Relazione non accettata
Buongiorno, vi scrivo perché ho bisogno di un consiglio.
Vi descrivo il mio problema.
Sono una ragazza di 29 anni, pochissima esperienza sentimentale, a settembre mi metto insieme ad un ragazzo mio collega di lavoro di 21 anni (rumeno).
Con lui sono stata bene da subito sotto tutti gli aspetti, fa sul serio mi vuole bene, ho conosciuto sua mamma.
Il problema i miei genitori che non accettano questa relazione, nonostante la mia felicità... ci sono sempre discussioni perché a detta loro non va bene, ho dei problemi per stare con uno più piccolo di me (è stato consultato uno psicologo da mia mamma per capire come poteva affrontare la cosa, il quale ha identificato in me un problema, che non sono cresciuta altrimenti non starei con un ragazzo più piccolo, perché solitamente donne che dopo delusioni forti cercano il giovane per ritrovarsi, io non ho avuto delusioni e quindi non sono cresciuta)... sono una delusione, faccio schifo, con tutto ciò che hanno fatto per me dovrei portare rispetto, ho quasi rischiato di distruggere la famiglia perché continuo a stare con lui nonostante la disapprovazione... siccome lui non mi fa regali o mi ha fatto qualcosa di semplice è un pidocchio tirchio, non ci tiene, mi lascerà per una più giovane e tantissime altre parole poco carine (che mi usa per fare esperienza, che sembro la zia ecc).
Se non lo lascio mi posso scordare di loro, rimarrò sola, se dovesse succedere qualcosa a mia mamma perché le viene ansia e affanno a pensare a questa relazione non devo presentarmi in ospedale.
Ora purtroppo vivo ancora con loro a causa dello stipendio basso che ho e della non prospettiva lavorativa rosea, ovviamente vorrei crearmi un futuro lavorativo solido (una mia attività) e per cui mi sto muovendo... Come faccio, non dico a convincerli, ma ad essere più indipendente e stabilire un limite?
Ci tengo a specificare che ho sempre raccontato tutto ai miei, nessuna bugia, siccome mia mamma è apprensiva a causa di lutti famigliari per farla stare tranquilla (l'ho sempre fatto) le scrivo quando arrivo a destinazione o riparto (fosse anche solo per un aperitivo), solo che da quando sto quando sto con lui o meglio ho provato interesse per la prima volta volevo aspettare a condividere il tutto, per evitare il oro disappunto... non lo vuole conoscere, sentirlo nominare, ogni volta che devo vedermi con lui succede un cinema che, o non mi parla o inizia a litigare, di conseguenza ora per evitare discussioni (anche lunghe 3 ore) ometto cosa faccio (caffè o cena da lui, a costo di dire che esco più tardi da lavoro o che entro prima) , vorrei dormire con lui ma temo la reazione nell'esporre questa idea, un pranzo fuori mi viene ansia solo a dire che ci vorrei andare... Così non posso continuare... Consigliatemi per favore.
Grazie mille P.
s. Durante due discussioni per questa relazione, talmente era furiosa mi ha tirato due schiaffi
Vi descrivo il mio problema.
Sono una ragazza di 29 anni, pochissima esperienza sentimentale, a settembre mi metto insieme ad un ragazzo mio collega di lavoro di 21 anni (rumeno).
Con lui sono stata bene da subito sotto tutti gli aspetti, fa sul serio mi vuole bene, ho conosciuto sua mamma.
Il problema i miei genitori che non accettano questa relazione, nonostante la mia felicità... ci sono sempre discussioni perché a detta loro non va bene, ho dei problemi per stare con uno più piccolo di me (è stato consultato uno psicologo da mia mamma per capire come poteva affrontare la cosa, il quale ha identificato in me un problema, che non sono cresciuta altrimenti non starei con un ragazzo più piccolo, perché solitamente donne che dopo delusioni forti cercano il giovane per ritrovarsi, io non ho avuto delusioni e quindi non sono cresciuta)... sono una delusione, faccio schifo, con tutto ciò che hanno fatto per me dovrei portare rispetto, ho quasi rischiato di distruggere la famiglia perché continuo a stare con lui nonostante la disapprovazione... siccome lui non mi fa regali o mi ha fatto qualcosa di semplice è un pidocchio tirchio, non ci tiene, mi lascerà per una più giovane e tantissime altre parole poco carine (che mi usa per fare esperienza, che sembro la zia ecc).
