Doppio tradimento
Buongiorno, scrivo per cercare di ritrovare la mia stabilità mentale persa, caratteristica che prima era un mio punto di forza.
Tutto comincia a Dicembre, quando la mia fidanzata mi tradisce.
Mi sembra doveroso dire che la nostra storia è iniziata dopo un mio corteggiamento durato più di un anno, iniziando la nostra storia pochi mesi prima dell'avvento del virus.
Dico questo per "giustificare" il mio malessere, dando il giusto peso alle emozioni che provo/avo verso di lei.
Ci siamo conosciuti ad una festa, ed io ho avuto credo il classico colpo di fulmine.
Pensavo continuamente a lei, nonostante l'avessi vista solo una volta e di lei non sapessi nulla.
Dopo un anno di corteggiamento andati a vuoto, finalmente riesco ad uscire con lei e da li inizia la nostra relazione.
Abitiamo a 80 km e siamo persone molto impegnate, quindi la quotidianeità, purtroppo o per fortuna non so, non esiste.
Dopo pochi mesi arriva il Covid, che ci costringe a stare lontani tutti i mesi del lockdown.
Questa lontananza sembra non aver scalfito la nostra relazione, finisce il lockdown e torniamo alla vita normale.
Fino a Dicembre, quando lei, devo ammettere dopo qualche piccolo bisticcio (si, davvero piccolo), mi tradisce con un ragazzo conosciuto nella nuova classe dell'università.
Devo dire che, purtroppo, per lei è stato il secondo tradimento, ovvero qualche anno prima aveva già avuto la stessa debolezza, in una altra relazione.
Torniamo a noi: lei sceglie lui, io non mi do pace.
Tutto dovrebbe portarmi a dire: se è cosi "debole", meglio cosi, allontanati.
Ma non riesco.
Dopo 3 mesi torna da me, dicendo che in quel tempo pensava solo a me ma aveva paura di non riuscire a rimediare al grande errore fatto.
Lei decide di andare dalla psicologa per risolvere questo "suo" problema, decidendo insieme che era un percorso che doveva fare da sola, allontanandoci spontaneamente per evitare coinvolgimenti.
Nei giorni di lontananza, mi viene in sogno più volte una ragazza con la quale mi ero frequentato per poco tempo qualche anno prima, senza apparente motivo.
Decido di scriverle, consapevole, o forse no, di non badare alle conseguenze di quel messaggio.
Fatto sta che ci vediamo.
Quando si rifà viva la mia fidanzata, decido di allontanarmi da entrambe, perchè avevo appena realizzato di essere in completa confusione.
Confesso tutto, siamo quindi davanti ad un doppio e reciproco tradimento.
Ora stiamo provando a risolvere tutto, non nascondo che si sta rivelando molto difficile, ed io ho ancora in testa anche l'altra ragazza, che in poco tempo è riuscita a capirmi molto, e confessarmi che non mi aveva mai dimenticato.
Non riesco più a capire cosa fare.
Da una parte ho una ragazza che ho desiderato e amato più di chiunque altra, ma che mi ha fatto male e che ora mi fa avere paura della nostra relazione.
Dall'altra ho una ragazza che mi ha confessato di non avermi mai dimenticato, e che in poco tempo è riuscita a leggermi come pochi altri e che è riuscita ad entrarmi nella mente.
Tutto comincia a Dicembre, quando la mia fidanzata mi tradisce.
Mi sembra doveroso dire che la nostra storia è iniziata dopo un mio corteggiamento durato più di un anno, iniziando la nostra storia pochi mesi prima dell'avvento del virus.
Dico questo per "giustificare" il mio malessere, dando il giusto peso alle emozioni che provo/avo verso di lei.
Ci siamo conosciuti ad una festa, ed io ho avuto credo il classico colpo di fulmine.
Pensavo continuamente a lei, nonostante l'avessi vista solo una volta e di lei non sapessi nulla.
Dopo un anno di corteggiamento andati a vuoto, finalmente riesco ad uscire con lei e da li inizia la nostra relazione.
Abitiamo a 80 km e siamo persone molto impegnate, quindi la quotidianeità, purtroppo o per fortuna non so, non esiste.
Dopo pochi mesi arriva il Covid, che ci costringe a stare lontani tutti i mesi del lockdown.
