Come smettere di chiedermi perché è finita
Cari dottori, sto affrontando un periodo di sofferenza molto intensa causata dalla rottura improvvisa della mia relazione.
Abbiamo iniziato a frequentarci la scorsa estate, e lui si è innamorato subito di me, dopo poco anch'io. Eravamo felici, in sintonia, condividevamo molte cose, la fiducia era al massimo e ci appoggiavamo l'uno all'altro in qualunque difficoltà. Il rapporto era intenso e profondo, sembrava non mancasse nulla sotto qualunque punto di vista. Stavamo progettando di vivere insieme, anche perché vivevamo distanti. A inizio marzo il suo comportamento è cambiato, ha iniziato ad essere freddo, a non chiedere di vedermi, a sparire per pause di riflessione incompatibili con il suo abituale modo di agire e di essere. Io ho iniziato a soffrire, ma ogni volta che gliene parlavo lui scoppiava di rabbia e si lamentava che io lo accusassi senza motivo. Credevo che le mie fossero paranoie e che vedendoci avremmo risolto tutto, ma quando sono andata da lui ho notato le stesse identiche cose. Così ho iniziato a stare sempre più male, abbiamo litigato più volte e ogni volta ciò che vedevo nei suoi occhi era rabbia e rassegnazione. Dopo una settimana sono andata via e non ci siamo neanche salutati, io ero a davvero a pezzi.
Appena un paio di ore dopo gli ho chiesto scusa, ma lui mi ha lasciata. Ho cercato di contattarlo più volte ma lui non ha mai risposto, salvo qualche messaggio in cui ha distrutto la mia autostima, dicendomi che ero stata io a distruggere tutto, a far morire tutto ciò che c'era in lui, insomma dava la colpa di quella scelta ai miei sbagli. Io ho iniziato a ripensare seriamente al mio comportamento e dopo 2 settimane dalla sua decisione, sono andata a chiedergli scusa. Quando mi ha visto mi ha abbracciato, abbiamo passato la notte insieme e il giorno dopo sono andata via. Nonostante questo stavo male, perché in fondo sapevo che se non fossi andata io da lui, lui non mi avrebbe mai più cercata. Quando gliene ho parlato, soltanto per avere rassicurazione, ha preso la palla al balzo per lasciarmi di nuovo. Sempre via messaggio, senza neanche chiamarmi. Ho tentato in tutti i modi di convincerlo, di ricordargli ciò che ci univa, e che potevamo tranquillamente risolvere le nostre difficoltà, ma secondo lui non era possibile. Non aveva più le forze.
Quando gli ho chiesto di dirmi se non mi amava più mi ha risposto "no, non ti amo più, non ti amo più come prima". Da quel giorno è passato un mese. Sto cercando di andare avanti, ma dentro di me non riesco ad accettare l'accaduto, continuo a chiedermi come sia possibile che una persona tanto innamorata improvvisamente si comporti così.
Cerco dentro di me una spiegazione logica, mi chiedo cosa avrei potuto fare o non fare per evitare questo epilogo.
Mi sto tormentando con tante domande, mi sto incolpando, anche perché lui stesso mi ha dato la colpa. A volte penso di non farcela. Come posso fare per riuscire a darmi pace? Confido nel vostri consigli. Grazie
Abbiamo iniziato a frequentarci la scorsa estate, e lui si è innamorato subito di me, dopo poco anch'io. Eravamo felici, in sintonia, condividevamo molte cose, la fiducia era al massimo e ci appoggiavamo l'uno all'altro in qualunque difficoltà. Il rapporto era intenso e profondo, sembrava non mancasse nulla sotto qualunque punto di vista. Stavamo progettando di vivere insieme, anche perché vivevamo distanti. A inizio marzo il suo comportamento è cambiato, ha iniziato ad essere freddo, a non chiedere di vedermi, a sparire per pause di riflessione incompatibili con il suo abituale modo di agire e di essere. Io ho iniziato a soffrire, ma ogni volta che gliene parlavo lui scoppiava di rabbia e si lamentava che io lo accusassi senza motivo. Credevo che le mie fossero paranoie e che vedendoci avremmo risolto tutto, ma quando sono andata da lui ho notato le stesse identiche cose. Così ho iniziato a stare sempre più male, abbiamo litigato più volte e ogni volta ciò che vedevo nei suoi occhi era rabbia e rassegnazione. Dopo una settimana sono andata via e non ci siamo neanche salutati, io ero a davvero a pezzi.
