Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio

Buongiorno,
Sento come se la mia relazione fosse finita dopo la nascita di mia figlia che ad oggi ha 1 anno.
Il mio compagno ha rovinato la mia gravidanza e in più si è dimostrato molto egoista non dandomi la possibilità di scegliere.
Quando ero al terzo mese di gravidanza lui mi evitava completamente, cambiava stanza appena io mi avvicinavo e dopo un periodo così gli ho chiesto cosa stesse succedendo.
Alle strette per la situazione che si trovava e non perché aveva scelto di parlarmene mi dice che facendo trading online si era indebitato di 40 mila euro.
Lui ha un disperato bisogno di essere al centro dell attenzione ed è riuscito a rovinarmi un periodo così delicato come la gravidanza e mettere come sempre me in secondi piano.
Dopo la nascita della bambina ha fatto di tutto per dare il suo contributo in casa tranne che con la bambina, puliva, faceva la spesa, preparava qualcosa di veloce da mangiare ma io avevo e ho bisogno di non avere sulle spalle tutta la responsabilità della bambina.
Lui una sera può uscire con gli amici io non lo posso fare perché non sa gestire la bambina.
Ci gioca tanto, la bambina stravede per lui, anzi più per lui che per me ma non sa vestirla, darle da mangiare o altro.
La nostra copia non esiste più, ormai sono dal momento del concepimento che tra noi non c'è intimità.
A lui va bene così, io invece non lo so.
L'ho allontanato di casa qualche mese fa per un periodo e non mi è mancato per niente.
E tornato perché purtroppo la bambina e stata ricoverata e io sono sola e senza aiuti e tra il lavoro la casa e la bambina non riuscivo a gestire tutto.
Quando sono rimasta incinta gli ho chiesto di farci una bella vacanza prima dell arrivo della bambina ma lui si è incazzato, mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha detto che sono una viziata egoista che bisogna pensare alla bambina quando in realtà il motivo era chr si era indebitato fino all collo.
Io non so perché ma questo episodio mi si è impresso nella testa.
Ricordo perfettamente la sua espressione e mi chiedo come una persona possa dire certe cose sapendo qual è la verità.
Amo follemente mia figlia, un amore che non avevo mai provato prima e non voglio che già da così piccola cresca con genitori separati ma mi sta costando molto fatica e il mio corpo mi sta mandando i segnali, peso meno di quando sono rimasta incinta, a volte vomito senza motivo.
Cosa posso fare per stare meglio con me stessa?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

l'ingresso di un *terzo* nella vita della coppia è sempre problematico, anche quando si tratta di un figlio desiderato.
Il problema sta nel fatto che ciò
.modifica buona parte degli equilibri che la coppia si era costruita negli anni,
.il tempo viene espropriato dal neonato,
.l'impellenza dei bisogni del piccolo fa sembrare scarsamente rilevanti quelli degli adulti,
.il compagno si sente (o realmente E') detronizzato...
come potrà leggere più ampiamente qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html .

Lei sente che "..la mia relazione fosse finita dopo la nascita di mia figlia..", ed il vissuto soggettivo va rispettato.
Occorre far presente però che
. il Suo compagno si dà da fare per aiutare in casa, e ciò gli va riconosciuto: quest'abitudine non è poi così generalizzata nell'universo maschile ...,
. trascorre molto tempo a giocare con la piccola, e ciò è indice di una relazione reale tra loro due.
Noi qui conosciamo unicamente il Suo punto di vista, di Lei che ci scrive questa lettera amara e delusa,
non sappiamo null'altro di Lei, ad es. se è casalinga e questo è dunque il Suo lavoro;
ma generalmente in situazioni simili a questa sentire *l'altra campana* (lui) illuminerebbe angoli bui che qui non compaiono. Mi riferisco ai significati che ciascuno attribuisce ai propri ed altrui comportamenti e che frequentemente rimangono nel non detto.

La terapia di coppia serve proprio anche a questo:
a illuminare i due differenti punti di vista e a cercare di renderli compatibili
con il contributo di ognuno dei due,
se ognuno è disposto a mettersi in gioco sia nell'aprirsi che nel cambiare.

Considerate dunque questa concreta possibilità,
esploratela insieme;
rimanere insieme "per la bambina" non fa bene a Voi ma nemmeno alla bimba, che peraltro stravede per il proprio padre.
Se la proposta riscontrasse il Vostro gradimento, rivolgeteVi ad una/o Psicologa/o che sia Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia della Famiglia.

Saluti cari.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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