Punire la mia ex di 30 anni con ragazza di 16 anni
Gentili dottori,
vi scrivo per un parere sulla mia situazione, e dei consigli sulle azioni che sceglierò di compiere.
Ho quasi 25 anni.
Sono laureato, ho un lavoro abbastanza buono e che corrisponde ai miei studi, anche se con colleghi che non mi piacciono e non mi apprezzano per quello che sono.
Ma il mio problema è un altro: La mia ex di 32 anni mi ha lasciato dopo un anno e mezzo, facendomi capire che non è mai stata molto attratta da me.
Questa mia ex ha un ottimo lavoro in una grande azienda, e mesi fa è stata promossa, e anche trasferita all'estero.
Sin dall'inizio ho lottato con la superiorità e la maggiore sicurezza che lei ha sempre mostrato, vista anche la differenza di età (32 anni contro i 25 miei).
Per come mi ha trattato, dovrei cancellarla dalla mia vita, la odio.
Mi ha distrutto per sempre.
Mi ha ferito ed umiliato per tutta la vita.
Mi ha preso in giro, i miei amici dicono che lei mi considera come una stampella e che devo salvarmi da solo.
Forse una soluzione a tutto questo c'è: la mia ex ha sempre visto di cattivo occhio il rapporto che io ho con la famiglia della ex fidanzata del mio migliore amico.
Il mio migliore amico, infatti, aveva una fidanzata (20 anni) con dei grossi problemi, dislessia, ritardo mentale, bruttina... era la sua prima ragazza e dopo un po' l'ha lasciata per vedere se trova di meglio.
Quando lui ha lasciato lei è stato uno scandalo nel paesino del Sud dove vivono.
Soprattutto la madre della ragazza è assetata di rivincita, di vendetta, farebbe ogni cosa per riparare alla vergogna e all'affronto subito.
Questa povera ragazza ha una sorella minore di 16 anni, al liceo, tutto il contrario della maggiore.
Carina, molto brava a scuola, intelligente e ambiziosa.
Vuole sentirsi sempre al centro.
Lei mi ha ammirato sin da subito, mi ha messo su un piedistallo.
Lei mi adora, a differenza della mia ex infame.
Anche la madre, classica casalinga di provincia, mi adora e vedrebbe come una vendetta giusta il fatto che io - migliore amico dell'ex della primogenita - possa fidanzarmi con la piccola e riparare allo scorno subito.
Sono stato invitato varie volte a pranzo.
Invece il padre disoccupato mi vede come un pericolo, non mi sopporta, forse perché io valgo più di lui?
Per me la piccola non significa niente, non provo assolutamente niente.
Però non rinuncio alla sua adorazione, e all'odio e invidia che lei prova verso la mia ex.
La piccola è molto invidiosa della mia ex, la chiama "la vecchia" e dice sempre che è vero, lei non è ancora nessuno, è al liceo, è di famiglia povera, viene da un paesino soffocante ma farà grandissime cose.
Io godo quando la piccola insulta la mia ex, cerco di starle vicino, cerco di capire i suoi problemi di adolescente.
Le ricordo che lei è destinata a cose importanti.
Non è ancora successo niente con questa ragazza.
Voi pensate che potrebbe aiutarmi una relazione sentimentale con lei?
E' lei la giusta soluzione per riprendermi?
Grazie mille per i consigli.
vi scrivo per un parere sulla mia situazione, e dei consigli sulle azioni che sceglierò di compiere.
Ho quasi 25 anni.
Sono laureato, ho un lavoro abbastanza buono e che corrisponde ai miei studi, anche se con colleghi che non mi piacciono e non mi apprezzano per quello che sono.
Ma il mio problema è un altro: La mia ex di 32 anni mi ha lasciato dopo un anno e mezzo, facendomi capire che non è mai stata molto attratta da me.
Questa mia ex ha un ottimo lavoro in una grande azienda, e mesi fa è stata promossa, e anche trasferita all'estero.
Sin dall'inizio ho lottato con la superiorità e la maggiore sicurezza che lei ha sempre mostrato, vista anche la differenza di età (32 anni contro i 25 miei).
Per come mi ha trattato, dovrei cancellarla dalla mia vita, la odio.
Mi ha distrutto per sempre.