Appena un paio di ore dopo gli ho chiesto scusa, ma lui mi ha lasciata. Ho cercato di contattarlo più volte ma lui non ha mai risposto, salvo qualche messaggio in cui ha distrutto la mia autostima, dicendomi che ero stata io a distruggere tutto, a far morire tutto ciò che c'era in lui, insomma dava la colpa di quella scelta ai miei sbagli. Io ho iniziato a ripensare seriamente al mio comportamento e dopo 2 settimane dalla sua decisione, sono andata a chiedergli scusa. Quando mi ha visto mi ha abbracciato, abbiamo passato la notte insieme e il giorno dopo sono andata via. Nonostante questo stavo male, perché in fondo sapevo che se non fossi andata io da lui, lui non mi avrebbe mai più cercata. Quando gliene ho parlato, soltanto per avere rassicurazione, ha preso la palla al balzo per lasciarmi di nuovo. Sempre via messaggio, senza neanche chiamarmi. Ho tentato in tutti i modi di convincerlo, di ricordargli ciò che ci univa, e che potevamo tranquillamente risolvere le nostre difficoltà, ma secondo lui non era possibile. Non aveva più le forze.
Quando gli ho chiesto di dirmi se non mi amava più mi ha risposto "no, non ti amo più, non ti amo più come prima". Da quel giorno è passato un mese. Sto cercando di andare avanti, ma dentro di me non riesco ad accettare l'accaduto, continuo a chiedermi come sia possibile che una persona tanto innamorata improvvisamente si comporti così.
Cerco dentro di me una spiegazione logica, mi chiedo cosa avrei potuto fare o non fare per evitare questo epilogo.
Mi sto tormentando con tante domande, mi sto incolpando, anche perché lui stesso mi ha dato la colpa. A volte penso di non farcela. Come posso fare per riuscire a darmi pace? Confido nel vostri consigli. Grazie
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....Cerco a tutti i costi un motivo,una ragione,ma non c'è mai una ragione perché un amore debba finire ..cantava cosi Cocciante .
La perdita di una relazione affettiva è quanto mai una delle più forti esperienze di dolore che affrontiamo nel corso della vita.
Purtroppo non c'è una medicina o una ricetta che possa aiutarci 'subito 'e non permettere al nostro cuore di essere stretto in una morsa .
Le nostre nonne ci avrebbero parlato del tempo:il tempo che cura le ferite e permette di risanare ogni cosa.
A questo tempo dobbiamo affidarci,con pazienza e fiducia .Non pensiamo a mesi ,24 ore alla volta .24 ore alla volta affrontiamo la nostra vita,che ora ci sembra vuota e priva di senso.
Stabiliamo una routine di vita quotidiana che ci permetta di non avere vuoti dolorosi,ma spazi comunque per poter piangere. Sostituiamo abitudini condizionanti tipo l'ora della chiamata con altro (esco e vado a fare jogging,per dire),eliminiamo contatti sui social di ogni tipo ed evitiamo ci raccontino di lui. Regaliamoci qualcosa di bello :un corso ,un weekend fuori porta ,andiamo a trovare amici lontani ,cambiamo completamente qualcosa di noi ,come nel celeberrimo libro '10 minuti'della Gamberale che consiglio di leggere .
E attendiamo. Piano piano certe consapevolezze verranno alla coscienza ,r riusciremo a lasciare andare ,davvero ,comprendendo che l'altro ha solo preso una decisione che apparteneva ad entrambi,solo che non riusciamo (riuscivamo)a vederlo.
Lo so che sembra impossibile ,ma fra qualche mese potrà dirci che era davvero così.
