Psicologa

Buongiorno, sono una donna di 44 anni, sono sposata ed ho un bambino di 5 anni.
Avrei voluto avere un secondo figlio ma purtroppo mio marito (per varie ragioni) non ha voluto saperne e ormai mi sono rassegnata a questo pensiero.
Il problema però è ora mio figlio che un bel giorno mi dice che vorrebbe avere un fratello o una sorella, perché tutti ce l’hanno e lui a volte si sente infelice perché non ce l’ha; Gli altri sono fortunati e lui no.
Premetto che è un bambino sereno, amatissimo, molto socievole, ama andare all’asilo e ha una vita sociale molto buona: Parchi, amichetti a casa, ecc.
Questa sua richiesta mi ha spiazzata e soprattutto mi ha creato un enorme dispiacere...sentirlo e vederlo triste per questo mi ha spezzato il cuore! Ovviamente gli abbiamo elencato (sia io che il papà), tutti i motivi per cui lui invece è un bambino molto fortunato e poi gli ho semplicemente detto che nella vita non si può avere tutto ma si può essere felici lo stesso! Come dobbiamo comportarci con lui?
Cosa dirgli per fargli accettare serenamente questo dato di fatto?
Mi sono intristita molto e vi ringrazio se vogliate darmi un suggerimento e magari anche una consolazione.
Saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Getile utente,

il limite è doloroso per bambini e adulti.
E dunque sapere che non avrà un fratellino/sorellina certo che fa soffrire i bimbi. Soprattutto in quell'età
- classica per tale richiesta -
che si aggira proprio attorno ai 4-6 anni.

Voi avete risposto correttamente, ma occorrerà riprendere pazientemente le motivazioni ogni volta che nuovamento Vostro figlio porrà la questione.

C'è però un elemento che rende più complessa la situazione:
il fatto che *Lei stessa* soffra per lo stesso motivo di Suo figlio:
l'assenza di un secondo bambino.

E dunque:
sarà possibile consolare colui che soffre a causa dello stesso motivo che fa soffrire noi?
oppure - prima - occorre consolare se stessi?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa, grazie intanto della celere risposta. Lei ha giustamente centrato il punto che riguarda me, ovvero l’autoconsolazione. Diciamo che sia io che mio marito abbiamo come obiettivo la serenità di nostro figlio, per cui tutti quelli che sono i nostri problemi, le nostre ansie, cerchiamo di non trasmetterle al bambino. Quando parlo con lui cerco sempre prima di tutto di consolare lui e lo faccio con convinzione e serenità; poi quando sono sola con me stessa adopero gli strumenti e la maturità che ho per accettare la realtà. Lo faccio pensando alla meravigliosa famiglia che ho, alle tante fortune che ho avuto nella mia vita, e mi dico quello che dico anche a mio figlio: tutto nella vita non si può avere ma si può essere felici lo stesso!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Lavorare su se stessi a vantaggio dei figli... !
Quante volte succede e succederà lungo il corso della vita.

Un caro saluto.
Dott. Brunialti