Mi ha ferito ed umiliato per tutta la vita.
Mi ha preso in giro, i miei amici dicono che lei mi considera come una stampella e che devo salvarmi da solo.
Forse una soluzione a tutto questo c'è: la mia ex ha sempre visto di cattivo occhio il rapporto che io ho con la famiglia della ex fidanzata del mio migliore amico.
Il mio migliore amico, infatti, aveva una fidanzata (20 anni) con dei grossi problemi, dislessia, ritardo mentale, bruttina... era la sua prima ragazza e dopo un po' l'ha lasciata per vedere se trova di meglio.
Quando lui ha lasciato lei è stato uno scandalo nel paesino del Sud dove vivono.
Soprattutto la madre della ragazza è assetata di rivincita, di vendetta, farebbe ogni cosa per riparare alla vergogna e all'affronto subito.
Questa povera ragazza ha una sorella minore di 16 anni, al liceo, tutto il contrario della maggiore.
Carina, molto brava a scuola, intelligente e ambiziosa.
Vuole sentirsi sempre al centro.
Lei mi ha ammirato sin da subito, mi ha messo su un piedistallo.
Lei mi adora, a differenza della mia ex infame.
Anche la madre, classica casalinga di provincia, mi adora e vedrebbe come una vendetta giusta il fatto che io - migliore amico dell'ex della primogenita - possa fidanzarmi con la piccola e riparare allo scorno subito.
Sono stato invitato varie volte a pranzo.
Invece il padre disoccupato mi vede come un pericolo, non mi sopporta, forse perché io valgo più di lui?
Per me la piccola non significa niente, non provo assolutamente niente.
Però non rinuncio alla sua adorazione, e all'odio e invidia che lei prova verso la mia ex.
La piccola è molto invidiosa della mia ex, la chiama "la vecchia" e dice sempre che è vero, lei non è ancora nessuno, è al liceo, è di famiglia povera, viene da un paesino soffocante ma farà grandissime cose.
Io godo quando la piccola insulta la mia ex, cerco di starle vicino, cerco di capire i suoi problemi di adolescente.
Le ricordo che lei è destinata a cose importanti.
Non è ancora successo niente con questa ragazza.
Voi pensate che potrebbe aiutarmi una relazione sentimentale con lei?
E' lei la giusta soluzione per riprendermi?
Grazie mille per i consigli.
[#1]
Gentile utente,
per rispondere semplicemente alle sue due domande... Ovviamente no. E no.
Ma vorrei andare un po' oltre, come forse immaginerà.
Io penso che le parole che usa, per come scritte, dicano moltissimo di quella che ritengo essere una copiosa frustrazione.
Lei è frustrato da come l'ha trattato la sua ex, e medita una stravagante "punizione" (così dice il titolo della sua domanda) ... che non la porterebbe da nessuna parte.
Premettendo che non sarebbe giusto fare una cosa del genere (visto che farebbe star male anche persone che non c'entrano niente, oltre a non portarla da nessuna parte!), è sicuro che alla sua ex possa veramente fregare qualcosa? A una donna di 32 anni che lei descrive come in gamba e risolta interesserebbe davvero che l'ex, che ha lasciato, si mettesse con una 16enne all'altro capo dell'Italia per una presunta ripicca?
Ma il punto non è nemmeno questo: il punto è che lei questo sfidanzamento lo dovrebbe digerire... anche poco alla volta, ma dovrebbe farlo.
"Mi ha distrutto per sempre.
Mi ha ferito ed umiliato per tutta la vita"
Capisco tutto, la delusione, la rabbia... anche un discreto odio riferito... ma ritiene davvero che nell'economia della sua vita questa cosa rappresenti un elemento insormontabile? Un punto di non ritorno? Direi proprio che non è il caso ...
E poi pensare alla sua ex e addirittura a una "vendetta" è darle una importanza che, a questo punto, dovrebbe non meritare più... visto che è la ragazza che - dice lei - forse stava con lei "tanto per" e l'ha lasciata.
Come si suol dire, in questi casi la miglior vendetta è... l'indifferenza.
Dimenticarla. Trasformare questo fatto in una cosa che non la tange più di tanto. Che non brucia più. Mi creda, è salvifico.