Questa lontananza sembra non aver scalfito la nostra relazione, finisce il lockdown e torniamo alla vita normale.
Fino a Dicembre, quando lei, devo ammettere dopo qualche piccolo bisticcio (si, davvero piccolo), mi tradisce con un ragazzo conosciuto nella nuova classe dell'università.
Devo dire che, purtroppo, per lei è stato il secondo tradimento, ovvero qualche anno prima aveva già avuto la stessa debolezza, in una altra relazione.
Torniamo a noi: lei sceglie lui, io non mi do pace.
Tutto dovrebbe portarmi a dire: se è cosi "debole", meglio cosi, allontanati.
Ma non riesco.
Dopo 3 mesi torna da me, dicendo che in quel tempo pensava solo a me ma aveva paura di non riuscire a rimediare al grande errore fatto.
Lei decide di andare dalla psicologa per risolvere questo "suo" problema, decidendo insieme che era un percorso che doveva fare da sola, allontanandoci spontaneamente per evitare coinvolgimenti.
Nei giorni di lontananza, mi viene in sogno più volte una ragazza con la quale mi ero frequentato per poco tempo qualche anno prima, senza apparente motivo.
Decido di scriverle, consapevole, o forse no, di non badare alle conseguenze di quel messaggio.
Fatto sta che ci vediamo.
Quando si rifà viva la mia fidanzata, decido di allontanarmi da entrambe, perchè avevo appena realizzato di essere in completa confusione.
Confesso tutto, siamo quindi davanti ad un doppio e reciproco tradimento.
Ora stiamo provando a risolvere tutto, non nascondo che si sta rivelando molto difficile, ed io ho ancora in testa anche l'altra ragazza, che in poco tempo è riuscita a capirmi molto, e confessarmi che non mi aveva mai dimenticato.
Non riesco più a capire cosa fare.
Da una parte ho una ragazza che ho desiderato e amato più di chiunque altra, ma che mi ha fatto male e che ora mi fa avere paura della nostra relazione.
Dall'altra ho una ragazza che mi ha confessato di non avermi mai dimenticato, e che in poco tempo è riuscita a leggermi come pochi altri e che è riuscita ad entrarmi nella mente.
[#1]
Gentile utente, lei descrive una ragazza come colei che le ha creato un colpo di fulmine e l'altra come quella razionalmente piu giusta, che ha capito molto di lei e che è sinceramente interessata. Apparentemente il suo conflitto sembra svolgersi tra cuore e ragione. Sarebbe profiquo consapevolizzare quegli aspetti di se che magari in modo non consapevole l'hanno condotta in una relazione in cui c'è stato tradimento reciproco uscendo a turno dalla coppia. Ancora utile indagare sui suoi desideri profondi e obiettivi all'interno di una relazione per dirigere poi le azioni in modo coerente e lucido. Spero di averle in qualche modo dato spunti di riflessione.
Dr. Lucia Murgia
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa, intanto grazie per la risposta. In riferimento agli aspetti che mi hanno condotto in questa relazione, credo di avere poche risposte. Non riesco a trovare un motivo logico o razionale per cui mi sia innamorato di una donna solo tramite uno sguardo e poche chiacchiere, senza sapere nulla di lei. Ho passato più di un anno desiderandola, e devo ammettere che poi lei si è dimostrata addirittura molto più di ciò che in quell'anno avevo immaginato, o almeno questo io vedevo.
Amavo tutto di lei, anche il dettaglio più insignificante, che quindi insignificante non era.
Si parlava di progetti futuri, di convivenza per avvicinarci e poi matrimonio.
Sembravamo vogliosi entrambi di una vita insieme.
Poi l'inaspettata rottura.
Non voglio dare la colpa al covid, sarebbe stupido e superficiale, ma non nascondo che credo abbia avuto il suo peso.
Per lei la costante lontananza è stata pesante. Essere cosi vicini, ma allo stesso tempo cosi lontani. Credevamo di essere fatti per stare insieme, perchè quando eravamo insieme tutto il resto spariva, ma allo stesso tempo la coppia non ha avuto il tempo per avere la forza per sopportare i momenti in cui eravamo lontani. Questi sono miei pensieri, non è detto che sia effettivamente cosi.
