Come iniziare un percorso per guarire se si odia se stessi?
Vorrei poter dire che "odio me stesso" sia legato semplicemente ad una bassa autostima, ma la verità è che non è così.
Sono arrivato ad un punto in cui mi rendo conto di starmi letteralmente autosabotando e cercando di portarmi in una strada senza ritorno.
Mi rendo conto che non ho avuto gli esempi migliori alle mie spalle, una famiglia che anche se mi amava non è stata presente, sono stati i primi a giudicare ogni mia scelta e a farmi sentire in errore.
Nessuna fiducia nei miei confronti e il continuo "ma se ti sta succedendo questo, magari è colpa tua".
So che la mia famiglia gioca un ruolo fondamentale nella mia persona, perché da loro ho assorbito tutto ciò che sono ora, ma, alla fine mi rendo conto che sono io poi a prendere le mie scelte e ""vivere la mia vita"".
Il punto è che non voglio più farlo.
Sono 8 anni ormai che vivo di episodi depressivi, tentativi di suicidio, autolesionismo, paranoia e problemi di rabbia; ma mai come nell'ultimo anno mi sono reso conto di quanto fossi esausto e senza nessuna voglia e intenzione di provare a migliorare la situazione.
Ogni volta che ho tentato ho fallito, ogni volta che mi sono detto di provare a smettere si star fermo e che le cose non sarebbero cambiate se avessi dormito sui miei problemi, mi è stato dimostrato che i miei problemi possono anche essere esterni ma alla fine della giornata, il problema principale sono io.
Tutto intorno a me si muove, tutti vanno avanti in un modo o nell'altro, ma io sono fermo, io distruggo ciò che ho, io non lavoro seriamente per migliorare e quando penso di essermi mosso, in realtà sono sempre stato fermo.
Non riesco più a non pensare che il problema non è la vita, i traumi, le persone, le mie scelte: ma solo esclusivamente io, che non merito in alcun modo di respirare o poter anche solo considerarmi una persona.
Sono esausto e stanco, l'idea di dover passare il resto della mia vita a cercar di star bene mi logora ancora di più.
Ma so che la maggior parte di questi pensieri nascono dal fatto che io mi odio, perché e chiaro che il problema di fondo sia che io non riesca a volere davvero che le cose per me vadano bene.
Come si può guarire, o muoversi davvero dalla sofferenza che è la mia vita, che in 300 caratteri non è possibile raccontare, se alla fine non voglio star bene ma voglio soffocarmi e cancellarmi dalla faccia della terra.
E no, "andare dallo psichiatra/psicologo" non mi aiuta perché non riesco a non mentire, mi sento in difetto, non penso di avere qualcosa che non vada ma semplicemente di essere troppo pigro per far qualcosa e quando ho provato a consultare qualcuno, ho sempre finito per mentire e raccontare le cose a metà o senza spiegarle davvero.
Non so nemmeno perché sto provando a scriverlo qui, ho bisogno di controllare le cose per riuscire a gestirle e ho bisogno che qualcuno qui mi indirizzi, o mi dica COME iniziare a farlo.
Ho bisogno di guarire da questo odio verso me stesso, ma la mia testa non smette di ricordarmi perché non me lo merito.
Sono arrivato ad un punto in cui mi rendo conto di starmi letteralmente autosabotando e cercando di portarmi in una strada senza ritorno.
Mi rendo conto che non ho avuto gli esempi migliori alle mie spalle, una famiglia che anche se mi amava non è stata presente, sono stati i primi a giudicare ogni mia scelta e a farmi sentire in errore.
Nessuna fiducia nei miei confronti e il continuo "ma se ti sta succedendo questo, magari è colpa tua".
So che la mia famiglia gioca un ruolo fondamentale nella mia persona, perché da loro ho assorbito tutto ciò che sono ora, ma, alla fine mi rendo conto che sono io poi a prendere le mie scelte e ""vivere la mia vita"".
Il punto è che non voglio più farlo.
Sono 8 anni ormai che vivo di episodi depressivi, tentativi di suicidio, autolesionismo, paranoia e problemi di rabbia; ma mai come nell'ultimo anno mi sono reso conto di quanto fossi esausto e senza nessuna voglia e intenzione di provare a migliorare la situazione.
Ogni volta che ho tentato ho fallito, ogni volta che mi sono detto di provare a smettere si star fermo e che le cose non sarebbero cambiate se avessi dormito sui miei problemi, mi è stato dimostrato che i miei problemi possono anche essere esterni ma alla fine della giornata, il problema principale sono io.
Tutto intorno a me si muove, tutti vanno avanti in un modo o nell'altro, ma io sono fermo, io distruggo ciò che ho, io non lavoro seriamente per migliorare e quando penso di essermi mosso, in realtà sono sempre stato fermo.
Non riesco più a non pensare che il problema non è la vita, i traumi, le persone, le mie scelte: ma solo esclusivamente io, che non merito in alcun modo di respirare o poter anche solo considerarmi una persona.
Sono esausto e stanco, l'idea di dover passare il resto della mia vita a cercar di star bene mi logora ancora di più.
Ma so che la maggior parte di questi pensieri nascono dal fatto che io mi odio, perché e chiaro che il problema di fondo sia che io non riesca a volere davvero che le cose per me vadano bene.
Come si può guarire, o muoversi davvero dalla sofferenza che è la mia vita, che in 300 caratteri non è possibile raccontare, se alla fine non voglio star bene ma voglio soffocarmi e cancellarmi dalla faccia della terra.
E no, "andare dallo psichiatra/psicologo" non mi aiuta perché non riesco a non mentire, mi sento in difetto, non penso di avere qualcosa che non vada ma semplicemente di essere troppo pigro per far qualcosa e quando ho provato a consultare qualcuno, ho sempre finito per mentire e raccontare le cose a metà o senza spiegarle davvero.
Non so nemmeno perché sto provando a scriverlo qui, ho bisogno di controllare le cose per riuscire a gestirle e ho bisogno che qualcuno qui mi indirizzi, o mi dica COME iniziare a farlo.
Ho bisogno di guarire da questo odio verso me stesso, ma la mia testa non smette di ricordarmi perché non me lo merito.
[#1]
Gentile utente,
nessuno Le risponde perchè i dati dell'anagrafica non corrispondono a quelli del consulto.
Nell'anagrafica Lei risulta essere una femmina di 20 anni in sovrappeso,
però scrive di sè al maschile.
E' diverso voler ".. guarire se si odia se stessi .. "
a 20 o a 50 anni,
ma anche essendo maschi o femmine,
obesi o normopeso...
e per noi Specialisti questi rappresntano i dati minimi per una risposta.
Dott. Brunialti
nessuno Le risponde perchè i dati dell'anagrafica non corrispondono a quelli del consulto.
Nell'anagrafica Lei risulta essere una femmina di 20 anni in sovrappeso,
però scrive di sè al maschile.
E' diverso voler ".. guarire se si odia se stessi .. "
a 20 o a 50 anni,
ma anche essendo maschi o femmine,
obesi o normopeso...
e per noi Specialisti questi rappresntano i dati minimi per una risposta.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 31/05/2021.
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