Relazione sana

Sono una ragazza di 29 anni con problemi di ansia dovuti a genitori tuttora separati in casa. Mi rendo conto di non sapere cosa significhi avere una relazione sana. Non avendo molta esperienza so di aver interiorizzato modelli irreali presi da telenovelas e romanzi rosa e dato che la realtà non è come mi aspettavo non so stabilire se il comportamento del partner è rispettoso o meno. Esempio: se il mio ragazzo non risponde per qualche ora inizio a preoccuparmi perché penso "non tornerà mai più", quindi inizio a scrivergli troppi messaggi e ovviamente lui si stressa e si allontana. Come si fa a capire cosa è positivo e cosa no in una relazione? Grazie.
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3
Gentile utente,
chiarire quali sono i suoi stili di attaccamento potrebbe esserle utile per instaurare una relazione di coppia equilibrata e soddisfacente.
Sicuramente in parte i modelli relazionali si interiorizzano dal contesto familiare, ma ciò non vuol dire che non si possano cambiare.
Un supporto psicoterapeutico in tal senso potrebbe esserle di aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

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Utente
Utente
Grazie Dott.ssa, so di aver bisogno di confrontarmi con uno specialista ma al momento non è possibile. Vivo in famiglia e i miei sono molto opprimenti. Mi trattano come se fossi una bambina e se cerco di avere una mia privacy fanno gli offesi (musi lunghi e silenzi punitivi, il loro cavallo di battaglia). In passato mi sono già sottoposta a terapia e mi è stato molto utile ma anche in questo caso ho avuto dei problemi perchè da allora i miei si atteggiano a miei terapeuti dando spiegazioni psicologiche a qualunque cosa io dica o faccia. Ragion per cui sto aspettando di avere una maggiore indipendenza dalla famiglia per poter praticamente iniziare a vivere. Penso comunque che il mio modo di pormi nelle relazioni sentimentali rifletta il rapporto che esiste tra i miei, che ai miei occhi è un rapporto tra carceriere e schiava, in cui uno impone e l'altro esegue perchè non ha nessuno al mondo a parte il suo tiranno.