Se non lo lascio mi posso scordare di loro, rimarrò sola, se dovesse succedere qualcosa a mia mamma perché le viene ansia e affanno a pensare a questa relazione non devo presentarmi in ospedale.
Ora purtroppo vivo ancora con loro a causa dello stipendio basso che ho e della non prospettiva lavorativa rosea, ovviamente vorrei crearmi un futuro lavorativo solido (una mia attività) e per cui mi sto muovendo... Come faccio, non dico a convincerli, ma ad essere più indipendente e stabilire un limite?
Ci tengo a specificare che ho sempre raccontato tutto ai miei, nessuna bugia, siccome mia mamma è apprensiva a causa di lutti famigliari per farla stare tranquilla (l'ho sempre fatto) le scrivo quando arrivo a destinazione o riparto (fosse anche solo per un aperitivo), solo che da quando sto quando sto con lui o meglio ho provato interesse per la prima volta volevo aspettare a condividere il tutto, per evitare il oro disappunto... non lo vuole conoscere, sentirlo nominare, ogni volta che devo vedermi con lui succede un cinema che, o non mi parla o inizia a litigare, di conseguenza ora per evitare discussioni (anche lunghe 3 ore) ometto cosa faccio (caffè o cena da lui, a costo di dire che esco più tardi da lavoro o che entro prima) , vorrei dormire con lui ma temo la reazione nell'esporre questa idea, un pranzo fuori mi viene ansia solo a dire che ci vorrei andare... Così non posso continuare... Consigliatemi per favore.
Grazie mille P.
s. Durante due discussioni per questa relazione, talmente era furiosa mi ha tirato due schiaffi
[#1]
Gentile utente,
forse il reale problema non è tanto l'età del ragazzo che frequenta, ma il fatto che lei sembra essere in difficoltà nel tagliare il cordone ombelicale con la sua famiglia, adattando tutti i suoi componenti e le sue scelte a questa e perdendo di vista le due esigenze.
Un percorso di riflessione su questa difficoltà a staccarsi dal nido, non tanto in termini pratici, quanto più in quelli mentali ed affettivi, di certo la potrà aiutare a vivere più serenamente e consapevolmente le sue scelte.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
forse il reale problema non è tanto l'età del ragazzo che frequenta, ma il fatto che lei sembra essere in difficoltà nel tagliare il cordone ombelicale con la sua famiglia, adattando tutti i suoi componenti e le sue scelte a questa e perdendo di vista le due esigenze.
Un percorso di riflessione su questa difficoltà a staccarsi dal nido, non tanto in termini pratici, quanto più in quelli mentali ed affettivi, di certo la potrà aiutare a vivere più serenamente e consapevolmente le sue scelte.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Meriggioli
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
[#2]
Utente
Il problema è che ho sempre detto tutto a casa, ora però è come se fossi limitata nella mia libertà. Mi sento in difficoltà a dire che dormo da lui o che voglio fare un weekend insieme a lui. So che non accetterebbero, si discute quasi tutti i giorni... Mi viene detto che sto dando dispiacere, che se sto con lui perderò i pilastri (cioè appunto la famiglia), ma io voglio stare con lui.... vivere la mia vita da 29 enne con più libertà... abbiamo discusso pesantemente l'altro giorno e ho minacciato di andare via di casa perché sono stanca e stressata.
Cosa devo fare... vivere la mia vita a costo di perdere i miei genitori? O discutere e chiedere il permesso di ogni cosa?!
Il mio ragazzo non lo lascio... con lui sono serena e felice
Cosa devo fare... vivere la mia vita a costo di perdere i miei genitori? O discutere e chiedere il permesso di ogni cosa?!
Il mio ragazzo non lo lascio... con lui sono serena e felice
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 10/05/2021.
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