Davvero.
La saluto caramente .
Amalia Prunotto
Iscritta Medici Italia consulente
Psicologa_psicoterapeuta
La perdita di una relazione affettiva è quanto mai una delle più forti esperienze di dolore che affrontiamo nel corso della vita.
Purtroppo non c'è una medicina o una ricetta che possa aiutarci 'subito 'e non permettere al nostro cuore di essere stretto in una morsa .
Le nostre nonne ci avrebbero parlato del tempo:il tempo che cura le ferite e permette di risanare ogni cosa.
A questo tempo dobbiamo affidarci,con pazienza e fiducia .Non pensiamo a mesi ,24 ore alla volta .24 ore alla volta affrontiamo la nostra vita,che ora ci sembra vuota e priva di senso.
Stabiliamo una routine di vita quotidiana che ci permetta di non avere vuoti dolorosi,ma spazi comunque per poter piangere. Sostituiamo abitudini condizionanti tipo l'ora della chiamata con altro (esco e vado a fare jogging,per dire),eliminiamo contatti sui social di ogni tipo ed evitiamo ci raccontino di lui. Regaliamoci qualcosa di bello :un corso ,un weekend fuori porta ,andiamo a trovare amici lontani ,cambiamo completamente qualcosa di noi ,come nel celeberrimo libro '10 minuti'della Gamberale che consiglio di leggere .
E attendiamo. Piano piano certe consapevolezze verranno alla coscienza ,r riusciremo a lasciare andare ,davvero ,comprendendo che l'altro ha solo preso una decisione che apparteneva ad entrambi,solo che non riusciamo (riuscivamo)a vederlo.
Lo so che sembra impossibile ,ma fra qualche mese potrà dirci che era davvero così.
Davvero.
La saluto caramente .
Amalia Prunotto
Iscritta Medici Italia consulente
Psicologa_psicoterapeuta
Dr.ssa Amalia Prunotto
Psicologa-Psicoterapeuta
Psicoterapie Dinamiche brevi
Training Autogeno
Padova-ParmalI
[#2]
Utente
Cara dottoressa, comprendo quello che dite, e sto cercando di ridimensionare il tempo investito a piangere e soffrire. Le prime settimane non facevo altro, ora ho recuperato le attività che avevo accantonato e cerco di gestire i pensieri riportando il focus su me stessa. Purtroppo ci sono dei giorni in cui non riesco neanche ad alzarmi dal letto, in cui la mia mente va a scavare continuamente negli stessi punti per trovare le risposte che non mi sono state date. E non mi do' pace. Non trovo un senso alla maniera terribile con cui sono stata lasciata e non trovo un collegamento tra la persona che si è dimostrata e quella che io conoscevo. Come se mancassero dei pezzi del puzzle. Mi viene molto più facile incolpare me, trovare nel mio comportamento tutti i minimi errori che possano averlo portato a far morire il sentimento, perché pensare che abbia semplicemente smesso di amarmi senza motivo non è un'idea che la mia mente riesce a contemplare. Spero che lei abbia ragione. La ringrazio
[#3]
Le ragioni ili cuore non le conosce ed è forse giusto cosi.
Sj prenda il giusto tempo,come se dovesse riabilitarsi da un infortunio.Una rottura dolorosa del cuore :c'è bisogno dj piccoli passi,di stampelle e anche,a volte di dormire tutto il giorno.
Il tempo aiuterà a ridimensionare molte cose e ad oggettivare il tutto.
Sj dimentica ?No,si fa pace,con se stessi e con il mondo.E,quel mondo lo si torna a vivere .Davvero.
Sj prenda il giusto tempo,come se dovesse riabilitarsi da un infortunio.Una rottura dolorosa del cuore :c'è bisogno dj piccoli passi,di stampelle e anche,a volte di dormire tutto il giorno.
Il tempo aiuterà a ridimensionare molte cose e ad oggettivare il tutto.
Sj dimentica ?No,si fa pace,con se stessi e con il mondo.E,quel mondo lo si torna a vivere .Davvero.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 17/05/2021.
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