mi sono ritrovato docenti o assistenti coetanei trattarmi come un incapace che sbaglia tutto solo perché magari la cosa non rientrava nei loro gusti, la trovo una grande mancanza di rispetto, puoi farla con un ragazzino che non ha esperienza, ma farlo con me significa rinnegare le mie competenze e il mio lavoro, io nel lavoro non mi permetterei mai di trattare cosi un collega, e le qualità per essere qualificato come loro collega le ho, non pretendo di fare tutto giusto o non essere giudicato anzi ma c'è modo e modo.
Il secondo problema sono i compagni, è un corso che prevede esclusivamente lavori di gruppo, e fin qui va bene con persone adulte nel lavoro sono abituato a farlo, ora passo tutta la settimana da due anni assieme a persone di 19/20 anni, soffro tantissimo il confronto generazionale, mi fanno sentire vecchio incapace, giudicato perché non prendo un 30 da gente che non mi rivolge la parola quando a me, vista la mi età, di prendere il massimo non mi interessa, ci tenevo la prima volta che feci l'uni, ora ho una famiglia, un lavoro, voglio solo conseguire il titolo con un voto decente il prima possibile
Per non parlare del modo che hanno di lavorare di gruppo che più un simil lavoro sembra un approccio da scuola superiore
Mi sono ritrovato con gente che fino a una settimana prima andava ancora a scuola che vive con i genitori che la sera quando tornano a casa fanno trovare la pappa pronta criticarmi e rimproverarmi perché a causa del mio lavoro e dei miei impegni famigliari (abbiamo anche 1 figlio) mi impegno meno di loro, io non me la sono mai presa anche perché certe volte mi rivedo come ero e li capisco però avere zero comprensione da parte loro mi fa davvero stare male, con loro lo faccio e loro sembra neanche se ne accorgano
Come posso affrontare questa situazione, diventa ogni giorno sempre più insostenibile psicologicamente?
Le lezioni termineranno a dicembre però dire semplicemente "tieni duro" non è facile
Data la mia età vorrei aver raggiunto certi obbiettivi e traguardi però tutte le persone attorno a me, l'ambiente che frequento mi fanno sentire un fallito, non mi rispettano, non riconoscono le mie qualità; l'ambiente di cui parlo è l'università
Finite le superiori ero entrato in una prestigiosa università, per motivi vari dovetti interrompere al primo anno, lavorai qualche anno, due anni fa decisi di iscrivermi allo stesso corso però nell'università della mia città e per questioni burocratiche dovetti ripartire dal 1 anno
Il problema viene dai rapporti con i docenti e i compagni, i primi si comportano come se fossi un ragazzino ignorante che non sa nulla e fossi appena uscito da scuola, quando ho avuto esperienze di lavoro nel settore, attualmente sono responsabile di un progetto a livello nazionale con il ministero con un contratto pluriennale e sono anche titolare con il mio fidanzato di un'impresa, un minimo di competenze forse le ho, mi sono ritrovato docenti o assistenti coetanei trattarmi come un incapace che sbaglia tutto solo perché magari la cosa non rientrava nei loro gusti, la trovo una grande mancanza di rispetto, puoi farla con un ragazzino che non ha esperienza, ma farlo con me significa rinnegare le mie competenze e il mio lavoro, io nel lavoro non mi permetterei mai di trattare cosi un collega, e le qualità per essere qualificato come loro collega le ho, non pretendo di fare tutto giusto o non essere giudicato anzi ma c'è modo e modo.