Credo si sia fatta attrarre dall'altro ragazzo per questo motivo: Stesse passioni (studio) e più facilità nel vivere una relazione "normale". Non sono motivi validi per fare quel che ha fatto, l'ho odiata per questo, ma nonostante ciò non ce l'ho fatta a dimenticarla. Il problema è che quando lei è tornata da me, io non ho avuto la forza di mandare giù ciò che era successo. Anzi, inizialmente sembrava ce l'avessi, per quanto sentimento comunque nutrivo per lei. Le ho addirittura chiesto espressamente aiuto. Ma credo di non averne ricevuto a sufficienza. Fino a quando poi non sono crollato anche io. Ho passato dei mesi terribili, che mi hanno portato a sbagliare. Avevo perso la mia lucidità, ed andavo avanti per inerzia. Lei non si è dimostrata forte, o capace, di aiutarmi nel momento in cui ne avevo bisogno.
Forse ci siamo sgretolati a vicenda, o forse ho solo tolto il prosciutto dagli occhi. Devo ancora capirlo. Ad oggi l'ho nuovamente allontanata. Come lei giustamente ha detto, ho dovuto scegliere tra cuore e ragione. Oggi ho scelto ragione. Semplicemente perchè scegliendo il cuore mi stavo facendo del male, giorno dopo giorno. Ho dovuto scegliere tra me e lei. Ed ho scelto me. Ne parlavo proprio ieri con un amico. Ho dovuto allontanarla perchè in questo momento era la cosa giusta da fare, non nascondo che l'ho fatto controvoglia. Mi sentivo come se stessi facendo una corsa, ma costantemente fuori equilibrio. Mi sono detto che non posso pretendere di finire la gara se non ho il mio equilibrio, perchè prima o poi cadrò.
Ho deciso di fermarmi, di ritrovare il mio equilibrio e solo dopo riprendere la gara. Quello che non so, è con chi proseguirò questa corsa. Non nascondo che sono spaventato
Amavo tutto di lei, anche il dettaglio più insignificante, che quindi insignificante non era.
Si parlava di progetti futuri, di convivenza per avvicinarci e poi matrimonio.
Sembravamo vogliosi entrambi di una vita insieme.
Poi l'inaspettata rottura.
Non voglio dare la colpa al covid, sarebbe stupido e superficiale, ma non nascondo che credo abbia avuto il suo peso.
Per lei la costante lontananza è stata pesante. Essere cosi vicini, ma allo stesso tempo cosi lontani. Credevamo di essere fatti per stare insieme, perchè quando eravamo insieme tutto il resto spariva, ma allo stesso tempo la coppia non ha avuto il tempo per avere la forza per sopportare i momenti in cui eravamo lontani. Questi sono miei pensieri, non è detto che sia effettivamente cosi.
Credo si sia fatta attrarre dall'altro ragazzo per questo motivo: Stesse passioni (studio) e più facilità nel vivere una relazione "normale". Non sono motivi validi per fare quel che ha fatto, l'ho odiata per questo, ma nonostante ciò non ce l'ho fatta a dimenticarla. Il problema è che quando lei è tornata da me, io non ho avuto la forza di mandare giù ciò che era successo. Anzi, inizialmente sembrava ce l'avessi, per quanto sentimento comunque nutrivo per lei. Le ho addirittura chiesto espressamente aiuto. Ma credo di non averne ricevuto a sufficienza. Fino a quando poi non sono crollato anche io. Ho passato dei mesi terribili, che mi hanno portato a sbagliare. Avevo perso la mia lucidità, ed andavo avanti per inerzia. Lei non si è dimostrata forte, o capace, di aiutarmi nel momento in cui ne avevo bisogno.
Forse ci siamo sgretolati a vicenda, o forse ho solo tolto il prosciutto dagli occhi. Devo ancora capirlo. Ad oggi l'ho nuovamente allontanata. Come lei giustamente ha detto, ho dovuto scegliere tra cuore e ragione. Oggi ho scelto ragione. Semplicemente perchè scegliendo il cuore mi stavo facendo del male, giorno dopo giorno. Ho dovuto scegliere tra me e lei. Ed ho scelto me. Ne parlavo proprio ieri con un amico. Ho dovuto allontanarla perchè in questo momento era la cosa giusta da fare, non nascondo che l'ho fatto controvoglia. Mi sentivo come se stessi facendo una corsa, ma costantemente fuori equilibrio. Mi sono detto che non posso pretendere di finire la gara se non ho il mio equilibrio, perchè prima o poi cadrò.