Abbia poi pazienza...
Lei scrive ad esempio ...
"Invece il padre disoccupato mi vede come un pericolo, non mi sopporta, forse perché io valgo più di lui?
Ma vale in che senso? Ma è serio?
Ma lei come le "pesa" le persone? E ritiene davvero possano essere "pesate"?
Penso che dietro a tutto quello che ci racconta ci sia una grande carenza di autostima. Dimostrata anche dal bisogno che ha di essere adorato/stimato.
Ricevere un complimento o apprezzamento è sempre cosa gradita ... ma quando se ne ha un bisogno forte, per colmare il vuoto che si sente dentro di sé e magari anche "giocare" sulla pelle altrui... qualche questione da risolvere c'è.
E allora forse sarebbe il caso di sentire uno psicologo di persona, perché passi la questione corrente, ma se è uno stile di ragionamento, di vita... il rischio è che questa sua "fame" di consenso non passi mai ... e lei continui a vivere una sensazione che le crea disagio.
Mi permetta un ultimo commento... esistono paesi e paesi, persone e persone, famiglie e famiglie, teste e teste. Parlare di nord e sud mi pare veramente desueto.
Resto a disposizione
Un caro saluto
per rispondere semplicemente alle sue due domande... Ovviamente no. E no.
Ma vorrei andare un po' oltre, come forse immaginerà.
Io penso che le parole che usa, per come scritte, dicano moltissimo di quella che ritengo essere una copiosa frustrazione.
Lei è frustrato da come l'ha trattato la sua ex, e medita una stravagante "punizione" (così dice il titolo della sua domanda) ... che non la porterebbe da nessuna parte.
Premettendo che non sarebbe giusto fare una cosa del genere (visto che farebbe star male anche persone che non c'entrano niente, oltre a non portarla da nessuna parte!), è sicuro che alla sua ex possa veramente fregare qualcosa? A una donna di 32 anni che lei descrive come in gamba e risolta interesserebbe davvero che l'ex, che ha lasciato, si mettesse con una 16enne all'altro capo dell'Italia per una presunta ripicca?
Ma il punto non è nemmeno questo: il punto è che lei questo sfidanzamento lo dovrebbe digerire... anche poco alla volta, ma dovrebbe farlo.
"Mi ha distrutto per sempre.
Mi ha ferito ed umiliato per tutta la vita"
Capisco tutto, la delusione, la rabbia... anche un discreto odio riferito... ma ritiene davvero che nell'economia della sua vita questa cosa rappresenti un elemento insormontabile? Un punto di non ritorno? Direi proprio che non è il caso ...
E poi pensare alla sua ex e addirittura a una "vendetta" è darle una importanza che, a questo punto, dovrebbe non meritare più... visto che è la ragazza che - dice lei - forse stava con lei "tanto per" e l'ha lasciata.
Come si suol dire, in questi casi la miglior vendetta è... l'indifferenza.
Dimenticarla. Trasformare questo fatto in una cosa che non la tange più di tanto. Che non brucia più. Mi creda, è salvifico.
Abbia poi pazienza...
Lei scrive ad esempio ...
"Invece il padre disoccupato mi vede come un pericolo, non mi sopporta, forse perché io valgo più di lui?
Ma vale in che senso? Ma è serio?
Ma lei come le "pesa" le persone? E ritiene davvero possano essere "pesate"?
Penso che dietro a tutto quello che ci racconta ci sia una grande carenza di autostima. Dimostrata anche dal bisogno che ha di essere adorato/stimato.
Ricevere un complimento o apprezzamento è sempre cosa gradita ... ma quando se ne ha un bisogno forte, per colmare il vuoto che si sente dentro di sé e magari anche "giocare" sulla pelle altrui... qualche questione da risolvere c'è.
E allora forse sarebbe il caso di sentire uno psicologo di persona, perché passi la questione corrente, ma se è uno stile di ragionamento, di vita... il rischio è che questa sua "fame" di consenso non passi mai ... e lei continui a vivere una sensazione che le crea disagio.
Mi permetta un ultimo commento... esistono paesi e paesi, persone e persone, famiglie e famiglie, teste e teste. Parlare di nord e sud mi pare veramente desueto.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 11/05/2021.
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