è normale che io mi senta irreale
Prima non ne facevo mai caso o forse non ne davo mai importanza, ho avuto la possibilità di parlare con 2 psicologi ma non non ho mai parlato di che cosa mi tormenta non mi la sono mai sentita, dal inizio del 2020 ho iniziato a sentirmi vuota, addirittura a volte mi chiedo si io sia Riale o sé ciò che mi circonda è vero o no!
Mi sento distaccata a volte mi succede di rimanere ferma nel mio posto come sé guardassi me stessa da fuori mi sembra di uscire dal mio corpo poi quando mi riprendo ho una crisi di panico è pianto, di notte non riesco più a dormire bene iniziando ad avere problemi di paralisi del sonno allora parlando con il mio medico ho iniziato a prendere medicinali per dormire al inizio funzionavo poi non mi facevano più tanto effetto, un'altra cosa non riesco più a provare sentimenti emozioni Insomma tutte quelle cose mi sembra di essere un corpo senza un'anima ed mi fa stare male vedere che qualcuno sta male davanti a me poi non riesco a provare nemmeno compassione, ho iniziato a provare ste cose solo leggendo i libri quando leggo inizio a sentirmi viva ma quando torno nella realtà mi sembra di ritornare morta non capisco cosa mi prende, non capisco un anno fa ho provato a togliermi la vita pensando di non meritare di vivere però c'era sempre qualcosa che mi teneva qui.
Non mi capisco più non riesco a capirmi non riesco non ci la faccio più ad andare avanti così, ma nonostante tutto nessuno sa come mi senta dentro continuo a sorridere è dire che va tutto bene ma mi sento distrutta il bello che sono brava a mentire che va tutto bene nella mia vita, sembra che io abbia 2 personalità una che la uso per smascherare il mio dolore la mia parte oscura che mi sta divorando piano piano...
Mi sento distaccata a volte mi succede di rimanere ferma nel mio posto come sé guardassi me stessa da fuori mi sembra di uscire dal mio corpo poi quando mi riprendo ho una crisi di panico è pianto, di notte non riesco più a dormire bene iniziando ad avere problemi di paralisi del sonno allora parlando con il mio medico ho iniziato a prendere medicinali per dormire al inizio funzionavo poi non mi facevano più tanto effetto, un'altra cosa non riesco più a provare sentimenti emozioni Insomma tutte quelle cose mi sembra di essere un corpo senza un'anima ed mi fa stare male vedere che qualcuno sta male davanti a me poi non riesco a provare nemmeno compassione, ho iniziato a provare ste cose solo leggendo i libri quando leggo inizio a sentirmi viva ma quando torno nella realtà mi sembra di ritornare morta non capisco cosa mi prende, non capisco un anno fa ho provato a togliermi la vita pensando di non meritare di vivere però c'era sempre qualcosa che mi teneva qui.
Non mi capisco più non riesco a capirmi non riesco non ci la faccio più ad andare avanti così, ma nonostante tutto nessuno sa come mi senta dentro continuo a sorridere è dire che va tutto bene ma mi sento distrutta il bello che sono brava a mentire che va tutto bene nella mia vita, sembra che io abbia 2 personalità una che la uso per smascherare il mio dolore la mia parte oscura che mi sta divorando piano piano...
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Gentile utente,
non ho compreso se si è rivolta a due psicologi e però, una volta giunta in seduta né con l uno né con l altra si è sentita di riuscire a toccare "il nocciolo" della sua sofferenza, o se è stato un approccio informale, o altro ancora, ma qui non abbiamo lo spazio per troppe domande. Però mi ha colpito che ha iniziato una richiesta di aiuto psicologico dicendo che non è riuscita ad aprirsi con due psicologi. Questo mi spingerebbe a farle delle domande ma non et questa la sede, però mi azzardo a dirle che il fatto di scrivere qui non parla solo di una parte di lei sofferente, spaventata e in difficoltà (che mi pare sia quella che parla a voce più alta), ma anche di un' altra parte, proattiva, che crede che qualcosa da fare ci sia. È l ha già salvata una volta a quanto scrive. Forse dovremmo cercare di farle dialogare meglio...
