Ansia e senso di colpa
Salve, come preciso sempre, già ho chiesto spesso consulto qui e ne ho sempre tratto giovamento.
La maggior parte dei miei malesseri è causata dall'università, mi procura tanta ansia e frustrazione.
Al termine di questo anno sarò fuoricorso con ancora parecchi esami da svolgere e ciò mi porta ad avvilirmi tantissimo.
Purtroppo sono in panico, temo di non riuscire a concludere questo percorso, mi sento in colpa con i miei (nonostante non mi facciano pesare nulla) e mi sento tanto inferiore rispetto a chi è nei tempi, nonostante sia consapevole che ogni percorso è a sè.
Ho sempre cercato di fare prima gli esami "più tosti " in modo da sentirmi più leggera psicologicamente, ma ciò mi porta ad andare lentamente, ho cercato più volte di cambiare metodo di studio per velocizzarmi o per aumentare la media... risultati: tanta confusione, perdita di tempo e media più bassa.
So che per motivarmi dovrei forse prima fare esami più fattibili e poi al massimo della carica approcciare ai pesanti, ma ormai ho iniziato.
Dovevo sostenere un esame a maggio difficile e lungo, ma due mesi persi solo a disperarmi, ho chiesto aiuto ad un tutor.
I miei sono d'accordo ma ciò mina ancora di più la mia autostima, mi dispiace far spendere tanti soldi e soprattutto studiare da materiale fornito da altri mi fa pensare " e se poi va male non studiando da me e dal libro?
" Settimana prossima inizierò queste lezioni, vorrei essere più pratica, più veloce e più leggera...non so se questo mio modo di agire porterà a peggiorare o migliorare la situazione, magari essere seguita da qualcuno mi potrà fare sentire più sicura, dall'altro lato so che se forse avessi aspettato a studiare questo esame e/o avuto più coraggio da sola ce l' avrei fatta come tutti.
Voglio solo uscire da questo tunnel il prima possibile senza deludere troppo le mie e le altrui aspettative, perché ora come ora non mi sento in grado e mi sono nuovamente bloccata nella ricerca di fare meglio e di più.
Vi chiedo se sentirsi in questo modo è "normale "e se sto sbagliando nelle mie scelte.
Sono spaventata e demoralizzata
La maggior parte dei miei malesseri è causata dall'università, mi procura tanta ansia e frustrazione.
Al termine di questo anno sarò fuoricorso con ancora parecchi esami da svolgere e ciò mi porta ad avvilirmi tantissimo.
Purtroppo sono in panico, temo di non riuscire a concludere questo percorso, mi sento in colpa con i miei (nonostante non mi facciano pesare nulla) e mi sento tanto inferiore rispetto a chi è nei tempi, nonostante sia consapevole che ogni percorso è a sè.
Ho sempre cercato di fare prima gli esami "più tosti " in modo da sentirmi più leggera psicologicamente, ma ciò mi porta ad andare lentamente, ho cercato più volte di cambiare metodo di studio per velocizzarmi o per aumentare la media... risultati: tanta confusione, perdita di tempo e media più bassa.
So che per motivarmi dovrei forse prima fare esami più fattibili e poi al massimo della carica approcciare ai pesanti, ma ormai ho iniziato.
Dovevo sostenere un esame a maggio difficile e lungo, ma due mesi persi solo a disperarmi, ho chiesto aiuto ad un tutor.
I miei sono d'accordo ma ciò mina ancora di più la mia autostima, mi dispiace far spendere tanti soldi e soprattutto studiare da materiale fornito da altri mi fa pensare " e se poi va male non studiando da me e dal libro?
" Settimana prossima inizierò queste lezioni, vorrei essere più pratica, più veloce e più leggera...non so se questo mio modo di agire porterà a peggiorare o migliorare la situazione, magari essere seguita da qualcuno mi potrà fare sentire più sicura, dall'altro lato so che se forse avessi aspettato a studiare questo esame e/o avuto più coraggio da sola ce l' avrei fatta come tutti.
Voglio solo uscire da questo tunnel il prima possibile senza deludere troppo le mie e le altrui aspettative, perché ora come ora non mi sento in grado e mi sono nuovamente bloccata nella ricerca di fare meglio e di più.
Vi chiedo se sentirsi in questo modo è "normale "e se sto sbagliando nelle mie scelte.
Sono spaventata e demoralizzata
[#1]
Salve, cara studentessa.
Mi fa piacere che ha sempre trovato giovamento da questa rivista e mi auguro che sia ancora così. Riferisce che ha provato a fare gli esami più difficili e ha moltiplicato le difficoltà; che prova sensi di colpa nei confronti dei suoi genitori pazienti e fiduciosi e che adesso proverà a studiare esami più abbordabili da appunti presi da altri. Inoltre, ha chiesto aiuto a un tutor ma le cose non sono lo stesso andate meglio.
Dunque, dice che soffre di panico e, ovviamente, ansia e sarebbe questa condizione di ansia eccessiva a farle vedere la realtà insormontabile. Sembra che più si preoccupa, meno riesce ad affrontare e se non affronta non risolve.
E' questa la condizione, purtroppo frequente tra le persone che alimentando le loro attese contribuendo in questo modo a creare una barriera e un blocco.
