confusione sull'identità sessuale?

Salve,

sono un ragazzo di 32 anni.

Ho fatto psicoanalisi dalla quinta elementare per molti anni.

L'ho ripresa intorno ai 30 in un periodo di forte crisi.


Vi spiego la mia situazione:
ho un carattere molto timido, impacciato, sensibile e tendo a pensare tantissimo.

Ad oggi non ho ancora avuto un rapporto sessuale completo: in altri termini, sono vergine...
Ho sempre avuto il forte sospetto di essere omosessuale, ho iniziato a a fare incontri con ragazzi solo intorno ai 25 anni.
Mi sono dichiarato, è andata bene con l'eccezione di mio padre, il quale non ha preso bene la cosa e ho letto nei suoi occhi incomprensione e a volte disprezzo.
Ho vissuto la mia condizione con un forte senso di colpa e con paura del rifiuto da parte dei familiari.


Da quando avevo circa 12 anni soffro di una forma di masturbazione compulsiva molto pesante ed invalidante.
Forse rivivendo traumi del passato, ho vissuto spesso il piacere ricercando insulti soprattutto omofobi o umiliazioni, sempre a livello virtuale, ed eccitandomi in questo modo, in un modo incontrollato ed ingestibile, a volte fino allo sfinimento ed ad arrivare uno stato di confusione.


Voglio molto bene alla mai famiglia, ma la mia infanzia è stata dura.
I miei genitori si facevano una guerra fredda e mia madre mi ha contrapposto contro mio padre, cercando di screditarlo e facendolo apparire sempre come il cattivo.
Da parte sua, mio padre era per certi versi poco empatico e stava molte sulle sue.
Insomma la tensione era tanta e non riuscivo a togliere la mente da quello che succedeva o sarebbe potuto succedere a casa.


Dal punto di vista fisico mi attraggono più i maschi e mi sento anestetizzato nei confronti del femminile.
La donna mi piace e mi incuriosisce, ma la vedo spesso come immacolata, da amore idealizzato e platonico Ultimante, sono sempre più curioso di avere un rapporto con una donna e vedere cosa accade.
Inoltre, ho una fobia per la vagina che nell'analisi abbiamo ricondotto al rapporto con mia madre, che è stata una donna intrusiva e dominante e con la quale avevo un rapporto simbiotico, senza confini, con una confusione di ruoli.
Non so se e quanto questa fobia sia determinante nel fatto che mi sia sentito più attratto dai maschi.
Insomma, non capisco se non stia accettando la mia omosessualità o se sia solo molto confuso e abbia bisogno di darmi del tempo per imparare a conoscermi.
A dire il vero, non sono più tanto convinto di essere attratto unicamente o prevalentemente dal sesso maschile, ma non ho una risposta definitiva.



Quali consigli mi dareste?


grazie per l'attenzione
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

Ci pone un problema complesso e sfaccettato comprendente non solo quanto il titolo descrive:
."confusione sull'identità sessuale?",
.ma anche una masturbazione compulsiva "molto pesante e invalidante" e che perdura da vent'anni
.e una forma fobica nei confronti della vagina.

Sembrerebbe che nelle precedenti psicoterapie Voi abbiate lavorato sul *capire* le cause:
infanzia, padre, madre, traumi del passato.

Avete lavorato anche sul presente? sull'oggi?
cioè su come *gestire* le situazioni che provocano disagio e come uscire dalla dipendenza sessuale?
In che modo avete operato?
E per ultimo: Lei assume farmaci? Se sì, quali?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,

grazie per la pronta risposta.

Le rispondo punto per punto alle tre domande che mi ha posto:

1. abbiamo lavorato sul presente e su altri aspetti della mia vita (il lavoro, le amicizie e le attività sportive), sicuramente c'è ancora da fare in questo senso.

2. non ho un metodo che mi permetta di gestire le compulsioni indesiderate. Mi sono aperto ed alcune persone ho raccontato della mia situazione. Per il resto, cerco di coltivare rapporti umani di qualità per uscire sempre di più dal mio piccolo io.

3. non ho mai assunto farmaci.

Per concludere, quale che sia il mio orientamento sessuale, sento il bisogno di aprirmi sempre di più alla vita, di fare le mie esperienze e di scoprire il mondo. Mi spiace che ci siano momenti di compulsioni e di rimuginio che non controllo e spero con tutto il cuore che queste problematiche diverranno un aspetto sempre più marginale della mia vita.

Se ha consigli sarò contento di leggerli.

Un caro saluto
[#3]
Utente
Utente
aggiungo che all'inizio avevo un'avversione per il contatto intimo e per il sesso in generale. Poi ho avuto la possibilità di avere qualche esperienza non completa con un ragazzo e una ragazza, entrambe due bellissime persone. Mi sento ancora bloccato e confuso, ma sicuramente meglio di prima...
[#4]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

Lei è consapevole di avere attualmente
"...momenti di compulsioni e di rimuginio che non controllo.."
ma spera
".. con tutto il cuore che queste problematiche diverranno un aspetto sempre più marginale della mia vita...".

Lo diverranno se Lei non le trascurerà.

Certamente può cercare la strada da solo,
per *prove ed errori* e impiegando magari alcuni anni..,
"ma perchè?" - mi chiedo - considerato che Lei ha già sperimentato l'esperienza del farsi aiutare?
Solamente che ora l'obiettivo della prosecuzione del percorso di psicoterapia potebbe essere differente:
non più capire, bensì gestire.
Anche psicoterapie "brevi" producoono esiti positivi.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,

grazie per il consiglio.

Un solo chiarimento: cosa intende per "gestire"?
Se capisco bene, mi suggerisce di trovare attività alternative da fare non appena sento che il rimuginio e le compulsioni avanzano.
Ed in caso posso valutare con un esperto se integrare con l'uso di psicofarmaci (anche se, sono tendenzialmente contro per paura che si crei dipendenza ed anche perché penso che i problemi vadano risolti in profondità, comunque valuterò...).

Cordiali saluti,
[#6]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
"..il rimuginio e le compulsioni .."

NON:
"trovare attività alternative", lasciando immutata la mente che li produce,
MA
individuare strategie mentali e operative in grado di fronteggiare i pensieri rimuginanti e i comportamenti ripetitivi.
In questo la aiuta lo specialista della mente, lo Psicologo, che sia anche Psicoterapeuta per poter curare. Le terapie "brevi" hanno proprio anche questa caratteristica.

L'esperienza clinica e l'orientamento teorico mi dicono che non sempre è vera la Sua affermazione
"..penso che i problemi vadano risolti in profondità..".
Io penso - e lavoro per questo - che vadano *risolti tout court* rendendo la vita più vivibile;
dove "capire" e "risolvere" non vanno di pari passo.

Quante cose capiamo e poi non riusciamo a metterne in pratica neppure mezza ... purtroppo.
Al contrario qualche nostro cambiamento comportamentale riesce talvolta a produrre una serie di riflessioni che .. magia .. ci portano a capire elementi importanti e a darci quelle risposte che inutilmente avevamo cercato nella mente.

Come avrà potuto intuire, l'approccio che io utilizzo è di questo tipo.
A Lei lo consiglio perche ha già trascorso anni a capire, ma ora si trova in difficoltà nell'agire; l'obiettivo è di poter modificare così la Sua frase:
".. (non) HO un metodo che mi permetta di gestire le compulsioni indesiderate", dove il "non" è stato messo ormai tra parentesi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#7]
Utente
Utente
grazie per il chiarimento.
[#8]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Ho gradito l'apprezzamento.

Dott. Brunialti
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