Ho deciso di fermarmi, di ritrovare il mio equilibrio e solo dopo riprendere la gara. Quello che non so, è con chi proseguirò questa corsa. Non nascondo che sono spaventato
[#3]
Gentile utente, lei dice che la sua relazione era caratterizzata da un'intesa tale da parlare di matrimonio e che quado eravate inseme tutto il resto spariva. Tutto sentito in un lasso di tempo molto breve (colpo di fulmine), per poi arrivare al tradimento in seguito alla lontananza fisica. Parrebbe esserci una idealizzazione della persona iniziale per poi giungere agli estremi opposti. Sarebbe utile osservare la realtà dei fatti per definire cosa veramente vi univa. In questa sede non è possibile approfondire oltre ma leggo che lei è proprenso alla ricerca di se e questo è un ottimo punto di partenza. Cordialità
[#4]
Utente
Tutto sentito tramite la nostra relazione, che per quanto poco duratura (1 anno), credo mi abbia permesso di conoscere almeno inizialmente l'altra persona e la coppia stessa.
Il primo anno doveva essere il periodo dell'innamoramento, la classica fase iniziale dove le persone si cominciano a conoscere, cosa che non siamo riusciti a fare a pieno per cause di forza maggiore. Non è stato un anno vissuto come avremmo voluto, abbiamo avuto troppi limiti, come tutti d'altronde.
Vederci solo nel week end, non ha fatto crescere la coppia.
Un anno è un lasso di tempo breve, certo, ma per quel tempo, ho trovato dall'altra parte tutto ciò che desideravo da una ragazza, dando vita reale a ciò che avevo immaginato nell'anno precedente dove ho potuto solo "idealizzare".
Probabilmente ho anche proprio idealizzato la persona, visto che l'anno e poco più di relazione, temporalmente parlando, non raggiunge l'anno e mesi di "immaginazione". Il totale di questi due anni hanno fatto si che mi facessi un idea "chiaro/scura" della persona.
Forse negli ultimi mesi, quelli dopo il suo tradimento, ho comunque conosciuto una parte di lei che ancora mi mancava, o che comunque non conoscevo a pieno ovvero: debolezza mentale, difficoltà nel rimediare ai propri errori, poca maturità su alcuni aspetti.
Quando si parlava di queste cose, giustificavo tutto pensando alla sua (nostra) giovane età: 23 lei, 27 io.
Probabilmente sbagliavo a giustificare.
Vorrei aggiungere che, almeno io, nonostante la mia giovane età, ho conosciuto più ragazze.
Questo per dire solamente una cosa: Forse dire ciò che cerco è difficile, ma lei ci si avvicinava molto. Quello che so con certezza è ciò che non cerco.
Con una delle ragazze tra l'altro c'è stata anche una convivenza di 3 anni (si, ero troppo giovane, ma mi si sono trovato dentro non volendo... sarebbe un altro discorso da fare, che oggi evito). Questo mi fa pensare anche su me stesso ed al mio modo di affrontare un percorso a due, ma no, emozioni come quelle che provavo con lei, non le ho mai avute.
Tornando a noi, dal momento in cui è tornata ha dimostrato voglia di rimediare, ed ho apprezzato questa sua voglia, ma in quel momento, non mi bastava, avevo bisogno di ulteriore forza da parte sua. Lei non aveva questa forza, è un suo limite che lei stessa ha sempre ammesso, anche parlando di altri contesti: Università, famiglia, amici, ecc.. Lei ha sempre ammesso di essere una persona debole caratterialmente e mentalmente, quindi ora per quanto ci provasse, a me non bastava ciò che faceva, purtroppo.
Non posso dire che poi lei non abbia detto ed anche dimostrato ciò che provava per me, sarei un bugiardo se dicessi questo, ma forse il sentimento che provavo io, per quanto offuscato dall'immaginazione ed idealizzazione, era superiore rispetto a quello che lei provava per me.
Quello che mi resta difficile accettare, forse, è proprio questo.
O accettare che la storia che ho sempre desiderato, sia sfumata in un batter d'occhio.
