Ipocondria e incapacità di vivere
Buonasera,
Sono molto triste.
Ho cominciato ad avere problemi di ipocondria, 4 anni fa, e ho avuto un vero e proprio crollo psicologico che mi ha portata a fare accesso al pronto soccorso 27 volte in un mese, ero convintissima di avere un tumore al cervello e avevo somatizzato facendomi venire tanti sintomi, dopo una risonanza magnetica con contrasto negativa ho accettato che il mio problema fosse di natura psicologica e mi sono rivolta ad uno psichiatra (che tra l'altro mi aveva visitato quando ero bambina sempre per problemi di somatizzazione e aveva il referto tra gli archivi)
La questione si è calmata con l'intervento dello psichiatra, e ho iniziato la psicoterapia.
Ad oggi ancora continuo la psicoterapia che non ho mai smesso e ho ripreso la psicofarmacoterapia, a seguito di una parassitosi e dolori addominali che mi hanno fatto pensare di avere un cancro.
Io non so più che fare, dopo QUATTRO anni di lavoro psicoterapeutico intenso sulle cause di questo problema, sono tornata nell'abisso.
I medici continuano a dirmi che non ho nulla di grave, al più colon irritabile.
Ho fatto analisi, visita proctologica con due diversi dottori, visita gastroenterologica.
Tutti concordano che non i sintomi di un tumore ma come mi viene qualcosa (tipo mi sanguina il retto a causa delle ragadi) penso sempre al peggio, dal tumore al colon al tumore all'ano.
Non riesco a calmarmi e su internet continuo a reperire.
una serie di informazioni sbagliate.
Razionalmente sono cosciente di non poter sostituire il medico con dr.
Google ma qualcosa è più forte di me e sono convinta che tutti sottovalutino la mia situazione che si aggrava.
Non ce la faccio più, cosa posso fare?
Andare avanti giorno per giorno?
Sono tanto stanca e provata.
Penso che non guarirò mai!
Grazie per la disponibilità,
Cordialmente
Sono molto triste.
Ho cominciato ad avere problemi di ipocondria, 4 anni fa, e ho avuto un vero e proprio crollo psicologico che mi ha portata a fare accesso al pronto soccorso 27 volte in un mese, ero convintissima di avere un tumore al cervello e avevo somatizzato facendomi venire tanti sintomi, dopo una risonanza magnetica con contrasto negativa ho accettato che il mio problema fosse di natura psicologica e mi sono rivolta ad uno psichiatra (che tra l'altro mi aveva visitato quando ero bambina sempre per problemi di somatizzazione e aveva il referto tra gli archivi)
La questione si è calmata con l'intervento dello psichiatra, e ho iniziato la psicoterapia.
Ad oggi ancora continuo la psicoterapia che non ho mai smesso e ho ripreso la psicofarmacoterapia, a seguito di una parassitosi e dolori addominali che mi hanno fatto pensare di avere un cancro.
Io non so più che fare, dopo QUATTRO anni di lavoro psicoterapeutico intenso sulle cause di questo problema, sono tornata nell'abisso.
I medici continuano a dirmi che non ho nulla di grave, al più colon irritabile.
Ho fatto analisi, visita proctologica con due diversi dottori, visita gastroenterologica.
Tutti concordano che non i sintomi di un tumore ma come mi viene qualcosa (tipo mi sanguina il retto a causa delle ragadi) penso sempre al peggio, dal tumore al colon al tumore all'ano.
Non riesco a calmarmi e su internet continuo a reperire.
una serie di informazioni sbagliate.
Razionalmente sono cosciente di non poter sostituire il medico con dr.
Google ma qualcosa è più forte di me e sono convinta che tutti sottovalutino la mia situazione che si aggrava.
Non ce la faccio più, cosa posso fare?
Andare avanti giorno per giorno?
Sono tanto stanca e provata.
Penso che non guarirò mai!
Grazie per la disponibilità,
Cordialmente
[#1]
Salve,
mi spiace per la sua situazione attuale, ma per quanto il problema persista da tempo, non è detto che non sia risolvibile. Sarà stanca, immagino, continuare a vivere il problema nonostante gli interventi messi in atto e la paura della malattia, che mi sembra di capire è rivolta nello specifico a malattie tumorali (e questo ha il suo significato) la fa vivere in un costante stato di ansia e preoccupazione.
La terapia farmacologica va calibrata, aggiustata, a volta cambiata se non funziona per le malattie organiche. Lo stesso va fatto per la psicoterapia. La relazione terapeutica instaurata con un professionista è prima di tutto una relazione personale. Funziona ad incastri, prevede fiducia, sintonizzazione, occorre sentirsi compresi e contenuti. E' possibile che funzioni per un pò, che le tecniche adottate dal professionista sia efficaci per una fase del processo e che poi non lo siano più. Ciò non significa che il professionista non sia competente, significa solo che quel particolare tipo di terapia, e quella specifica relazione non funziona più, non è più adatta.
Provi a cambiare terapeuta, si accerti del modello adottato dal collega, (cognitivo comportamentale, psicodinamico, sistemico relazionale ecc.) e si rivolga ad un collega di indirizzo differente. Il suo non è un problema che si possa risolvere autonomamente. Dopo aver affrontato il problema da una certa ottica, affrontarlo da un'altra aiuterà a concentrarsi su aspetti diversi non affrontati fino ad oggi.
Resto a disposizione per ogni sua necessità.
Dott.ssa Laura Termini
mi spiace per la sua situazione attuale, ma per quanto il problema persista da tempo, non è detto che non sia risolvibile. Sarà stanca, immagino, continuare a vivere il problema nonostante gli interventi messi in atto e la paura della malattia, che mi sembra di capire è rivolta nello specifico a malattie tumorali (e questo ha il suo significato) la fa vivere in un costante stato di ansia e preoccupazione.
La terapia farmacologica va calibrata, aggiustata, a volta cambiata se non funziona per le malattie organiche. Lo stesso va fatto per la psicoterapia. La relazione terapeutica instaurata con un professionista è prima di tutto una relazione personale. Funziona ad incastri, prevede fiducia, sintonizzazione, occorre sentirsi compresi e contenuti. E' possibile che funzioni per un pò, che le tecniche adottate dal professionista sia efficaci per una fase del processo e che poi non lo siano più. Ciò non significa che il professionista non sia competente, significa solo che quel particolare tipo di terapia, e quella specifica relazione non funziona più, non è più adatta.
Provi a cambiare terapeuta, si accerti del modello adottato dal collega, (cognitivo comportamentale, psicodinamico, sistemico relazionale ecc.) e si rivolga ad un collega di indirizzo differente. Il suo non è un problema che si possa risolvere autonomamente. Dopo aver affrontato il problema da una certa ottica, affrontarlo da un'altra aiuterà a concentrarsi su aspetti diversi non affrontati fino ad oggi.
Resto a disposizione per ogni sua necessità.
Dott.ssa Laura Termini
Dr.ssa Laura Termini
Psicologa - Psicoterapeuta
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
La ringrazio per la sua risposta.
Con la mia psicoterapeuta mi trovo molto bene, mi dispiacerebbe molto cambiare, ma capisco che possa essere necessario alla guarigione.
Posso chiederle quale sia il significato di avere paura di malattie tumorali?
La ringrazio,
Cordialmente
La ringrazio per la sua risposta.
Con la mia psicoterapeuta mi trovo molto bene, mi dispiacerebbe molto cambiare, ma capisco che possa essere necessario alla guarigione.
Posso chiederle quale sia il significato di avere paura di malattie tumorali?
La ringrazio,
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.4k visite dal 21/04/2021.
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