Fine di una storia, soffro troppo...
Gentili medici,
ho già affrontato con Voi il problema sessuale della mia storia, adesso Vi chiedo aiuto da un ‘altro punto di vista.
mi sento quasi banale nel parlare di un tema tanto discusso e sempre ricorrente, la sofferenza per abbandono del partner. Non mi dilungo nel descrivere lo splendore dei mie 8 anni di fidanzamento con una ragazza talmente bella da vincere anche dei concorsi di bellezza, da essere desiderata da tutti, ma i cui occhi ed il cui cuore erano solo per me...aveva scelto me, lottando per avermi, dal momento che io ero infatuato di un'altra.
il punto è che dopo 8 anni di rapporto serio, fedele, affettuoso, complice e divertente, lei decide, fra le lacrime, forse perchè cresciuta, di volere nuove esperienze, dicendomi di non amarmi più. inutile descrivervi il mio stato d'animo. passano tre mesi, per me fatti di isolamento dagli amici e tristezza profonda, ma nel tentativo di reazione, lei mi richiama, piangendo, e dopo un pò ritorniamo insieme. dura altri 6 mesi, dopodichè mi lascia di nuovo, per poi tornare dopo un mese e chiudere definitivamente dopo 2.
io la invito a non cercarmi più, per nessun motivo, forse perchè sentivo che davvero mi stava uccidendo dentro con questi va e vieni, lei non sopporta l'idea, sostenendo che anche se l'amore è finito, ci vogliamo troppo bene, io sono la persona più importante della sua vita, non vuole perdermi, ma io non cambio idea.
è passato un anno, lei mi a cercato a settembre, convincendomi a vederci, per dirmi di restare amici, ma ottenendo in un fiume di lacrime (mio e suo) il mio rifiuto (perchè comunque per me resta, oltre i miei familiari, la persona più importante, darei la vita per lei senza pensarci due volte).
un mese fa la incrocio per strada, lei mi insegue, io la evito, mi chiama al cellulare, mi chiede come sto, e parlando del più e del meno, mi crea una minima illusione che possa rinascere un sentimento. quindi mi do da fare, ci iniziamo a frequentare di nuovo, le propongo di partire con me, cosa che accade tre giorni fà, passiamo dei momenti a dir poco stupendi, ma di ritorno mi dice che sente ancora di non amarmi più e che nulla potrà mai tornare come prima.
adesso io sono totalmente "macinato" dentro, sento di amarla più di prima, ma le sue parole mi hanno distrutto, mi è tornata quella gelosia nel pensarla uscire con altri ragazzi, non sopporto di averla persa, addirittura a volte quasi mi sento in colpa perchè lei dice di aver bisogno di me come persona nella sua vita, ma io le nego questo, le dico che non potrei mai vederla rifarsi una vita, magari con un'altro.
adesso mi sento finito, piango spesso al solo pensare i bei momenti di quest'ultimo viaggio, che mi aveva illuso, vorrei tanto vederla, vorrei tanto averla nella mia vita, il contrario mi sembra inverosimile e inaccettabile, ma me lo vieto categoricamente, soffrirei, ma soffro lo stesso, non mi mancano le corteggiatrici, ma non mi interessano, come faccio ad uscirne? Non ci avevo mai pensato, ma adesso qualche volta penso al suicidio come liberazione, non credo che lo farei davvero, eppure ci penso, aiutatemi.....
ho già affrontato con Voi il problema sessuale della mia storia, adesso Vi chiedo aiuto da un ‘altro punto di vista.
mi sento quasi banale nel parlare di un tema tanto discusso e sempre ricorrente, la sofferenza per abbandono del partner. Non mi dilungo nel descrivere lo splendore dei mie 8 anni di fidanzamento con una ragazza talmente bella da vincere anche dei concorsi di bellezza, da essere desiderata da tutti, ma i cui occhi ed il cui cuore erano solo per me...aveva scelto me, lottando per avermi, dal momento che io ero infatuato di un'altra.
il punto è che dopo 8 anni di rapporto serio, fedele, affettuoso, complice e divertente, lei decide, fra le lacrime, forse perchè cresciuta, di volere nuove esperienze, dicendomi di non amarmi più. inutile descrivervi il mio stato d'animo. passano tre mesi, per me fatti di isolamento dagli amici e tristezza profonda, ma nel tentativo di reazione, lei mi richiama, piangendo, e dopo un pò ritorniamo insieme. dura altri 6 mesi, dopodichè mi lascia di nuovo, per poi tornare dopo un mese e chiudere definitivamente dopo 2.
io la invito a non cercarmi più, per nessun motivo, forse perchè sentivo che davvero mi stava uccidendo dentro con questi va e vieni, lei non sopporta l'idea, sostenendo che anche se l'amore è finito, ci vogliamo troppo bene, io sono la persona più importante della sua vita, non vuole perdermi, ma io non cambio idea.
è passato un anno, lei mi a cercato a settembre, convincendomi a vederci, per dirmi di restare amici, ma ottenendo in un fiume di lacrime (mio e suo) il mio rifiuto (perchè comunque per me resta, oltre i miei familiari, la persona più importante, darei la vita per lei senza pensarci due volte).
un mese fa la incrocio per strada, lei mi insegue, io la evito, mi chiama al cellulare, mi chiede come sto, e parlando del più e del meno, mi crea una minima illusione che possa rinascere un sentimento. quindi mi do da fare, ci iniziamo a frequentare di nuovo, le propongo di partire con me, cosa che accade tre giorni fà, passiamo dei momenti a dir poco stupendi, ma di ritorno mi dice che sente ancora di non amarmi più e che nulla potrà mai tornare come prima.
adesso io sono totalmente "macinato" dentro, sento di amarla più di prima, ma le sue parole mi hanno distrutto, mi è tornata quella gelosia nel pensarla uscire con altri ragazzi, non sopporto di averla persa, addirittura a volte quasi mi sento in colpa perchè lei dice di aver bisogno di me come persona nella sua vita, ma io le nego questo, le dico che non potrei mai vederla rifarsi una vita, magari con un'altro.
adesso mi sento finito, piango spesso al solo pensare i bei momenti di quest'ultimo viaggio, che mi aveva illuso, vorrei tanto vederla, vorrei tanto averla nella mia vita, il contrario mi sembra inverosimile e inaccettabile, ma me lo vieto categoricamente, soffrirei, ma soffro lo stesso, non mi mancano le corteggiatrici, ma non mi interessano, come faccio ad uscirne? Non ci avevo mai pensato, ma adesso qualche volta penso al suicidio come liberazione, non credo che lo farei davvero, eppure ci penso, aiutatemi.....
[#1]
Gentile utente, ha già ricevuto l'indicazione più opportuna: richiedere una consulenza psicologica, per discutere delle sue difficoltà in maniera esaustiva.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 08/05/2009.
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