Il primo anno doveva essere il periodo dell'innamoramento, la classica fase iniziale dove le persone si cominciano a conoscere, cosa che non siamo riusciti a fare a pieno per cause di forza maggiore. Non è stato un anno vissuto come avremmo voluto, abbiamo avuto troppi limiti, come tutti d'altronde.
Vederci solo nel week end, non ha fatto crescere la coppia.
Un anno è un lasso di tempo breve, certo, ma per quel tempo, ho trovato dall'altra parte tutto ciò che desideravo da una ragazza, dando vita reale a ciò che avevo immaginato nell'anno precedente dove ho potuto solo "idealizzare".
Probabilmente ho anche proprio idealizzato la persona, visto che l'anno e poco più di relazione, temporalmente parlando, non raggiunge l'anno e mesi di "immaginazione". Il totale di questi due anni hanno fatto si che mi facessi un idea "chiaro/scura" della persona.
Forse negli ultimi mesi, quelli dopo il suo tradimento, ho comunque conosciuto una parte di lei che ancora mi mancava, o che comunque non conoscevo a pieno ovvero: debolezza mentale, difficoltà nel rimediare ai propri errori, poca maturità su alcuni aspetti.
Quando si parlava di queste cose, giustificavo tutto pensando alla sua (nostra) giovane età: 23 lei, 27 io.
Probabilmente sbagliavo a giustificare.
Vorrei aggiungere che, almeno io, nonostante la mia giovane età, ho conosciuto più ragazze.
Questo per dire solamente una cosa: Forse dire ciò che cerco è difficile, ma lei ci si avvicinava molto. Quello che so con certezza è ciò che non cerco.
Con una delle ragazze tra l'altro c'è stata anche una convivenza di 3 anni (si, ero troppo giovane, ma mi si sono trovato dentro non volendo... sarebbe un altro discorso da fare, che oggi evito). Questo mi fa pensare anche su me stesso ed al mio modo di affrontare un percorso a due, ma no, emozioni come quelle che provavo con lei, non le ho mai avute.
Tornando a noi, dal momento in cui è tornata ha dimostrato voglia di rimediare, ed ho apprezzato questa sua voglia, ma in quel momento, non mi bastava, avevo bisogno di ulteriore forza da parte sua. Lei non aveva questa forza, è un suo limite che lei stessa ha sempre ammesso, anche parlando di altri contesti: Università, famiglia, amici, ecc.. Lei ha sempre ammesso di essere una persona debole caratterialmente e mentalmente, quindi ora per quanto ci provasse, a me non bastava ciò che faceva, purtroppo.
Non posso dire che poi lei non abbia detto ed anche dimostrato ciò che provava per me, sarei un bugiardo se dicessi questo, ma forse il sentimento che provavo io, per quanto offuscato dall'immaginazione ed idealizzazione, era superiore rispetto a quello che lei provava per me.
Quello che mi resta difficile accettare, forse, è proprio questo.
O accettare che la storia che ho sempre desiderato, sia sfumata in un batter d'occhio.
[#5]
Utente
Buongiorno, scrivo solo per aggiornare la situazione, in caso interessasse a qualcuno, o comunque solo per scriverne e "parlarne a me stesso", non so.
Dopo averla allontanata, non con poche difficoltà e totalmente controvoglia, ero intenzionato ad affrontare un periodo per riconquistare me stesso, visto che l'unica cosa che avevo capito era che avevo appunto perso me stesso, perchè per il resto ero totalmente confuso.
Non sono riuscito neanche in quello perchè la ragazza "razionalmente più giusta" ha voluto conoscermi di più, accettando inizialmente la mia totale indecisione e correndo il rischio di ciò che ne consegue.
Io anche ho voluto conoscerla meglio, almeno per dare una possibilità alla bella persona che in realtà è lei.
Nonostante ciò, non ce l'ho fatta, e per l'ennesima volta ho deluso una persona.
Quando ero con lei, pensavo all'altra, costantemente, nonostante tutto ciò che è successo.
Mi sono dovuto tirare indietro, prima di ferirla più di quanto purtroppo non abbia già fatto. Me ne vergogno un pò, ma sarebbe stato peggio portare avanti una cosa mancandole di rispetto.
Nel mentre ho scoperto che la mia ex ragazza è tornata a frequentarsi con l'altro ragazzo. Quindi entrambi ci siamo rituffati nelle braccia di chi ha causato tutti i nostri mali, o dubbi, se cosi si può dire.
