Come posso risolvere questa situazione?
Salve, sono una ragazza di 21 anni e vi scrivo per dei problemi che ho con mia madre ultimamente.
Premetto che i miei genitori si sono separati da poco meno di un anno, per me non è stato un trauma così grande, anzi speravo succedesse perché vederli litigare tutti i giorni e pesantemente era ormai diventato insostenibile.
Da un po' mi sono quindi ritrovata a vivere per lo più con mia madre.
Abbiamo sempre più o meno avuto un bel rapporto anche se lei è sempre stata molto esigente e influente su di me e di conseguenza sulle mie scelte e averci un confronto o comunicare non è mai stato facilissimo.
Purtroppo o per fortuna lavora moltissimo, quindi allo stress del divorzio, si aggiunge lo stress del lavoro.
Inutile dire che essendo lei assente a casa, mi sono ritrovata a fare regolarmente cose che prima facevo di rado (spesa, cucinare ecc...) e al contempo porto avanti un percorso universitario.
Da due mesi un pomeriggio a settimana la aiuto anche con il lavoro.
Non mi pesava a fatto fare tutto ciò, ma le cose sono cambiate dopo poco tempo.
Lei non mi riconosce mai niente, come se fosse un mio dovere fare tutto (nonostante in realtà io abbia anche un fratello di 17 anni che però in qualche modo sfugge quasi sempre ai doveri, e nonostante ciò lei a lui non recrimina mai nulla).
Io mi sono veramente stancata di questa situazione, di sentirmi continuamente dire frasi come "te non sai cosa significhi impegnarsi veramente per qualcosa, non sai che significhi essere costanti, dovresti provare a lavorare come me".
Non me le spiego proprio, il mio percorso universitario va molto bene, in casa aiuto, a lavoro anche, per quel che posso.
Mi sembrano come "violenze psicologiche" gratuite dal momento che lei si accorge di quanto io ci rimanga male, spesso piango per questo, ma a lei non importa.
Fortunatamente ho delle amiche e un ragazzo magnifico che mi supporta.
Passo i weekend sempre da lui, vedendoli come una fuga da casa.
Però la cosa che mi preoccupa davvero è che se prima riuscivo a trovare la forza anche tutte le volte che lei mi buttava giù, magari pensando al mio futuro, pensando che prima o poi me ne sarei andata, pensando che il mio fidanzato mi sta accanto, ultimamente ho notato che non è più così.
Mi sento fragilissima, vulnerabile, sempre sull'orlo di piangere, demotivata, apatica, a volte faccio fatica a parlare con chiunque.
Ho paura che se andrà aventi così io perderò veramente fiducia in me.
Premetto che i miei genitori si sono separati da poco meno di un anno, per me non è stato un trauma così grande, anzi speravo succedesse perché vederli litigare tutti i giorni e pesantemente era ormai diventato insostenibile.
Da un po' mi sono quindi ritrovata a vivere per lo più con mia madre.
Abbiamo sempre più o meno avuto un bel rapporto anche se lei è sempre stata molto esigente e influente su di me e di conseguenza sulle mie scelte e averci un confronto o comunicare non è mai stato facilissimo.
Purtroppo o per fortuna lavora moltissimo, quindi allo stress del divorzio, si aggiunge lo stress del lavoro.
Inutile dire che essendo lei assente a casa, mi sono ritrovata a fare regolarmente cose che prima facevo di rado (spesa, cucinare ecc...) e al contempo porto avanti un percorso universitario.
Da due mesi un pomeriggio a settimana la aiuto anche con il lavoro.
Non mi pesava a fatto fare tutto ciò, ma le cose sono cambiate dopo poco tempo.
Lei non mi riconosce mai niente, come se fosse un mio dovere fare tutto (nonostante in realtà io abbia anche un fratello di 17 anni che però in qualche modo sfugge quasi sempre ai doveri, e nonostante ciò lei a lui non recrimina mai nulla).
Io mi sono veramente stancata di questa situazione, di sentirmi continuamente dire frasi come "te non sai cosa significhi impegnarsi veramente per qualcosa, non sai che significhi essere costanti, dovresti provare a lavorare come me".
Non me le spiego proprio, il mio percorso universitario va molto bene, in casa aiuto, a lavoro anche, per quel che posso.
Mi sembrano come "violenze psicologiche" gratuite dal momento che lei si accorge di quanto io ci rimanga male, spesso piango per questo, ma a lei non importa.
Fortunatamente ho delle amiche e un ragazzo magnifico che mi supporta.
Passo i weekend sempre da lui, vedendoli come una fuga da casa.
Però la cosa che mi preoccupa davvero è che se prima riuscivo a trovare la forza anche tutte le volte che lei mi buttava giù, magari pensando al mio futuro, pensando che prima o poi me ne sarei andata, pensando che il mio fidanzato mi sta accanto, ultimamente ho notato che non è più così.
Mi sento fragilissima, vulnerabile, sempre sull'orlo di piangere, demotivata, apatica, a volte faccio fatica a parlare con chiunque.
Ho paura che se andrà aventi così io perderò veramente fiducia in me.
[#1]
Gentile utente,
Da quanto descrive, sembra che sua mamma la veda ormai tanto grande da assumersi alcune responsabilità e, dall'altra parte, lei reclama ancora di essere una figlia e non solo una coinquilina con pari diritti e doveri.
Il mio consiglio è parlare del suo vissuto con sua madre: sono certo che capirà le sue ragioni e lei potrà comprendere quelle di sua madre. Fare questo passo insieme a un collega psicologo la aiuterebbe ancora di più.
Cordiali saluti
Da quanto descrive, sembra che sua mamma la veda ormai tanto grande da assumersi alcune responsabilità e, dall'altra parte, lei reclama ancora di essere una figlia e non solo una coinquilina con pari diritti e doveri.
Il mio consiglio è parlare del suo vissuto con sua madre: sono certo che capirà le sue ragioni e lei potrà comprendere quelle di sua madre. Fare questo passo insieme a un collega psicologo la aiuterebbe ancora di più.
Cordiali saluti
Dr. Emanuele Petrachi
Psicologo (Lecce)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 704 visite dal 19/04/2021.
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