L'atteggiamento è conosciuto e anche i risultati. Sarebbe inutile se non peggio alimentare la sua attesa poichè è questa che la frena. Bisognerebbe fare come fanno gli atleti che dopo un adatto training prendono una adeguata rincorsa prima di affrontare la prova con buone probabilità di superarla.
Nel caso suo occorre qualcuno che le insegni a dominare l'impulso irrefrenabile e incominciare a misurarsi per le prove giuste nei tempi che occorrono. Dovrà cioè, rimanere sul pezzo e misurarsi coi contenuti e non con la prova logorandosi nell'ansia anticipatoria.
Le auguro le migliori cose
Mi fa piacere che ha sempre trovato giovamento da questa rivista e mi auguro che sia ancora così. Riferisce che ha provato a fare gli esami più difficili e ha moltiplicato le difficoltà; che prova sensi di colpa nei confronti dei suoi genitori pazienti e fiduciosi e che adesso proverà a studiare esami più abbordabili da appunti presi da altri. Inoltre, ha chiesto aiuto a un tutor ma le cose non sono lo stesso andate meglio.
Dunque, dice che soffre di panico e, ovviamente, ansia e sarebbe questa condizione di ansia eccessiva a farle vedere la realtà insormontabile. Sembra che più si preoccupa, meno riesce ad affrontare e se non affronta non risolve.
E' questa la condizione, purtroppo frequente tra le persone che alimentando le loro attese contribuendo in questo modo a creare una barriera e un blocco.
L'atteggiamento è conosciuto e anche i risultati. Sarebbe inutile se non peggio alimentare la sua attesa poichè è questa che la frena. Bisognerebbe fare come fanno gli atleti che dopo un adatto training prendono una adeguata rincorsa prima di affrontare la prova con buone probabilità di superarla.
Nel caso suo occorre qualcuno che le insegni a dominare l'impulso irrefrenabile e incominciare a misurarsi per le prove giuste nei tempi che occorrono. Dovrà cioè, rimanere sul pezzo e misurarsi coi contenuti e non con la prova logorandosi nell'ansia anticipatoria.
Le auguro le migliori cose
Dr. Paolo Mancino
[#2]
Salve, cara studentessa.
Mi fa piacere che ha sempre trovato giovamento da questa rivista e mi auguro che sia ancora così. Riferisce che ha provato a fare gli esami più difficili e ha moltiplicato le difficoltà; che prova sensi di colpa nei confronti dei suoi genitori pazienti e fiduciosi e che adesso proverà a studiare esami più abbordabili da appunti presi da altri. Inoltre, ha chiesto aiuto a un tutor ma le cose non sono lo stesso andate meglio.
Dunque, dice che soffre di panico e, ovviamente, ansia e sarebbe questa condizione di ansia eccessiva a farle vedere la realtà insormontabile. Sembra che più si preoccupa, meno riesce ad affrontare e se non affronta non risolve.
E' questa la condizione, purtroppo frequente tra le persone che alimentando le loro attese contribuendo in questo modo a creare una barriera e un blocco.
L'atteggiamento è conosciuto e anche i risultati. Sarebbe inutile se non peggio alimentare la sua attesa poichè è questa che la frena. Bisognerebbe fare come fanno gli atleti che dopo un adatto training prendono una adeguata rincorsa prima di affrontare la prova con buone probabilità di superarla.
Nel caso suo occorre qualcuno che le insegni a dominare l'impulso irrefrenabile e incominciare a misurarsi per le prove giuste nei tempi che occorrono. Dovrà cioè, rimanere sul pezzo e misurarsi coi contenuti e non con la prova logorandosi nell'ansia anticipatoria.
Le auguro le migliori cose
Mi fa piacere che ha sempre trovato giovamento da questa rivista e mi auguro che sia ancora così. Riferisce che ha provato a fare gli esami più difficili e ha moltiplicato le difficoltà; che prova sensi di colpa nei confronti dei suoi genitori pazienti e fiduciosi e che adesso proverà a studiare esami più abbordabili da appunti presi da altri. Inoltre, ha chiesto aiuto a un tutor ma le cose non sono lo stesso andate meglio.
Dunque, dice che soffre di panico e, ovviamente, ansia e sarebbe questa condizione di ansia eccessiva a farle vedere la realtà insormontabile. Sembra che più si preoccupa, meno riesce ad affrontare e se non affronta non risolve.
E' questa la condizione, purtroppo frequente tra le persone che alimentando le loro attese contribuendo in questo modo a creare una barriera e un blocco.
L'atteggiamento è conosciuto e anche i risultati. Sarebbe inutile se non peggio alimentare la sua attesa poichè è questa che la frena. Bisognerebbe fare come fanno gli atleti che dopo un adatto training prendono una adeguata rincorsa prima di affrontare la prova con buone probabilità di superarla.
Nel caso suo occorre qualcuno che le insegni a dominare l'impulso irrefrenabile e incominciare a misurarsi per le prove giuste nei tempi che occorrono. Dovrà cioè, rimanere sul pezzo e misurarsi coi contenuti e non con la prova logorandosi nell'ansia anticipatoria.
Le auguro le migliori cose
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 990 visite dal 26/04/2021.
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Approfondimento su Ansia
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