Io mi sono reso conto che non dovevo proseguire quel percorso, perchè comunque penso a lei.
Lei, nonostante nel periodo in cui ci eravamo riavvicinati mi ha confessato di quanto pensasse costantemente a me mentre era con lui, che lui non le faceva provare emozioni ne altro, sta insistendo.
Ora il punto è questo: ha mentito a me nel dirmi quelle cose, o sta mentendo a lui ora.
Questa volta l'ho presa con più filosofia rispetto allo scorso inverno.
Nonostante tutto non riesco a non pensarla e volerla a me, nonostante comunque si stia rivelando ancora una volta una persona dalla quale forse sarebbe meglio stare lontani, vista la sua indecisione. In realtà ora penso la stessa cosa anche di me stesso, e di questo me ne vergogno.
L'ho messa metaforicamente in un angolino, anche se probabilmente non dovrei, consapevole che il mio amore per lei esiste, ed a quanto pare non riesco a domarlo, credo ovviamente.
Il cuore sta avendo la meglio sul cervello.
Nel mentre lei farà la sua vita, ed io assolutamente la mia, da solo.
Credo che stavolta sarà il tempo a dare le risposte che cerco.
E che forse cerca anche lei.
Per quanto mi riguarda, credo ora non sia nemmeno il momento per stare insieme, siamo due persone mentalmente sfinite, quindi è giusto che entrambi facciamo le nostre vite. Nonostante il pensiero di lei con lui mi fa stringere lo stomaco tutti i momenti.
La cosa mi ha fatto quasi "dimenticare" che lui è stato il motivo del suo tradimento, e lo vedo solo come una "esperienza" che lei sentiva di dover fare, nonostante non fosse la cosa giusta. La cosa mi alleggerisce un pò e non sento più quel peso enorme del tradimento.
La sto vivendo quasi come l'anno del desiderio, ovvero io volevo lei ma lei non voleva me, quindi convivevo con il pensiero che lei potesse avere altri ragazzi e dovevo accettare questa cosa. L'ho aspettata più di un anno in quella fase.
Non è detto che debba accadere di nuovo. Questo è il pensiero verso me.
Quello verso lei è che ho la netta sensazione che lei pensi ancora a me, e si stia solamente autoconvincendo che debba stare con lui.
Non credo di poter dire altro.
Ora vado avanti per la mia strada, sapendo che l'amore per lei è in quell'angolino ora. Il tempo mi/ci dirà se quell'angolino un giorno verrà rispolverato e rimesso a nuovo, oppure resterà indietro mentre io proseguo la mia vita.
Dopo averla allontanata, non con poche difficoltà e totalmente controvoglia, ero intenzionato ad affrontare un periodo per riconquistare me stesso, visto che l'unica cosa che avevo capito era che avevo appunto perso me stesso, perchè per il resto ero totalmente confuso.
Non sono riuscito neanche in quello perchè la ragazza "razionalmente più giusta" ha voluto conoscermi di più, accettando inizialmente la mia totale indecisione e correndo il rischio di ciò che ne consegue.
Io anche ho voluto conoscerla meglio, almeno per dare una possibilità alla bella persona che in realtà è lei.
Nonostante ciò, non ce l'ho fatta, e per l'ennesima volta ho deluso una persona.
Quando ero con lei, pensavo all'altra, costantemente, nonostante tutto ciò che è successo.
Mi sono dovuto tirare indietro, prima di ferirla più di quanto purtroppo non abbia già fatto. Me ne vergogno un pò, ma sarebbe stato peggio portare avanti una cosa mancandole di rispetto.
Nel mentre ho scoperto che la mia ex ragazza è tornata a frequentarsi con l'altro ragazzo. Quindi entrambi ci siamo rituffati nelle braccia di chi ha causato tutti i nostri mali, o dubbi, se cosi si può dire.
Io mi sono reso conto che non dovevo proseguire quel percorso, perchè comunque penso a lei.
Lei, nonostante nel periodo in cui ci eravamo riavvicinati mi ha confessato di quanto pensasse costantemente a me mentre era con lui, che lui non le faceva provare emozioni ne altro, sta insistendo.
Ora il punto è questo: ha mentito a me nel dirmi quelle cose, o sta mentendo a lui ora.