Il secondo problema sono i compagni, è un corso che prevede esclusivamente lavori di gruppo, e fin qui va bene con persone adulte nel lavoro sono abituato a farlo, ora passo tutta la settimana da due anni assieme a persone di 19/20 anni, soffro tantissimo il confronto generazionale, mi fanno sentire vecchio incapace, giudicato perché non prendo un 30 da gente che non mi rivolge la parola quando a me, vista la mi età, di prendere il massimo non mi interessa, ci tenevo la prima volta che feci l'uni, ora ho una famiglia, un lavoro, voglio solo conseguire il titolo con un voto decente il prima possibile
Per non parlare del modo che hanno di lavorare di gruppo che più un simil lavoro sembra un approccio da scuola superiore
Mi sono ritrovato con gente che fino a una settimana prima andava ancora a scuola che vive con i genitori che la sera quando tornano a casa fanno trovare la pappa pronta criticarmi e rimproverarmi perché a causa del mio lavoro e dei miei impegni famigliari (abbiamo anche 1 figlio) mi impegno meno di loro, io non me la sono mai presa anche perché certe volte mi rivedo come ero e li capisco però avere zero comprensione da parte loro mi fa davvero stare male, con loro lo faccio e loro sembra neanche se ne accorgano
Come posso affrontare questa situazione, diventa ogni giorno sempre più insostenibile psicologicamente?
Le lezioni termineranno a dicembre però dire semplicemente "tieni duro" non è facile
[#1]
Gentile utente,
sembra che Lei abbia difficoltà ad accettare con realismo il Suo ruolo, sia con i Prof., sia con i compagni.
I docenti:
Lei lì è uno studente tra gli altri. Da parte dei docenti non c'è alcun obbligo di valutare i Suoi indubbi meriti professionali, che però non hanno valenza accademica riconosciuta.
E dunque può evitare di evocarli.
Del resto Le capiterà innumerevoli volte nella vita di avere un Superiore che ha meno esperienza di Lei .. e che però continua a rimanere il Suo capo e in quanto tale va riconosciuto e rispettato.
I compagni:
sono loro ad essere nella propria giusta età e situazione, inesperienza, ingenuità; come del resto era Lei quando 19enne entrò ".. in una prestigiosa università".
E se allora Lei avesse incontrato un adulto che - nel lavoro di gruppo - chiedeva comprensione perchè aveva impegni extrauniversitari di tipo familiare o professionale, chissà se ne avrebbe data...
Intendo dire che il titolo del suo consulto:
"Ho 25 anni e tutti mi fanno sentire un fallito",
tenga conto che nessuno è in grado di riuscirci, a meno che noi stessi non abbiamo già questo dubbio.
E dunque il titolo potrebbe forse essere messo in prima persona
accogliendo realisticamente i limiti che la Sua attuale situazione (di adulto in una struttura per ragazzi post-liceali) comporta.
Sono i limiti degli studenti-lavoratori che tutti ben conoscono.
In alternativa si studia da soli online, quando si ha tempo (Università online).
Mi dispiacerebbe se la mia risposta dovesse risultarLe ostica.
La invito a rifletterci con attenzione.
Dott. Brunialti
sembra che Lei abbia difficoltà ad accettare con realismo il Suo ruolo, sia con i Prof., sia con i compagni.
I docenti:
Lei lì è uno studente tra gli altri. Da parte dei docenti non c'è alcun obbligo di valutare i Suoi indubbi meriti professionali, che però non hanno valenza accademica riconosciuta.
E dunque può evitare di evocarli.
Del resto Le capiterà innumerevoli volte nella vita di avere un Superiore che ha meno esperienza di Lei .. e che però continua a rimanere il Suo capo e in quanto tale va riconosciuto e rispettato.
I compagni:
sono loro ad essere nella propria giusta età e situazione, inesperienza, ingenuità; come del resto era Lei quando 19enne entrò ".. in una prestigiosa università".
E se allora Lei avesse incontrato un adulto che - nel lavoro di gruppo - chiedeva comprensione perchè aveva impegni extrauniversitari di tipo familiare o professionale, chissà se ne avrebbe data...
Intendo dire che il titolo del suo consulto:
"Ho 25 anni e tutti mi fanno sentire un fallito",
tenga conto che nessuno è in grado di riuscirci, a meno che noi stessi non abbiamo già questo dubbio.
E dunque il titolo potrebbe forse essere messo in prima persona
accogliendo realisticamente i limiti che la Sua attuale situazione (di adulto in una struttura per ragazzi post-liceali) comporta.
Sono i limiti degli studenti-lavoratori che tutti ben conoscono.
In alternativa si studia da soli online, quando si ha tempo (Università online).
Mi dispiacerebbe se la mia risposta dovesse risultarLe ostica.
La invito a rifletterci con attenzione.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 02/06/2021.
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