Per quello che riporta posso dirle in ordine sparso che:
1)abbiamo tutti vari "sé", la difficoltà o stranezza non è in questo, ma quando queste parti di noi non si percepiscono cmq come un qualcosa di sufficientemente integrato. Quando sono così separate è molto doloroso e faticoso... Non mi pare affatto strano perciò che lei percepisca due personalità, siamo tutti fatti di più cose, ma mi chiedo perché le tenga (consapevolmente o meno) separate. Credo sarebbe un punto utile da cui partire a farsi delle domande utili.
2)Un'altra cosa che mi viene da dirle, nella sua banalità, è che più tenta di controllare le emozioni più se ne estrania e si discosta, pertanto anche qui non mi pare strana la sua sensazione di distacco/irrealtà, mi chiedo solo a cosa stia rispondendo questa dinamica. Ha idea del perché per lei sia "preferibile" distaccarsi? Vede, probabilmente ha una funzione protettiva su qualcosa che reputa ancora peggiore di questo. Certo che così parrebbe incastrata tra due alternative non molto piacevoli. Credo che un percorso con uno psicoterapeuta possa partire proprio da qui, per comprendere le ragioni di questa sua "scelta" di distacco, il resto verrà da sé.
Altro non mi sento di dirle senza conoscerla, pertanto le consiglio di non ascoltare solo la parte spaventata ma anche quella che l ha portata a scrivere qui, e a portare questa sua "lettera" nello studio di uno psicoterapeuta.
In bocca al lupo
Caterina Zanusso
non ho compreso se si è rivolta a due psicologi e però, una volta giunta in seduta né con l uno né con l altra si è sentita di riuscire a toccare "il nocciolo" della sua sofferenza, o se è stato un approccio informale, o altro ancora, ma qui non abbiamo lo spazio per troppe domande. Però mi ha colpito che ha iniziato una richiesta di aiuto psicologico dicendo che non è riuscita ad aprirsi con due psicologi. Questo mi spingerebbe a farle delle domande ma non et questa la sede, però mi azzardo a dirle che il fatto di scrivere qui non parla solo di una parte di lei sofferente, spaventata e in difficoltà (che mi pare sia quella che parla a voce più alta), ma anche di un' altra parte, proattiva, che crede che qualcosa da fare ci sia. È l ha già salvata una volta a quanto scrive. Forse dovremmo cercare di farle dialogare meglio...
Per quello che riporta posso dirle in ordine sparso che:
1)abbiamo tutti vari "sé", la difficoltà o stranezza non è in questo, ma quando queste parti di noi non si percepiscono cmq come un qualcosa di sufficientemente integrato. Quando sono così separate è molto doloroso e faticoso... Non mi pare affatto strano perciò che lei percepisca due personalità, siamo tutti fatti di più cose, ma mi chiedo perché le tenga (consapevolmente o meno) separate. Credo sarebbe un punto utile da cui partire a farsi delle domande utili.
2)Un'altra cosa che mi viene da dirle, nella sua banalità, è che più tenta di controllare le emozioni più se ne estrania e si discosta, pertanto anche qui non mi pare strana la sua sensazione di distacco/irrealtà, mi chiedo solo a cosa stia rispondendo questa dinamica. Ha idea del perché per lei sia "preferibile" distaccarsi? Vede, probabilmente ha una funzione protettiva su qualcosa che reputa ancora peggiore di questo. Certo che così parrebbe incastrata tra due alternative non molto piacevoli. Credo che un percorso con uno psicoterapeuta possa partire proprio da qui, per comprendere le ragioni di questa sua "scelta" di distacco, il resto verrà da sé.
Altro non mi sento di dirle senza conoscerla, pertanto le consiglio di non ascoltare solo la parte spaventata ma anche quella che l ha portata a scrivere qui, e a portare questa sua "lettera" nello studio di uno psicoterapeuta.
In bocca al lupo
Caterina Zanusso
Dr.ssa Caterina Zanusso - Psicologa Psicoterapeuta Padova e Skype
Cell: 347.1173841 Mail: zanusso.caterina@gmail.com
www.caterinazanusso.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 27/05/2021.
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