Questa volta l'ho presa con più filosofia rispetto allo scorso inverno.
Nonostante tutto non riesco a non pensarla e volerla a me, nonostante comunque si stia rivelando ancora una volta una persona dalla quale forse sarebbe meglio stare lontani, vista la sua indecisione. In realtà ora penso la stessa cosa anche di me stesso, e di questo me ne vergogno.
L'ho messa metaforicamente in un angolino, anche se probabilmente non dovrei, consapevole che il mio amore per lei esiste, ed a quanto pare non riesco a domarlo, credo ovviamente.
Il cuore sta avendo la meglio sul cervello.
Nel mentre lei farà la sua vita, ed io assolutamente la mia, da solo.
Credo che stavolta sarà il tempo a dare le risposte che cerco.
E che forse cerca anche lei.
Per quanto mi riguarda, credo ora non sia nemmeno il momento per stare insieme, siamo due persone mentalmente sfinite, quindi è giusto che entrambi facciamo le nostre vite. Nonostante il pensiero di lei con lui mi fa stringere lo stomaco tutti i momenti.
La cosa mi ha fatto quasi "dimenticare" che lui è stato il motivo del suo tradimento, e lo vedo solo come una "esperienza" che lei sentiva di dover fare, nonostante non fosse la cosa giusta. La cosa mi alleggerisce un pò e non sento più quel peso enorme del tradimento.
La sto vivendo quasi come l'anno del desiderio, ovvero io volevo lei ma lei non voleva me, quindi convivevo con il pensiero che lei potesse avere altri ragazzi e dovevo accettare questa cosa. L'ho aspettata più di un anno in quella fase.
Non è detto che debba accadere di nuovo. Questo è il pensiero verso me.
Quello verso lei è che ho la netta sensazione che lei pensi ancora a me, e si stia solamente autoconvincendo che debba stare con lui.
Non credo di poter dire altro.
Ora vado avanti per la mia strada, sapendo che l'amore per lei è in quell'angolino ora. Il tempo mi/ci dirà se quell'angolino un giorno verrà rispolverato e rimesso a nuovo, oppure resterà indietro mentre io proseguo la mia vita.
[#6]
Gentile utente la ringrazio per gli aggiornamenti e concludo dicendo che lei potrebbe giovare di un percorso personale che metta in luce la natura del bisogno da parte sua di stare da una parte con una partner che non ama ma che ritiene valida e dall'altra di sostenere emozioni verso una donna che dice di amare ma che razionalmente non vorrebbe al suo fianco. Cordialità
[#7]
Utente
Buongiorno, riapro il topic dopo qualche mese per aggiornare di nuovo e magari poter dare/ricevere qualche spunto a qualcuno che è in situazioni simili alla mia.
In questi mesi ho finalmente riconquistato me stesso. Mi sento finalmente sereno e leggero. Ovviamente è un lavoro costante, ma ora sto bene.
In realtà la situazione è cambiata ancora anche con lei.
Avevo ragione. Ovvero lei pensava ancora a me. Abbiamo entrambi sbagliato rituffandoci nelle braccia di chi credevamo potesse farci stare meglio, razionalmente parlando. Ma noi ci siamo sempre voluti a vicenda, nonostante le eventuali difficoltà.
Ora siamo di nuovo vicini, stiamo bene come un tempo, cosa che volevamo fortemente. Con la consapevolezza in più di imparare dai propri errori.
Ora il punto è questo.
Entrambi abbiamo lavorato su noi stessi, anche in questi mesi di lontananza.
Lei ha continuato - e continua - un percorso con una dottoressa, che ha cominciato appunto dopo il nostro primo allontanamento.
Lei dice che la sta aiutando moltissimo, ha preso consapevolezza, forza e decisione. Ed io stesso noto dei miglioramenti. Forse anche questa consapevolezza di se e di ciò che vuole l'hanno portata, nuovamente, a tornare da me.
Parlandone in tranquillità, ma ragionandoci anche da solo con me stesso, ci siamo detti che la seconda nostra frequentazione è finita più per colpa mia, che sua. Detto cosi è riduttivo, perchè le colpe vanno sempre divise per due credo, ma a conti fatti io ho mollato. Lei ammette di aver sbagliato poi a tornare da lui, non sa neanche perchè lo ha fatto, eccetto che per il "razionalmente più giusto". Abbiamo sbagliato due volte, con due pesi/colpe distribuite in modo diverso, ma abbiamo sbagliato.
