Difficoltà a capire cosa fare

Buonasera.
Sono in una situazione dalla quale non so come uscirne: ho quasi 37 anni, dal 2016 ho una relazione con una ragazza che ora ha 35 anni.
Non abbiamo tuttavia mai convissuto e nel lockdown forte di Marzo/Aprile 2020 ci siamo trovati, seppur a pochi chilometri, separati.
A fine Maggio 2020 ci lasciamo causa alcuni problemi: io la facevo sentire poco coinvolta, non mi sentivo naturale nei comportamenti e lei non era aperta a venire a vivere nella mia città (dove ho casa di proprietà) e avere un figlio.
Scopro che poche settimane dopo, che io ho passato a pregarla di tornare insieme, lei intraprende una nuova relazione (o frequentazione, non so come chiamarla) che dura circa un mese; da lì a poco riprendiamo a frequentarci e inizialmente io ero galvanizzato dalla ripresa.
Negli ultimi mesi, purtroppo, sento il dolore di quello che è successo e il fatto che, pur tecnicamente non trattandosi di tradimento, lei abbia frequentato un’altra persona.
Negli ultimi mesi lei mi sta dimostrando davvero tanto, pur di continuare la relazione, comunicandomi la sua disponibilità a venire a vivere nella mia città, iniziare una convivenza e avere un figlio nel caso in cui le cose andassero bene.
Purtroppo sono bloccato dalla voglia di lasciarmi andare e vedere davvero come andrà a finire e provarci e la consapevolezza del dolore che mi attanaglia per quella sua frequentazione, seppur altrettanto consapevole di non riuscire a fare a meno di lei.
Provo peraltro sentimento, forse ingiustificato, di vergogna nel caso in cui decidessi di andare avanti, anche agli occhi dei miei familiari e dei pochi amici/colleghi che sanno cosa è realmente successo (come se, andando avanti, dimostrassi di non essere sufficientemente forte).
A Marzo abbiamo convissuto tutto il mese, e purtroppo io continuo a rimuginare, dal mattino alla sera, pensando che quello che ha fatto sia un tradimento, oppure no, sia giusto darle un’altra occasione oppure no, tutto il giorno e il mio umore influisce su quella che è l’attività quotidiana.
Avevo iniziato una psicoterapia ma poi interrotta per via dei costi.
Cosa posso fare?
È giusto considerarlo un tradimento?
Scusate eventuali errori, ho scritto in fretta.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
a mio parere non può essere considerata tradimento una relazione iniziata dopo l'interruzione del vostro legame. Le giustificazioni della sua ragazza possono essere tante, tutte ampiamente comprensibili: combattere la depressione della perdita; scoprire se il vostro legame era forte e solido; verificare i propri reali desideri; compensare un'autostima ferita; illudersi di essere ancora capace di provare sentimenti...
Inoltre vi eravate lasciati con non pochi problemi, i quali si sono risolti proprio valutando che lasciarvi, perfino in presenza di un "sostituto", non era la scelta idonea a rendervi felici.
Fossi in lei, prenderei atto di questa realtà che rinsalda il vostro legame, purché la consapevolezza del fatto che vi amate e volete stare insieme, e tuttavia ci sono delle cose da correggere, sia da tutte e due le parti.
Del resto, lei avrebbe preferito che la sua ragazza cadesse in depressione, in seguito al vostro addio? Sarebbe così egoista?
Due cose del suo attuale atteggiamento mi mettono in allarme.
Ecco la prima: "Provo peraltro sentimento, forse ingiustificato, di vergogna nel caso in cui decidessi di andare avanti, anche agli occhi dei miei familiari e dei pochi amici/colleghi che sanno cosa è realmente successo (come se, andando avanti, dimostrassi di non essere sufficientemente forte)".
1) Ha fatto male a parlare a tutti della "ferita narcisistica" al suo orgoglio di maschio, che di questo si tratta. 2) Parenti e amici, se le vogliono bene, si aspettano che lei sia felice e non che sia "forte"... ai danni di sé stesso. Non sarebbe piuttosto un comportamento da sciocco rinunciare a una donna amata, che la ricambia e che deve avere delle doti, se è stata subito scelta da un altro? Fossi in lei, me la terrei stretta.
E vengo al secondo punto preoccupante: "purtroppo io continuo a rimuginare, dal mattino alla sera, pensando che quello che ha fatto sia un tradimento, oppure no, sia giusto darle un’altra occasione oppure no, tutto il giorno e il mio umore influisce su quella che è l’attività quotidiana".
Questa ossessione, contraria al suo stesso benessere, non sarebbe giustificata nemmeno da un tradimento reale, che è ben altra cosa. Qui forse l'aiuto di un terapeuta potrebbe diventare indispensabile, a meno che lei approdi da solo alla convinzione che tutto è andato per il meglio infatti lei è riuscito a riconquistare la donna che ama, e riesca a considerare quello che è successo una verifica dolorosa ma necessaria del vostro legame.
Auguri di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com