Ora sembra stiamo bene. Io sto bene con me stesso e con lei, e lei dice (ed io le credo perchè lo vedo e sento) che lei è nella stessa condizione.
Per questo ora scrivo per proseguire il nostro lavoro, ovvero proseguire nel modo corretto/migliore.
Non vogliamo più commettere errori, o quanto meno vogliamo imparare dai nostri sbagli per non ripeterli.
Dal mio punto di vista ora ho dei dubbi:
- parlare o non parlare su ciò che è successo nel periodo in cui siamo stati lontani.
Parlare perchè comunque sarebbe sbagliato far finta non fosse successo nulla, o non parlarne perchè porterebbe solo malumori?
- Lei continua a vedere l'altro ragazzo perchè ricordo che stanno in classe di università insieme, quindi vorrei capire come dovrei/dovrà affrontare la questione. Anche perchè stare in classe insieme significa partecipare anche ad altri eventi insieme es. aperitivi feste ecc ecc.
Cosa dovrei fare io e cosa dovrebbe fare lei?
Momentaneamente ho questi due pensieri in testa, ma qualsiasi riflessione possa aiutarci sarebbe ben accetta.
In questi mesi ho finalmente riconquistato me stesso. Mi sento finalmente sereno e leggero. Ovviamente è un lavoro costante, ma ora sto bene.
In realtà la situazione è cambiata ancora anche con lei.
Avevo ragione. Ovvero lei pensava ancora a me. Abbiamo entrambi sbagliato rituffandoci nelle braccia di chi credevamo potesse farci stare meglio, razionalmente parlando. Ma noi ci siamo sempre voluti a vicenda, nonostante le eventuali difficoltà.
Ora siamo di nuovo vicini, stiamo bene come un tempo, cosa che volevamo fortemente. Con la consapevolezza in più di imparare dai propri errori.
Ora il punto è questo.
Entrambi abbiamo lavorato su noi stessi, anche in questi mesi di lontananza.
Lei ha continuato - e continua - un percorso con una dottoressa, che ha cominciato appunto dopo il nostro primo allontanamento.
Lei dice che la sta aiutando moltissimo, ha preso consapevolezza, forza e decisione. Ed io stesso noto dei miglioramenti. Forse anche questa consapevolezza di se e di ciò che vuole l'hanno portata, nuovamente, a tornare da me.
Parlandone in tranquillità, ma ragionandoci anche da solo con me stesso, ci siamo detti che la seconda nostra frequentazione è finita più per colpa mia, che sua. Detto cosi è riduttivo, perchè le colpe vanno sempre divise per due credo, ma a conti fatti io ho mollato. Lei ammette di aver sbagliato poi a tornare da lui, non sa neanche perchè lo ha fatto, eccetto che per il "razionalmente più giusto". Abbiamo sbagliato due volte, con due pesi/colpe distribuite in modo diverso, ma abbiamo sbagliato.
Ora sembra stiamo bene. Io sto bene con me stesso e con lei, e lei dice (ed io le credo perchè lo vedo e sento) che lei è nella stessa condizione.
Per questo ora scrivo per proseguire il nostro lavoro, ovvero proseguire nel modo corretto/migliore.
Non vogliamo più commettere errori, o quanto meno vogliamo imparare dai nostri sbagli per non ripeterli.
Dal mio punto di vista ora ho dei dubbi:
- parlare o non parlare su ciò che è successo nel periodo in cui siamo stati lontani.
Parlare perchè comunque sarebbe sbagliato far finta non fosse successo nulla, o non parlarne perchè porterebbe solo malumori?
- Lei continua a vedere l'altro ragazzo perchè ricordo che stanno in classe di università insieme, quindi vorrei capire come dovrei/dovrà affrontare la questione. Anche perchè stare in classe insieme significa partecipare anche ad altri eventi insieme es. aperitivi feste ecc ecc.
Cosa dovrei fare io e cosa dovrebbe fare lei?
Momentaneamente ho questi due pensieri in testa, ma qualsiasi riflessione possa aiutarci sarebbe ben accetta.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.9k visite dal 05/05/2021.
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Approfondimento su Covid-19
Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.